Ambientato nello Yorkshire, in Inghilterra, il romanzo si snoda intorno a tre personaggi principali: Shirley, che dà il titolo all’opera, Robert e Caroline, i cui destini sono inscindibilmente legati. Non soltanto una storia d’amore, ma soprattutto un manifesto sociale.
Charlotte figlia del pastore protestante. Charlotte Bronte, autrice dell’indimenticabile Jane Eyre. La sorella di Emily Bronte, conosciuta per l’altrettanto indimenticabile Cime tempestose. Charlotte dello Yorkshire, figlia del suo tempo e autrice di Shirley .
A questo punto, immagino che vi starete chiedendo perché abbia tirato fuori dagli scaffali della libreria un romanzo di 170 anni fa. Oltre a un motivo del tutto sentimentale – sono una grande estimatrice degli autori classici ottocenteschi e delle sorelle Bronte – la ragione è che il libro è ancora molto attuale.
Con questo romanzo del 1849, l’autrice ci ha lasciato un vero e proprio manifesto della questione sociale e della condizione femminile nell’Inghilterra di quegli anni, scattando una fotografia che per certi versi sembra ritrarre i nostri giorni. Inoltre descrive magistralmente l’animo umano, capace, per amore, di precipitare tra le fauci del tormento e del dubbio.
L’amore
Per quanto le epoche storiche si susseguano, le abitudini e le tradizioni si evolvano, la scala dei valori muti nel corso dei secoli, il ventaglio dei sentimenti umani è in fondo sempre lo stesso. Mirabili le pagine che tratteggiano l’amarezza di Caroline, quando si convince che il suo amore per Robert non è corrisposto. Una cosa possibile, talvolta perfino inevitabile, eppure così gravida di infelicità.
Da che mondo è mondo, l’amore ci intrappola inestricabilmente come insetti nella tela di un ragno, contro ragione. Che fare allora? Dare libero sfogo ai propri sentimenti o soffocarli? Aprire all’altro o chiudersi in sé stessi? L’amore è forza o debolezza?
Quello delle emozioni è spesso un posto disordinato. Lo si domina a poco a poco, col passare degli anni e con le esperienze dolorose che insegnano a guardare con fermezza alla vita, ad accettarne le dure verità.
Il ritratto della società
I tre protagonisti sono Mr. Moore, Caroline e Shirley. Fondamentale è il personaggio di Mr. Robert Moore, un imprenditore tessile che si scontra con la reazione ostile degli operai. Per loro, dietro ai macchinari innovativi che lui vuole introdurre in fabbrica, si nasconde lo spettro della disoccupazione.
Mr. Moore vive con la sorella che dà lezioni di francese alla cugina Caroline. Affidata allo zio paterno, un ecclesiastico scontroso, Caroline è un’orfana timida, segretamente innamorata del cugino Robert. Quando Shirley, giovane e ricca ereditiera, si trasferisce nel villaggio, Caroline stringe a poco a poco amicizia con lei. Anche Mr. Robert Moore entra in confidenza con la nuova arrivata Shirley. Cartoline, confusa da alcuni comportamenti dei due, li crede innamorati e ne soffre al punto di ammalarsi.
Intanto Shirley si è trasferita nella sua proprietà insieme all’istitutrice, Mrs. Prior. Un segreto inimmaginabile si nasconde dietro a questa figura, che verrà svelato mentre l’intrigo amoroso dei protagonisti si complica.
Un tema, quello del triangolo amoroso, che non anima soltanto le trame delle sorelle Bronte, ma anche le loro storie personali. Come accadde alla stessa Charlotte, innamorata del suo professore che – già sposato – mai ricambierà i suoi sentimenti.
Le donne
L’autrice ci parla d’amore, ma anche della condizione femminile e dei pregiudizi che la circondano. Non è certo un libro che si possa leggere tutto d’un fiato: le parole vanno soppesate, i dialoghi gustati, i concetti assorbiti.
Coinvolti dal tepore dei salotti inglesi, dal frusciare di gonne e merletti, dall’atmosfera distinta eppur trepidante, ne resterete ammaliati. Più sfoglierete le pagine, più la lettura vi sembrerà attuale e familiare, con figure femminili forti, indipendenti e determinate, ricche di carattere e cultura.
Il romanzo ci regala un lieto fine tradizionale, ma Shirley resta in ogni caso un atto d’accusa senza remore contro la posizione della donna europea nel diciannovesimo secolo. Anche per le scrittrici come le sorelle Bronte non era facile affermarsi, tanto che per pubblicare i loro romanzi usavano uno pseudonimo, mantenendo tuttavia le proprie iniziali. Così nella copertina del 1849 (nella foto) Charlotte Bronte diventa Currer Bell.
Fatta eccezione per la protagonista, salvata dalla ricchissima eredità, Charlotte Bronte ci racconta di donne costrette a demandare la loro sopravvivenza a uomini, padri, tutori o mariti, nello stesso modo in cui gli operai, nella nuova società industriale, sono soggetti al loro padrone. Gran parte dei personaggi e degli accadimenti descritti nel libro sono ispirati a persone e fatti reali, raccontati dai quotidiani dell’epoca o conosciuti direttamente dalla scrittrice.
Il carattere energico di Shirley è un ritratto e un omaggio di Charlotte Bronte a sua sorella Emily, morta poco prima. Criticato fortemente all’inizio, con grande dispiacere di Charlotte, il giudizio sul libro cambia dopo alcuni decenni insieme a quello sulla sua eroina. Shirley, in fondo, incarna quella nuova figura di donna che l’epoca vittoriana consegnerà alla storia.
Un consiglio: leggete poche pagine alla volta, attenti e rilassati, magari sorseggiando insieme ai protagonisti un buon Porto in un bicchiere elegante.
Forse non tutti sanno che nel romanzo “Shirley” Charlotte Bronte per creare i personaggi della famiglia Yorke trasse ispirazione dalla famiglia della sua grande amica Mary Taylor. Mary fu una donna eccezionale: viaggiatrice, imprenditrice, scrittrice femminista. A questo link la traduzione delle suo epistolario con Charlotte: https://www.amazon.it/DAL-NUOVO-MONDO-LETTERE-CHARLOTTE-ebook/dp/B07B4HCMPC