Demoni in mezzo agli angeli, bianco e nero tra i colori, moderno nell’antico. Una scelta coraggiosa quella dei curatori della mostra che hanno disseminato le foto in bianco e nero nel “tessuto colorato di quadri che ricopre le pareti” della Galleria Corsini e hanno avuto il coraggio di metterle in mezzo alle Madonne, giocando con somiglianze ironiche e allusive, proprio come faceva Mapplethorpe con peni e fiori.
Robert Mapplethorpe in mostra a Roma: uno dei più grandi fotografi del Novecento che ritraeva – sempre in bianco e nero – nudi, fiori e situazioni di sesso estremo nella New York degli anni Settanta e Ottanta. Che cercava una corrispondenza tra immagini gay e nature morte. Che voleva elevare la fotografia al rango di arte.
Mapplethorpe studiò disegno, pittura e scultura negli anni Sessanta quando fece i suoi primi esperimenti subendo l’influenza di Joseph Cornell e Marcel Duchamp. Poi nel 1969 lui e Patty Smith, con la quale aveva una relazione già da tre anni, si trasferirono al Chelsea Hotel. Lui acquistò una Polaroid e iniziò a fotografare. In seguito, a partire dagli anni Ottanta, rinunciò all’immediatezza della Polaroid, scattando foto studiate e programmate nel minimo dettaglio. Come Nadar e Hill&Adamson, che diventano i suoi punti di riferimento, realizzò immagini in cui nulla era lasciato al caso.
a
Le sue foto eversive
in una galleria del Settecento
La galleria è stata allestita dal Cardinale Neri che visse in questo palazzo fino alla morte, nel 1738. Mapplethorpe invece morirà di Aids nel 1989, a 43 anni.
Appassionato di pittura, scultura e fotografia, ma in particolare di scultura, il fotografo dichiarava che se fosse vissuto un secolo prima sarebbe stato uno scultore e che la fotografia era per lui un mezzo per scolpire. Infatti cominciò a fotografare statue: la statuaria classica, a partire da Michelangelo, divenne uno dei suoi soggetti preferiti.
Mapplethorpe
e il Cardinale Neri
Come il Cardinale Neri anche Mapplethorpe era un collezionista e anche le pareti della sua casa erano ricoperte di quadri, fotografie e sculture. L’attrazione per l’angelico e il demoniaco era un retaggio della sua educazione cattolica.
Mapplethorpe tra i pittori del Settecento. Allora vicino al Vasari, a Rubens e Guido Reni, a Bernini e Caravaggio ci sono le sue foto trasgressive che cercano e creano una risonanza e una segreta simmetria. La mostra inizia con Self Portrait fatto nel 1988, poco prima di morire, in cui il bastone con il teschio sono più a fuoco del volto.
A Roma, fino al 30 giugno,
alla Galleria Corsini,
in via della Lungara,
la mostra a cura di Flaminia Gennari Santori:
Robert Mapplethorpe. L’obiettivo sensibile.
Patti Smith parla a lungo del suo fondamentale rapporto con Mapplethorpe nel suo primo romanzo tradotto in italiano “Just Kids”. Lui le fece la famosa foto ( tra le tante altre) per il disco Horses.
Sì, la trovo molto bella, così come ho sempre amato molto quella di Radio Ethiopia… bisogna ammettere che lei sembra veramente un ragazzo…
Androgina e bellissima, a me piace anche adesso,