Game of Thrones 8 Vogliamo parlare di come va a finire?!

E’ finito. Game of Thrones 8 è finito da qualche giorno, ma un po’ di tempo per elaborare il lutto ci vuole. Perché anche se quest’ultima stagione ha lasciato me, come tanti, un po’ perplessa per diverse ragioni, è terminato qualcosa che verrà ricordato a lungo come un grande evento mediatico.

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Game of Thrones 8

E niente. Dopo otto stagioni passate ad aspettare con terrore l’inverno e a cercare di capire come dare il giusto valore a quell’antichissimo trono forgiato di spade, alla fine l’inverno è arrivato. Ma, il Male è stato sconfitto e tutti hanno capito che ammazzarsi senza criterio per il resto dei giorni non aveva senso. Quindi tutti hanno messo giudizio.

Vi avviso subito che questo articolo nasce da sentimenti contrastanti e contiene molti spoiler, quindi non leggetelo se non avete ancora avuto il tempo di guardare Game of Thrones 8!

Ho sempre seguito la serie con passione ed interesse, accompagnata dalla lettura di tutti i romanzi di George Martin – ho scritto altri articoli su Game of Thrones (vedi qui, oppure qui). Dapprima con un occhio da studiosa, poi con quello di fan sincera, che nelle due ultime stagioni ha visto spegnersi tra le mani quel fuoco appassionato, violento e carnale che invece aveva animato il mio interesse. Un po’ un peccato.

Certo, se dovessi tracciare un bilancio di questa serie, sarebbe comunque positivo, perché l’attesa delle puntate della nuova stagione è stato un elemento importante di scansione delle mie notti (e quelle di mio marito). Un momento che attendevamo con ansia per poterlo vedere insieme e commentare. Ora questo mi mancherà molto, quindi, al di là di come sia andata, che Game of Thrones sia finito mi spiace molto.

Ma vogliamo parlare di come è finito GOT 8????

Innanzitutto TROPPO IN FRETTA! Secondo me, la cosa più spiazzante di questa ultima stagione, che forse deriva anche dal problema di dover ovviare ad una settima stagione troppo interlocutoria, è che succedono troppo cose e troppo in fretta. Il pubblico non fa in tempo a digerire un passaggio che già è in arrivo qualcos’altro. Sono d’accordo sulla scelta di dare un taglio definitivo alla serie. Otto stagioni sono un numero sufficiente per chiudere un ciclo, ma si sente troppo il distacco dal fluire del tempo come è stato concepito tenendo fede alla saga letteraria, mentre quello riscritto dagli sceneggiatori è “quasi” a briglia sciolta.

Per farvi capire: Arya trascorre quasi due stagioni a passeggiare nelle valli con il Mastino, tempo necessario a dare forza al personaggio. Poi in una sola stagione diventati donna, conosce l’amore, riprende possesso del suo Nord e sconfigge il Male con una velocità inaudita (da dove sbuca quando salta al collo del Re della Notte??), si trasforma in avventuriera e si dimentica totalmente dei poteri di cambiare volto che aveva acquisito con così tanto allenamento e che alla fine userà una volta sola in tutta la serie.

Non c’è tempo per digerire nulla

E questo influisce sulla caratterizzazione dei personaggi principali, la cui personalità precipita vertiginosamente verso il basso. Per me un piccolo dramma. A Daenerys, la madre dei draghi che trascorre le prime sette stagioni ad esercitare potere e violenza per seguire un certo senso di giustizia che la porta a liberare i più deboli, improvvisamente “si attappa la vena” – dalle mie parti si dice così quando uno perde la ragione – quando scopre che non è lei la legittima erede al trono ma suo nipote Jon. Perciò diventa la controfigura dell’Angelo Sterminatore che non guarda più in faccia nessuno. Pure i deboli e gli afflitti: tutti carbonizzati.

Ora, è vero che tutti sanno che re Jaehaerys II disse che quando nasceva un Targaryen gli dei lanciavano una moneta per decidere se il bambino sarebbe diventato un grande oppure un folle, però che diamine! Dopo nove anni passati a vedere il suo fascino dai capelli dorati, fiera dominatrice e salvatrice degli oppressi, magari uno scrupolo di coscienza ce lo vorrai concedere?! O ci vuoi proprio prendere a sberle così?

Al di là delle piccole contraddizioni interne, che schiere di appassionati della serie più fanatici di me hanno ben individuato, trovo assurdo decostruire dei personaggi senza dare il giusto tempo a chi vi si era appassionato, per digerire il cambiamento. Senza che un cambiamento così radicale abbia una sua profonda e credibile motivazione.
Per questa stessa ragione stendo un velo pietoso su Jon Snow, che in questa stagione avrebbe fatto venire l’orticaria a chiunque, comprese le sue numerose fan. Perché poi non si ammazzi o venga incenerito da Drogon subito dopo l’uccisione di Daenerys rimane un mio grande cruccio.

