“La coscienza è l’unica cosa che non debba conformarsi al volere della maggioranza.”
Una frase così semplice eppure così rivoluzionaria. Specie se letta durante l’adolescenza, quando il confronto con il prossimo assume i contorni dello scontro o, al contrario, porta ad uniformarsi. È solo una delle tante in un libro che fin dalla sua uscita ha conquistato milioni di lettori nel mondo, diventando quello che in inglese si definisce “instant classic”, ovvero un classico immediato: Il buio oltre la siepe di Harper Lee. In effetti la definizione di “classico” è interessante già di per sé: così tanto che ci si incagliano anche i due adolescenti protagonisti di Nibelli zontro di Roberto Tiraboschi.
“Che cosa voglia dire questa cosa ‘è un classico’ Rossa e Maffeo se lo domandano fin dalla prima elementare e ancora non hanno trovato una risposta.”
Eppure leggendo si farà pian piano strada la consapevolezza di cosa rende un romanzo tanto grande ma soprattutto così universale da risuonare anche nell’animo di due liceali cresciuti in montagna, a Valchiusa, in Piemonte, Italia. Ad anni luce dalla Maycomb, Alabama di Harper Lee.
Tiraboschi costruisce il suo romanzo all’ombra di quello della Lee, in una corrispondenza a distanza, intelligente e non banale. Così riesce tanto a interessare il lettore nella trama quanto a invogliarlo a (ri)leggere Il buio oltre la siepe. Suo merito è infatti di esaltarne non solo la trama, riecheggiata in qualche modo nelle vicissitudini dei protagonisti, ma anche lo stile, la forza evocativa delle parole.
Così Rossa e Maffeo…
Così Rossa, con i suoi capelli fulvi e il seno prorompente, e Maffeo, orfano scostante e isolato nella piccola comunità montana, imparano proprio attraverso la lettura cosa voglia dire crescere. Soprattutto scopriranno il reale significato dell’amicizia e dei valori, e come siano diversi da quello che credevano. Un po’ come Scout e Jem, i piccoli protagonisti de Il buio oltre la siepe. Anche loro si troveranno di fronte scelte insolitamente difficili dal punto di vista morale.
Il loro professore di italiano, l’unico ad aver capito che le difficoltà scolastiche di Maffeo sono dovute alla dislessia, ha una macchia sul proprio passato. Si tratta di un marchio pesante come un macigno, un’accusa infamante che ne mina la reputazione.
Rossa, diffidente di natura e cinica per abitudine, non sa cosa pensarne. Se non fosse per il prof. Bellini non aiuterebbe Maffeo, lei che ha un pc sul quale installare il programma per aiutare i dislessici a leggere. Ma d’altro canto grazie a quel professore scorbutico e alla forzata frequentazione con Maffeo comincia a scoprire inediti aspetti di sé, inclusa la fascinazione per le parole.
Bisogna passare per Il buio oltre la siepe
Maffeo ha meno dubbi di lei, non per nulla ha una “faccia di marmo”; eppure vuole capire come sono andate veramente le cose e per farlo sa che devono passare attraverso Harper Lee. I libri sono stati dei nemici per Maffeo, almeno fino a quel momento e Rossa ha di meglio da fare con il proprio tempo, che leggere. Eppure, una volta iniziato, Il buio oltre la siepe li cattura, perché questo è il potere della grande letteratura. Amplia gli orizzonti ed espande la mente, pone domande inedite e aiuta a formularne le risposte. Un passo dopo l’altro e una pagina dopo l’altra Rossa e Maffeo svilupperanno il loro rapporto e quello con gli altri, cercando di venire a capo del mistero della colpevolezza del loro professore.
Un romanzo destinato ai ragazzi che non leggono
Roberto Tiraboschi, scrittore e sceneggiatore (leggi qui la nostra intervista), per la prima volta alle prese con uno young adult, riesce a descrivere efficacemente l’evoluzione di Rossa e Maffeo e al tempo stesso ad omaggiare Harper Lee. Firmando così a sua volta un romanzo che, pur con qualche semplificazione, è destinato ad un pubblico di ragazzi che, come ci dicono le statistiche, purtroppo ha difficoltà a confrontarsi con la lettura. Mentre invece potrebbero trovare in un libro un aiuto, una guida, una bussola per orientarsi nell’intricato mondo degli adulti. Dove nulla è mai veramente come appare.
Perché in fondo un libro è un amico che ti fa riflettere, come il saggio Atticus fa riflettere i suoi figli (e Rossa e Maffeo) nel romanzo della Lee. Nibelli zontro (vedi qui il booktrailer) potrebbe quindi essere il regalo perfetto per un ragazzo restio alla lettura. Magari accompagnandolo sotto l’albero proprio da Il buio oltre la siepe, per fargli scoprire quanto sia sempre attuale e vicino questo bellissimo “classico”.