Come ogni anno il Prof. Camerini ci consiglia quali libri impacchettare e mettere sotto l’albero di Natale, scegliendo tra i numerosi da lui letti durante l’anno. Si va dall’ultimo best seller di Ian McEwan alla divertente reinterpretazione della Divina Commedia di Seymour Chwast. Ecco i libri da regalare a Natale.
Ian McEwan,
Macchine come me,
Einaudi
Nel suo “retrofuturo” ucronico – se distopico lo deciderà il lettore – l’Inghilterra ha perso la battaglia delle Falkland, Kennedy non è morto a Dallas e i Beatles incidono brani neomelodici con orchestre sinfoniche (leggi qui la nostra recensione).
Androidi di ultima generazione hanno trasformato i NEXUS 6 di Blade Runner in reperti da modernariato: sognano, amano, soffrono. Troppo. Umani e accademici emeriti siete avvertiti. Che McEwan non faccia la fine di Roth. Romanzo dell’anno.
John Maxwell Coetzee,
Bugie e altri racconti morali,
Einaudi
Sette splendide riflessioni con le quali si nega, anzitutto a sé stessi, lo scorrere del tempo. Riflessioni sulla necessità etica di scegliere, di amare il prossimo “come un inerme animale”, al di là delle convenzioni, e di riscoprire la valenza ed il senso ultimo delle parole.
I racconti del premio Nobel Coetzee sono impietosi e colti. Fra citazioni di Omero, Kafka, Cechov e Heidegger, sono anche un commosso omaggio al potere salvifico della letteratura.
Sandra Petrignani,
Lessico femminile,
Laterza
“Ho amato tanto, e follemente, nella mia vita. Sempre con la stessa intensità, senza mai imparare nulla dalle delusioni”.
Le parole di Edna O’Brien compongono – insieme a quelle di Emily Bronte, Virginia Woolf, Joyce Carol Oates e molte altre – un percorso di scrittura al femminile che l’autrice sfiora e rivive con appassionata intensità e sincera devozione. Per scoprire che alla fine è l’inesauribile capacità di amare la cifra comune a tante scrittrici dell’Otto-Novecento. Non solo per lettrici, anzi…
Simona Sparaco,
Nel silenzio delle nostre parole,
DeA Planeta
“I roghi divampano sempre nelle fragili anime umane”, così a Berlino, in un anno indefinito, un palazzo è avvolto dalle fiamme. L’incendio divampa nell’ultimo romanzo di Simona Sparaco Nel Silenzio delle nostre parole, ovvero quelle dei suoi inquilini da troppi anni colpevolmente e tragicamente muti. Nella distruzione si tirano le somme, si tracciano bilanci provvisori, si aprono prospettive e progettualità inattese con rinato dialogo, mentre tutti salvano tutti, anzitutto sé stessi, dall’equivoco di un’esistenza che esige di essere vissuta con pienezza e coerenza. Il libro migliore dell’autrice (leggi qui la nostra recensione).
Margaret Atwood,
I testamenti, Ponte delle Grazie
L’autrice rientra a pieno titolo nella vasta categoria degli scrittori inesorabilmente legati al successo del loro primo romanzo. L’apocalittico futuro de Il racconto dell’ancella doveva, prima o poi, tornare a suggestionare pubblico e critica. I testamenti, vincitore del Booker Prize 2019, è una scommessa letteraria rischiosa, come ogni sequel. Ai fan della scrittrice e agli amanti del genere il compito di verificarne, con obiettività, gli esiti.
Guillaume Musso,
La vita segreta degli scrittori,
La nave di Teseo
Fra i migliori libri dell’anno c’è anche questo thriller intrigante e metaletterario, spiazzante e imprevedibile. Un libro che non fa rimpiangere un cult come La verità sul caso Harry Quebert, che pure lo ricorda molto. La vita segreta degli scrittori affranca il suo talentuoso scrittore dall’essere considerato solo un autore di noir.
