Dolce Remi era uno dei cartoni animati preferiti di mio fratello maggiore. Non ne perdeva una puntata e i miei ricordi di quell’animazione sono intrisi di un misto di tristezza e nostalgia, se penso a questo bambino dalle sorti sfortunate, ma anche di affetto ed emozione, se penso ai nostri pomeriggi insieme davanti alla tv.
Lo so. Questo sembrerà un articolo da nostalgica degli anni 80. Una di quelle che appena rientra in contatto con i miti della propria infanzia, dimentica di vivere nel presente e non vorrebbe altro che tornare a quei tempi in cui la sola intrattenitrice di noi bambini era la televisione e non sapevamo come fosse fatto un tablet. In realtà non è proprio così.
Certo, pensare a Remì, mi fa tornare bambina, ma mi fa ricordare anche tutta l’angoscia che mi trasmetteva la storia di quel povero bambino a cui non ne andava mai bene una. Abbandonato da neonato, poi ripetutamente lasciato solo dai genitori adottivi, che una volta finivano in galera, un’altra morivano. Per non parlare di calamità naturali e avversità meteorologiche. Niente sembrava giocare a suo favore. Mai.https://youtu.be/aemmQKHUrSU
Eccola, Remì! Non lo sai, ma quella è la tua vera mamma! E giù una nevicata che lo fa quasi morire assiderato. Ecco, Remì! Finalmente hai trovato qualcuno che ti fa fuggire verso la libertà! E via, catturato e messo in galera durante una retata.
E poi quella musica straziante che accompagnava i suoi tragitti solitari… Lui che non aveva nemmeno 10 anni e già aveva girato mezzo mondo. Da solo. Mi ricordo che ogni volta mi arrabbiavo con mio fratello che non voleva cambiare.
Ma a lui quel bambino faceva una tale tenerezza. Con quella scimmietta. E niente, lo vedevamo sempre tutto.
Adesso quel cartone animato, che era tratto dal romanzo di Hector Malot, Senza Famiglia, uno dei classici per ragazzi di tutti i tempi, è diventato un film. Distribuito in sala dal 7 febbraio, il film racconta le avventure di Remi e la sua vita al fianco del musicista girovago Vitalis e dei suoi inseparabili compagni: il fedele cane Capi e la scimmietta Joli-Couer. Per la regia di Antoine Blossier con Daniel Auteuil, Maleaume Paquin, Virginie Ledoyen, Jonathan Zaccaï e con la partecipazione di Jacques Perrin e Ludivine Sagnier.
Remi è un film che, sicuramente, ha un valore che va al di là della narrazionee e si porta in sala un pezzo dell’immaginario di molti. Sono molto curiosa di sapere che effetto mi farà riassaporare quelle antiche emozioni. Esorcizzerò finalmente quell’ansia infantile, o uscirò con un magone addosso e il rimpianto di non averlo visto con mio fratello?
E voi? Ci andrete?