Vedere una serie ambientata durante la Depressione in un’epoca di Depressione, non si sa se è più catartico, o deprimente. In ogni caso l’identificazione è garantita.
Mildred Pierce è una serie di cinque episodi da un’ora, presentata all’ultimo Festival del cinema di Venezia. Prodotta con un budget enorme, con un cast di cinema e un regista di cinema, ha tutte le carte in regola per essere “un capolavoro strappacuore”.
Mildred Pierce (Kate Winslet, la bella del Titanic) viene lasciata dal marito, disoccupato, quando scopre che lui la tradisce e lo mette alle strette. Così una casalinga che non sa fare niente, con due figlie piccole da mantenere, si rimbocca le maniche e cerca un lavoro. Ma nella Los Angeles oppressa della Grande Depressione il lavoro non si trova. Alla fine è costretta ad accettare un posto da cameriera in una tavola calda. Per una donna della middle class, fare la cameriera con tanto di grembiule, è umiliante e infatti lei lo nasconde a tutti.
Ma Mildred Pierce è intelligente, forte, piena di talento e di idee. Comincia col vendere le sue ottime torte alla tavola calda in cui lavora, intanto impara come si fa, come si gestisce un ristorante e alla fine riesce ad aprirne uno suo. Poi un secondo e un terzo. Siamo incantati da questa donna straordinaria che da sola riesce a mettere su un commercio tanto florido con cui risolleva le sorti sue e di tutti quelli che conosce. Mildred Pierce costruisce una fortuna, ma purtroppo è debole nei sentimenti e questa debolezza è come un’emorragia, un buco da cui fugge via tutto quello che faticosamente guadagna e costruisce.
Mildred Pierce, la miniserie
La serie (vedi qui il trailer), tratta dal romanzo omonimo di James M.Cain, del 1941, è stata diretta Todd Haynes, regista di Lontano dal Paradiso, dove già si rifaceva allo stile di Douglas Sirk, e di Io non sono qui, il film su Dylan in cui il cantante viene interpretato da sei attori diversi che rappresentano i diversi aspetti della sua personalità e le diverse fasi della sua vita (una dei quali, incredibile e straordinaria, è Cate Blanchett).
Da quello stesso romanzo di Cain, nel 1945 è stato tratto il film di Michael Curtiz (regista di Casablanca) Il romanzo di Mildred, per il quale Joan Crawford ha vinto l’Oscar: film che ebbe un enorme successo di pubblico e di critica. Inoltre, dai romanzi noir di Cain sono nati altri grandissimi film come Il postino suona sempre due volte (del 1946), o La fiamma del peccato (del 1944)
La serie ha avuto 21 nomination agli Emmy
Uno lo ha vinto Kate Winslet. L’attrice inglese sostiene che dal Titanic, questo è stato il suo ruolo più impegnativo. Eppure non scherzava neanche in The Reader (per cui ha vinto l’Oscar), o in Carnage (leggi anche qui).
Oltre alla Winslet, ha vinto l’Emmy anche Guy Pearce, il belloccio sexy con cui lei si sposa in seconde nozze. Ve lo ricordate quando faceva il trans in Priscilla, la regina del deserto? Nel cast poi, c’è anche Melissa Leo (la migliore amica di Mildred), premio Oscar per The Fighter. Fantastica nel ruolo della figlia diabolica, Evan Rachel Wood, la bionda svampita di Basta che funzioni di Woody Allen, o anche la regina dei vampiri della Louisiana in True Blood.
Kate Winslet, che di recente ha fondato una lega-antibotulino per incoraggiare le attrici a non cedere alla chirurgia estetica, ha tutta la nostra approvazione, visto che le “rifatte” hanno tutte la stessa faccia gonfia e respingente. Invece lei è bella e brava, proprio perché può usare tutte le sue espressioni. Se la figlia ha dalla sua parte la giovinezza, lei ha dalla sua la bellezza.
Ci interroghiamo sul perché una donna tanto in gamba, generosa, affettuosa, che si dona completamente alla famiglia, che ne risolleva le sorti in un momento in cui è tanto difficile per tutti, una donna buona, con un immenso amore, possa produrre una figlia tanto pessima e crudele? Com’è possibile che lei ricopra la figlia d’amore, ma questo amore, una volta arrivato dall’altra parte, si trasformi in odio?
Non possiamo che schieraci con Mildred Pierce eppure sentiamo che lei è in parte responsabile di tutto ciò. E’ lei che proietta sulla figlia i suoi sogni di gloria e il suo snobismo, è lei che la vizia oltre misura, provocandole un rapporto alterato con la realtà.