La scelta del nuovo re

La scena di consesso per decidere il nuovo Re, mi sembra che sintetizzi ogni criticità di Game of Thrones 8. Il nano in catene che, nonostante abbia una condanna pendente non solo parla, ma risolve l’enigma degli enigmi. Tyrion Lannister dichiara la necessità di un Re anche (solo) per essere giustiziato. E così invita tutti a riflettere sull’importanza di dare valore a ciò che lo merita. Quindi non il sangue, che non è garanzia di virtù, ma la storia che si è vissuti. Bisogna darla in pasto ai sudditi che su quella imbastiranno la loro lealtà. Un omaggio anche allo stesso Martin, con un risvolto ironico tipico del personaggio.

Con poche battute ben assestate convince tutti quelli che per 7 stagioni si sarebbero tagliati la gola allegramente per questioni molto meno auliche, e fa la sua proposta. Proclamiamo Re chi di noi ha la storia più figa da tramandare ai posteri.

Bene, Tyron ha davanti, tra gli altri:

  • Arya Stark che ha imparato a cavarsela da sola sin da bambina, esule della famiglia Stark, si  è esercitata ad assumere qualsiasi forma. E’ diventata una stratega e avventuriera perfetta, ha UCCISO IL RE DELLA NOTTE. Cioè non so se mi spiego, ha ucciso il MALE in persona liberando  il mondo dalle tenebre dell’inverno. Però no, la sua storia non va bene.
  • Sansa Stark che è stata vittima delle peggiori angherie da parte dei Lannister. Le hanno decapitato il padre davanti senza pietà. E’ stata violentata e torturata psicologicamente da Ramsey per un tempo incommensurabile. E’ cresciuta e si è fatta forza, è stata acclamata da tutti Regina del Nord. Però no, neanche la sua storia va bene
  • Brienne di Tarth, donna che ha dimostrato in mille occasioni di essere leale, impavida e valorosa, che ha saputo anteporre l’onore a tutto li resto, compreso l’amore. Però no. Neanche la sua storia è troppo forte per essere consegnata ai posteri.

Meglio Brann, che è rimasto zoppo nella prima puntata della prima stagione, ha vissuto in carrozzina per il resto della serie, mentre tutti si sono letteralmente massacrati per tenerlo in vita. Un essere mezzo uomo e mezzo non si sa che, che sa tutto del passato ma non riesce a prevedere il futuro. Che è rimasto per tutto il tempo seduto a sognare e a trasferirsi con la mente. Uno che in 8 stagioni non ha fatto niente, se non attirare la ferocia del Re della Notte che ha piantato tutto il casino che ha piantato solo per fare fuori lui.

Che poi, per carità, a me Brann piace un sacco. In mezzo a quella confusione di vessilli e potenziali genitori di sterminatori di Re, forse anche io lo avrei scelto, visto che non potrà avere figli. Brann parla poco ed ha sempre la battuta pronta. E’ saggio e ispira calma. Va bene. Ma allora non dite che lo scegliete per la sua storia perché Arya Stark, sua sorella, gli stacca almeno 1000 punti!

Addio GOT

Un consesso di persone che erano pronte a farsi a pezzi pur di difendere i relativi possedimenti e che poi, d’un lampo è tutta unita e unanime nella scelta. Si dimenticano completamente che al di là del suo essere probabilmente un gran cazzone, dentro le segrete c’è uno che pensava di essere un bastardo ed invece era il legittimo erede al trono di spade.
Lui per i compagni e per la fedeltà al suo vessillo è morto e risorto; e per salvare il popolo dalla pazzia di Dany, ha addirittura ucciso la donna che amava. Certo è un uomo che ha dimostrato di non avere per niente la stoffa per fare il Re. All’ennesimo “Tu sei la mia regina. Tu comandi e io obbedisco”, penso che chiunque da casa gli avrebbe volentieri scatenato i draghi addosso. Però, dovete ammettere che in quando a storia, la sua è per niente male.

Insomma tanta fretta e una grande approssimazione che non permette di godersi al meglio ogni snodo narrativo come invece una saga dovrebbe fare. E poi, che dopo 8 stagioni passate a ragionare con la pancia, in Game of Thrones 8 improvvisamente mettono tutti la testa a posto e scoprono che viva la democrazia… anche no. Drogon avrebbe fatto bene ad incenerire Jon Snow e se avesse incenerito anche qualcun altro non avrebbe fatto per niente male. Con tutto il rispetto e l’amore per la serie.

ADDIO GOT.

Gianna Angelini

Gianna Angelini

Direttrice scientifica e responsabile internazionalizzazione di AANT (Roma), docente di semiotica e teorie dei media, giornalista. Insegno per passione, scrivo per dedizione, progetto per desiderio.

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