Paolo di Paolo,
Lontano dagli occhi,
Feltrinelli
In una Roma anni ’80, sospesa fra divertita incoscienza e avvisaglie di un futuro precario, si narra di storie femminili ed esistenze che nascono per tenacia di sentimenti e cronica incapacità di affrontare le responsabilità e i cambiamenti che questi comportano. Pagine mai banali, psicologie narrative che lasciano il segno.
Annarita Briganti,
Alda Merini. L’eroina del caos,
Cairo
Tra i libri da regalare, questo è necessario per riscoprire la testimonianza altissima di una fra le nostre poetesse più significative, “anima folle, circonflessa, circonfusa di santa sanguinaria”, segnata dal disagio psichico e da una travagliata, straordinaria esperienza artistica. Ancora non adeguatamente conosciuta, la Merini (leggi anche qui) è sospesa fra inappagato desiderio d’amore e tensione religiosa, tra dirompente angoscia e tenace volontà di testimoniare il valore della vita. Sempre, comunque.
Seymour Chwast,
La Divina Commedia di Dante,
Quodlibet
Icona per generazioni di illustratori americani, Chwast ha influenzato in maniera decisiva la grafica d’arte degli ultimi 50 anni con opere oggi presenti nelle prestigiose collezioni del Metropolitan Museum of Art.
Originale, ironica, anticonformista ma non dissacrante, la sua versione del poema dantesco non è certo destinata solo ai ragazzi.
Carlo Emilio Gadda,
Il tempo e le opere. Saggi, note e divagazioni,
Adelphi
Mentre rimane vivissima l’attenzione editoriale su uno degli esponenti fondamentali del ‘900 europeo, Adelphi raccoglie in un prezioso, agile volume il meglio della produzione saggistica dell’autore del Pasticciaccio, finora dispersa in riviste e giornali. Un’opportunità unica per scoprire l’acuta, colta caustica vena critica di Gadda ed i suoi personalissimi giudizi su Manzoni e Montale o sulla prosa e la lirica del secondo Novecento italiano. Un gioiello di prosa e di analisi è “L’autografo per G. De Chirico”.
Se avete apprezzato i consigli del Prof. Camerini, qui ne trovate altri.
Ne ho letti un paio di quelli famosi, scrittori decisamente sopravvalutati, e non li consiglierei a nessun amante della letteratura. Un altro, pure di una famosa, l’ho lasciato cadere al suolo dopo trenta pagine, altri non li ho letti perché se conosci quegli autori li eviti (ma a voi sembra che dire di un libro che ricorda “La verità sul caso Harry Quebert” sia una buona raccomandazione?), ovviamente interessante il Gadda. Se queste sono le letture consigliate da un accademico, non stupisce il resto della platea.
Dunque Amalia, non posso entrare nello specifico (anche perché non fai i nomi) ma mi pare evidente che i tuoi gusti non coincidono con quelli del prof. Camerini, il quale non è un accademico ma un professore di liceo. Questa, come viene precisato, è la sua lista e la sua scelta: non ha la pretesa di essere il meglio in assoluto, o il meglio per la redazione.
Il romanzo della Atwood, “I testimoni”, è stato votato come il miglior romanzo del 2019 di Goodreads, con 4 milioni e 600 mila voti. Ovvio che non è necessariamente una garanzia di qualità, né del fatto che possa piacere a tutti..
Su una cosa però sono del tutto d’accordo con te. “La verità sul caso Harry Quebert” mi pare un libro molto sopravvalutato, cosa che ho scritto qui su Cronache Letterarie: https://www.cronacheletterarie.com/2013/10/17/lera-degli-scrittoriil-caso-harry-quebert/
Ma non posso pretendere di imporre un’uniformità di gusti a chi scrive sul giornale e necessariamente ci sarà varietà, pluralità e anche disaccordo.
Un’ultima cosa, ti consiglio di leggere anche questo nostro articolo sui libri migliori dell’anno, in cui ho intervistato librai, giornalisti, scrittori e viaggiatori e vengono fuori dei titoli molto interessanti, forse un po’ meno mainstream https://www.cronacheletterarie.com/2019/07/30/i-migliori-libri-dellanno-2019/
Ciao Tiziana