La madre fa di tutto per piacere e compiacere la figlia in un ribaltamento dei ruoli: non sono i figli che cercano di piacere ai genitori? La madre è innamorata della figlia più che degli uomini, come spesso accade al giorno d’oggi a tanti genitori single, poco interessati a trovare un nuovo partner perché sposati con i propri figli (a prescindere dal sesso).
Una figlia mefistofelica
A tale madre corrisponde una figlia mefistofelica che pensa di stare interpretando Eva contro Eva (a proposito di donne cattive…). Ai continui gesti d’amore di Mildred corrisponde un rifiuto da parte della figlia, forse perché si ribella contro questo abbraccio incestuoso e mortale della madre e la ripaga con odio. Lei le dà qualsiasi cosa e la vizia secondo l’equivoco che questo dovrebbe fare il bene della figlia. Ma il suo dare troppo è nocivo per una ragazza che andrebbe governata, educata, guidata, piuttosto che viziata e assecondata.
Dare troppo non è un merito e sottintende un tacito ricatto. A Mildred Pierce non basterà tutto il denaro del mondo per conquistare l’amore della figlia. E persino Monty, il suo nuovo compagno, sembra sacrificato alla causa.
Illuminante a questo proposito il dialogo col maestro di canto della figlia, che pur apprezzandone l’eccezionale talento, vede in lei un mostro.
Mildred Pierce: E’ una ragazza meravigliosa.
Mr. Treviso: No, è una cantante meravigliosa. La ragazza è… qualcos’altro.
Mildred Pierce: Be’ questa è una sua opinione signor Treviso.
Mr. Treviso: Non è un’opinione.
…
Mr. Treviso: E’ un serpente, una stronza, è coloratura. E a me non piacciono i morsi dei serpenti.
Che la fiction tv abbia, se non superato, almeno raggiunto il cinema, lo abbiamo capito da un pezzo. Magari lo capisce meno chi guarda le serie italiane. Mildred Pierce è solo un esempio, ce ne sono altri, di “tutto ciò che noi in Italia non sappiamo fare”.
Un’avvertenza, aspettate la seconda puntata perché decolla lentamente.
magnifico articolo
Bella critica Tiziana,mi ha fatto notare e ripensare a dettagli che non avevo visto,magnifico l’affondo finale!!!
Grazie a tutte e due!
E che dobbiamo dire…qualsiasi commento rientra nel già detto e, soprattutto, scivola nella ormai sterile polemica.
Vogliamo fare un po’ gli ottimisti? “ADDA PASSA’ A NUTTATA”.
La tua recensione Tiziana, mi ha fatto aumentare il desiderio di vedere “Mildred Pierce”. Grazie. Purtroppo ho perso la prima puntata ma recupererò. Fosse anche solo per sostenere la campagna anti-botulino. Sono certa infatti, che presto “rifarsi” passerà di moda, è troppo di cattivo gusto.
E comunque entrando più seriamente nel merito, sono attratta dal genere, puro mélo, dalla protagonista, dal regista (raffinatissimo) e ovviamente dal formato.
Da tutto insomma.
A presto, alla prossima recensione.
Lo credo anch’io Amy. Immagino un periodo storico in cui si guarderà alle donne che hanno deformato la propria fisionomia come a un’incomprensibile aberrazione estetica, un po’ come oggi guardiamo alle donne cinesi che si fasciavano i piedi in modo che restassero minuscoli e deformi, al punto che faticavano a camminare…
Sì, penso che Mildred Pierce, faccia per te 🙂
Mildred Pierce e’ una gioia per gli occhi e per la mente, pero’ mi getta nella piu’ profonda frustrazione, quella di chi vorrebbe realizzati in Italia certi prodotti e sa che probabilmente non vivra’ abbastanza per vederli…
Sniff… sniff… sniff…
Gli episodi dati su Sky sono tre perché più lunghi immagino!!!
Kate Winslet trasforma in oro tutto quello che tocca.
E’ un gigante.
Sì, è così, Sky l’ha diviso in tre parti, mandando in onda le prime due puntate insieme, poi terza e quarta insieme e infine l’ultima da sola. Anche HBO l’aveva programmata in tre puntate: prima e seconda insieme, terza da sola e quarta e quinta insieme. Grande Kate Winslet!
The clothes and the hats are worth a watch but the movie is great as well. It shows the true momime dearest with an empowered evil of a woman tired and devoted to her love of HER family. The design of the film is a great bonus to a timeless story. I think they will show it on TCM this month because of the 30 days of OSCAR. I hope you check it out.