Betrayal di Robin C.

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L’ho detto tante volte quanto io sia un’accanita sostenitrice delle autopubblicazioni: credo sia uno splendido modo di mettersi alla prova e farsi conoscere da una vasta platea. Soprattutto ora, in un periodo così critico dell’economia, quando è più difficile accedere al privilegio della pubblicazione cartacea. E se è vero che tra gli innumerevoli self-publishing ci sono lavori che avrebbero fatto meglio a rimanere chiusi nei cassetti, è altrettanto vero che si possono trovare delle piccole chicche, storie appassionanti che invece sarebbe un peccato non poter apprezzare.

Betrayal è la storia della morte di un matrimonio. Si potrebbe inserire tra egli erotici, dato che presenta situazioni sessuali molto esplicite, ma in realtà è l’essenza stessa della storia che lo richiede. Senza la presenza di una fortissima componente sessuale non si potrebbe comprendere il conflitto alla base delle scelte distruttive del protagonista.

Quasi una pièce teatrale con personaggi ridotti all’osso, Betrayal segue la discesa agli inferi di quella che era un’unione felice, duratura e profonda. Ci accompagna lungo i sentieri delle giustificazioni, delle scuse, del senso di colpa devastante prima, sotterrato dalla lussuria poi. Certo questa sarà solo momentanea, transitoria, uno sfogo che nulla toglie all’amore per la propria compagna, colpevole di non essere abbastanza appagante, di non capire le esigenze, i lati oscuri, l’istinto animale del sesso per il sesso… ma alla quale non si rinuncerebbe mai.

Betrayal mostra il castello di motivazioni. False? Vere? Plausibili? A voi giudicare. Le motivazioni che il protagonista maschile costruisce per illudersi di essere assolto. E disegna anche una figura femminile che, una volta riemersa dal baratro della disperazione, ricompone dolorosamente i pezzi senza però ottenere la donna di prima. Resta una controfigura deformata: quello che era un sorriso diventa un ghigno, ciò che era fiducia si trasforma in rancore, l’amore profondo diventa odio viscerale.

Andrew e Alexandra hanno trent’anni e sono sposati da dieci. Dieci anni di matrimonio perfetto: giovane chirurgo in carriera lui, insegnante lei. Condividono una relazione profonda, fatta di rispetto e di una passione dolce, senza gli scossoni o l’adrenalina dei primi incontri. Ma da qualche tempo Andrew è irrequieto, tutto lo infastidisce della moglie; la sua perfezione lo fa sentire in difetto, la sua condiscendenza lo irrita. Si sente soffocare, stretto dal guinzaglio di una vita monotona e prevedibile che vorrebbe spezzare per riappropriarsi di quella giovinezza di cui si sente defraudato. E di questo incolpa la moglie.

Sono stati la prima e unica esperienza sessuale l’uno dell’altra e da quando sono insieme lui non ha mai sentito il bisogno di tradirla. Ma adesso scalpita nel vedere la giovane infermiera che da mesi lo provoca, pensa che potrebbe finalmente provare ciò che con Alexandra gli è mancato: il sesso impulsivo, sporco, pagano, senza dover dare nulla di più. Prendere ed essere preso senza limiti per sfogare la frustrazione e l’arcaico bisogno del sesso per il sesso.

Non lo soE così valica quel confine invalicabile ed è l’inizio della fine. E’ solo un momento, uno sfogo, uno sfizio che non mi sono mai tolto, si racconta Andrew, sarà una volta e mai più… ma il tumulto interiore e il cuore che pompa non sono sensazioni facili da abbandonare una volta conosciute. Il porto tranquillo e amorevole del sesso con la moglie impallidisce di fronte alla tempesta scatenata dagli amplessi proibiti con l’amante.

Così, ciò che doveva essere l’eccezione diventa la regola e ormai Andrew non si sente più nemmeno in colpa perché ha tutto ciò che desidera: una moglie perfetta che ama, un lavoro che lo appaga, una giovane amante che gli permette di dare sfogo alle sue parti più oscure e perverse, quelle che mai avrebbe osato mostrare alla moglie, così pura e meravigliosa, a cui lui non rinuncerebbe mai.

Perché Andrew sapeva fin dall’inizio di non amare la giovane amante, sapeva che anche il tradimento alla fine sarebbe diventato routine e avrebbe perso ogni attrattiva. No, lui “voleva il nodo in gola e il sangue che scorre veloce nelle vene, voleva l’adrenalina, voleva il rischio e voleva tutto lo sporco con il quale mai avrebbe osato lordare l’unione con sua moglie”. Poi un giorno la sua piccola infermiera avrebbe incontrato un bravo ragazzo e la loro relazione sarebbe terminata, lui avrebbe continuato la propria vita “appagato dai ricordi e dalla moglie che ancora amava”.

Non posso ovviamente svelare il prosieguo devastante della storia, scritta benissimo, in terza persona, dove si alternano i punti di vista dei tre protagonisti con un’analisi psicologica minuziosa dei loro stati d’animo. Una vicenda che fa riflettere sull’antica diatriba: è possibile tradire una persona pur continuando ad amarla? Davvero si può scindere ciò che il corpo e l’istinto desiderano, da quello di cui ha bisogno il cuore?

Ciò che rende più difficile il giudizio è che l’autrice fornisce ad Andrew una sorta di paracadute: crescendo i suoi bisogni cambiano e la mancanza di esperienze all’età giusta ha presentato il conto al giovane medico. Eppure lui avrebbe potuto scegliere diversamente, avrebbe potuto rendere partecipe la moglie dei suoi nuovi bisogni, avrebbe potuto coinvolgerla. Avrebbe potuto chiedersi se anche lei celasse desideri reconditi, ma è più facile indirizzare le proprie voglie proibite verso chi non aspetta altro che esaudirle, piuttosto che mostrare i propri lati oscuri col rischio di vedersi rifiutati, magari con ribrezzo.

Cover BetrayalE Alexandra avrebbe potuto scegliere di “percepire” superficialmente il tradimento con la possibilità ancora di perdonare, di esaudire le preghiere, di voltare pagina insieme. Avrebbe potuto decidere di ingoiare quei mesi a fronte dei dieci anni di relazione immacolata. Invece a volte, proprio le persone più deboli e delicate, quelle più bisognose d’amore, se ferite si trasformano nella nemesi di se stesse. Vivono la pena fino in fondo, senza sconti, affogando intenzionalmente nel tormento, autoflagellandosi fino a che il dolore scompare lasciando posto all’odio più puro. Fino al punto in cui non rimane nulla da salvare.

Una lettura straziante ma estremamente intensa e realistica. Personaggi interessanti e sfaccettati con i quali è impossibile non condividere lo struggimento e la riflessione sulla coppia. Una penna di pregio Robin C., l’ennesima conferma della vitalità dei talenti italiani, dalla quale ci aspettiamo molto altro (anche senza pseudonimo!), sperando che voglia cimentarsi anche in territori diversi dall’erotismo. Trovate Betrayal su Amazon solo in ebook.

Alessandra Silveri

Alessandra Silveri

Produttore artistico per la Fiction di Mediaset, ho una spasmodica passione per tutto ciò che è fantasy. Collaboro con siti e pagine Facebook legati alla narrativa e al cinema YA. Frase di culto “Non può piovere per sempre”.

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