Rifiutato dai quattro editori a cui lo aveva inviato, la psicologa Agnès Martin-Lugand ha autopubblicato il suo romanzo, mettendolo in vendita su Amazon a 89 centesimi. In pochi mesi la creatura internettiana ha venduto 8500 esemplari e l’ebook è arrivato al primo posto tra i cento più venduti di Amazon. A quel punto l’autrice è stata contattata dall’editore Michel Lafon che ha ripubblicato il romanzo. I diritti sono stati acquistati in 18 paesi e stanno lavorando all’adattamento cinematografico.
In realtà la storia comincia ancora prima, nel 2010, quando l’autrice ha cominciato a scriverla. Per un anno ci ha lavorato da sola, poi si è rivolta a un editor che l’ha aiutata a rivedere il testo, cambiare la struttura, lavorare sullo stile, così all’inizio del 2012 il romanzo era pronto. Ecco di cosa parla.
Un inizio alla Kieślowski
Diane ha un marito e una bambina di cinque anni. Nella prima scena se ne vanno cantando per le scale e poco dopo, mentre sono in macchina, muoiono entrambi in un frontale con un camion. Così comincia. Un inizio alla Kieślowski di Film Blu.
E’ possibile riprendersi da una situazione tanto drammatica e ricominciare a vivere?
Dopo un anno troviamo Diane rinchiusa in casa in stato semi comatoso. Dorme ancora nelle stesse lenzuola, si veste con le felpe del marito, si lava con lo sciampo della figlia. Viene nutrita dal migliore amico gay, con il quale gestiva un caffè letterario chiamato La gente felice legge e beve caffè, che le riempie il frigo di provviste. Sembra che la donna non sia in grado di superare l’enorme tragedia che l’ha colpita, ma a un certo punto decide che “un’escursione nel mondo dei vivi è inevitabile”. Perciò prende un atlante, cerca la carta geografica dell’Irlanda (dove sarebbe voluto andare suo marito), mette il dito in un punto a caso, guarda il piccolissimo paese che ha colpito e ci va.
Mulranny è un posto sperduto in riva al mare, con un tempo terribile e una natura selvaggia. Diane si ritrova come vicino di cottage, Edward, un bel tenebroso che fin dal primo istante è ostile e insopportabile quanto basta. Diciamo che da quando lei incontra il vicino, il romanzo sembra cambiare tono e prendere un’imprevista deriva romantica.
Un romanzo curativo
Se fossi un editore correrei a comprare i diritti di questo libro. Non solo perché è stato un caso editoriale in Francia, ma perché, senza essere un grande romanzo Les gens heureux lisent et boivent du café è una bella storia. E’ un romanzo curativo, visto che in quel paesino irlandese Diane ritroverà la forza e la volontà di vivere.
L’autrice racconta di ricevere ogni giorno delle mail di apprezzamento.
Che cosa piace ai lettori? Che si legge tutto d’un fiato.
Se La gente felice legge e beve caffè quella infelice che popola il romanzo, fuma, piange e si ubriaca: il tutto in dosi massicce.
P.S. Quando l’ho letto, circa un paio di mesi fa, non c’era traccia di questo libro nel nostro paese, ma ora invece c’è. E’ appena stato pubblicato da Sperling & Kupfer La gente felice legge e beve caffè. Dunque buona lettura!
NON CONOSCEVO QUESTO RACCONTO, MI SEMBRA INTERESSANTE. TRATTERO DI CERCARLO GIA CHE ABITO ALL’ESTERO.
MI SENTO IDENTIFICATA CON IL BAR E LA TAZZINA DI CAFFE GIA CHE SEMPRE LO FACCIO.
Recensione fluida e accattivante. Lo leggero‘