Bimbi Belli: L’estate di Giacomo, Sette opere di misericordia

Dai nostri inviati speciali al festival Bimbi Belli

Bimbi Belli 2012. L'estate di Giacomo

L’estate di Giacomo

C’è un nuovo Bimbo Bello appena nato: è L’estate di Giacomo di Alessandro Comodin, presentato in anteprima all’arena del Nuovo Sacher domenica sera. Il film è uscito di recente anche in Francia, dove ha avuto una buona accoglienza di critica e pubblico. Inoltre ha fatto incetta di premi: ad esempio ha vinto il Festival di Locarno. Un altro dato interessante riguarda gli incassi: il film ha la media di sala più alta dopo Biancaneve e il cacciatore.
Non sarà che Scialla, tra i più apprezzati esordi di quest’anno, ha trovato un temibile avversario?
Lo vedremo giovedì sera alla premiazione di Bimbi Belli. Intanto c’è da segnalare che all’arena Nuovo Sacher c’era il pienone: gente seduta ovunque, anche sui gradini. Il dibattito poi è stato è stato molto interessante. 

Lui, Alessandro Comodin, timido e nervoso, fumava una sigaretta dopo l’altra. Friulano, ma residente da anni a Parigi, parla con accento francese. Ha studiato a Parigi, poi ha frequentato la prestigiosa scuola di cinema di Bruxelles.
L’estate di Giacomo
è metà documentario, metà film (vedi il trailer). Racconta la storia vera di Giacomo, sordo da quando aveva nove mesi, che a 18 anni decide di operarsi. Comodin ha fatto riprese per due anni, ma alla fine ha usato solo due settimane di riprese della scorsa estate. Tutto il resto è rimasto inutilizzato, ma è servito per arrivare al film. Il regista ha seguito il percorso del protagonista fino all’intervento.

Giacomo lo conosceva fin da bambino perché era amico di suo fratello. E Stefania, l’amica e coetanea  di Giacomo nel film, è la sorella di Comodin.
Il film è molto Nouvelle Vague. Tra l’altro il regista è anche operatore e questo gli ha permesso di seguire i ragazzi. Non c’erano dialoghi scritti. Comodin si è limitato a dare il ciak e lo stop, impartendo indicazioni molto generiche del tipo: “Camminate”. Ha provocato delle situazioni per poi registrarle. Ad esempio la scena in cui il ragazzo suona la batteria: è stato lui che gliel’ha portata.

La guerra è dichiarata

Tutto ciò assomiglia molto a La guerra è dichiarata, film francese di Valérie Donzelli in La guerra è dichiarata. Bimbi Belli 2012stile Nouvelle Vague, che pure racconta di una coppia con un figlio a cui viene diagnosticato un cancro al cervello. Anche nella Guerra è dichiarata (candidato all’Oscar come miglior film straniero) c’è una concomitanza di scrittura, regia e interpretazione. Valérie Donzelli e Jérémie Elkaïm scrivono e interpretano la loro storia: la differenza è che loro hanno una sceneggiatura.

L’estate di Giacomo (che è possibile vedere anche in streaming su MyMouvies) è un film insolito, delicato e bello, con grandi silenzi, in certi momenti è in tempo reale (vedi ad es. l’attraversamento del bosco).
Il film è sottotitolato perché quando Giacomo parla non è chiarissimo.

Sette opere di misericordia

Passiamo a Sette opere di misericordia dei fratelli De Serio: un’opera difficile che contiene una grande ricerca estetica-fotografica. Gianluca e Massimiliano De Serio sono dei video-artisti e il loro film è duro come argomento e come stile: il risultato è che durante la proiezione molti abbandonano l’arena.
Nel successivo dibattito, Moretti chiede ai due registi gemelli: “Non è che siete stati sadici con lo spettatore?”
Loro rispondono che lo spettatore è masochista e a quel punto si alza un tipo dal pubblico, dice che si sono fatti le pippe e se ne va arrabbiato.

In ogni caso è tra quelli rimasti fino in fondo!
Sette opere di misericordia
(vedi il trailer) è un film sulla sofferenza che parla di vecchiaia, dolore, morte e povertà. Uno dei due gemelli De Serio è laureato in storia del cinema, l’altro in storia dell’arte e sono stati premiati in diversi festival per i loro corti e per le video installazioni.

Sette opere di misericordia. Bimbi Belli
Bimbi Belli: Sette opere di misericordia


Il film contiene una ricerca formale abbastanza spinta e Moretti li stuzzica dicendo che hanno fatto una film concettuale in cui volevano esporre una loro idea dell’arte. Qui c’è la sceneggiatura, anche se i dialoghi sono pochissimi, ma manca una trama lineare.
In ogni caso tra gli spettatori che sono rimasti ce ne sono alcuni che sono stati incondizionatamente catturati dal film e che ne hanno tessuto le lodi.
Il corpo del vecchio Herlitzka nudo e decadente, loro lo trovano bellissimo e lo hanno scelto appositamente. Anche qui c’è il dato biografico di un nonno con un cancro alla gola.
Alcune inquadrature sono citazioni di quadri e Sette opere di misericordia è un dipinto del Caravaggio.

I primi della lista

Ed ecco che ieri sera spunta un valido antagonista che contende a Gipi il trofeo per il miglior dibattito. Si tratta di Roan Johnson, pisano con padre inglese e madre di Matera, molto brillante, a tratti esilarante. Il suo film, I primi della lista, (vedi il trailer) parla di un gruppo di ragazzi pisani che a un certo punto, nel 1970, si convincono che sta per scoppiare un colpo di stato. Anzi, per una serie di equivoci (è il 2 giugno e c’è la parata dei carri armati) pensano che sia già in atto. Dunque scappano, passano il confine, anzi lo sfondano, inseguiti dalla polizia e chiedono asilo politico all’Austria.

I primi della lista è una commedia divertente e un quadro autoironico di quegli anni. Bravi i tre protagonisti: oltre a Santamaria, che interpreta il cantautore Pino Masi, ci sono i due giovani esordienti Cioni e Turbanti.

Da segnalare a Bimbi Belli anche l’ottimo il duetto tra Johnson e Moretti che addirittura lo rimprovera di essere troppo sciolto e di non rispondere mai alle sue domande, ma di partire con tutta un’altra storia: intanto però sghignazza.
Poi arriva anche Santamaria e mentre l’attore mostra a Moretti le foto della figlia, Johnson va avanti da solo col dibattito. Racconta pure di quando hanno deciso di proporre il film a Degli Esposti. Hanno pensato: “Un film non ce lo produrranno mai, perciò diciamogli che vogliamo fare un documentario”. Carlo degli Esposti ha letto e ha detto: “Ma è un’idea bellissima, facciamo un film!”. Johnson è convinto che se gli avessero proposto di fare un film, avrebbero fatto un documentario.

 

Tiziana Zita

Tiziana Zita

Se prendessi tutte le parole che ho scritto e le mettessi in fila l'una dopo l'altra, avrei fatto il giro del mondo.

2 commenti

  1. grazie Tizi per questi tuoi commenti puntuali e sempre interessanti! andrò a vedere l’ESTATE DI GIACOMO,comunque mi sembrano tutti molto tristi come argomenti tranne I PRIMI DELLA LISTA

  2. Però se li mettiamo tutti insieme c’è un certo equilibrio fra commedie e drammi.
    Molti documentari, o simil-documentari.
    In ogni caso ho avuto tre validi inviati!

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