Avvicinarsi agli dei. La mitologia di Percy Jackson

Gli “antenati” di Percy Jackson
mitologia greca
Patroclo, Jacques-Louis David, 1780

Chiudete gli occhi e concentratevi. Ricordate dove eravamo rimasti? Se state attenti potrete sentire il rumore delle onde che si infrangono lungo le coste di Troia. La guerra è al suo apice, i troiani stanno guadagnando terreno, i greci stanno perdendo tutto quello che hanno conquistato anno dopo anno. Il più grande degli eroi, Achille, non vuole combattere: è testardo. C’è solo una persona che può smuovere il Pelide: Patroclo.

Patroclo però è succube del grande eroe greco e non può spingerlo a tornare in battaglia. Agamennone lo ha umiliato prendendosi la sua schiava e Achille si è ritirato dai combattimenti. Ma ora i troiani hanno preso il sopravvento sui greci.

Per questo Patroclo vuole indossare l’armatura di Achille. Il suo obiettivo è dare vigore ai soldati greci e terrorizzare i troiani. Secondo lui non servirà combattere, basterà anche solo la figura di Achille a vincere la guerra. Alla fine riesce a convincerlo anche se: “Non combattere, non sfidare Ettore”. Lo prega Achille: “Torna da me, Patroclo, e torna vivo”.

“Con la folla che gli faceva ala… Patroclo sembrava addirittura camminare come Achille. Forse il cambiamento era dovuto all’armatura, che in fin dei conti era fatta per proteggere il Pelide, o forse era l’amico che imitava di proposito i suoi movimenti, ma secondo me c’era qualcosa di più: era diventato Achille. E non è forse questo lo scopo più alto dell’amore? Non l’interscambio tra due menti diverse ma un’unica, fusa identità?”
Il silenzio delle ragazze

Madeline Miller e Pat Barker, due modi di raccontare la stessa storia

Percy Jackson

Achille è uno degli eroi più famosi nella mitologia, forse anche per la sua ferocia, mentre il suo fedele compagno d’armi sarà sempre ricordato per il suo animo buono e, alla fine, per il suo coraggio. Perfino Pat Barker – che non ha una parola buona per nessuno – nel suo romanzo Il silenzio delle ragazze descrive Patroclo come un uomo estremamente gentile, soprattutto con le donne. Affabile con Briseide, come pure con l’altra sua schiava, Ifi, riesce a farle innamorare entrambe. Sul rapporto tra Achille e Patroclo la Barker ostenta un rapporto potente, andando oltre i pettegolezzi e le leggende sul loro conto. Invece Madeline Miller, tra le righe de La canzone di Achille, entra nel dettaglio della relazione.

“E magari erano davvero amanti, o lo erano stati ad un certo punto, ma la scena che vidi quella notte sulla spiaggia trascendeva il sesso, e forse anche l’amore. Non la capii allora, e non sono sicura di averla capita adesso, ma di certo ne intuii la forza”.
Il silenzio delle ragazze

mitologia greca

Sarà proprio la morte di Patroclo e il desiderio di vendicarlo a far tornare Achille sul campo di battaglia ad affrontare Ettore. Ecco come reagisce quando portano all’accampamento il corpo dell’amico morto.

“Achille fa scattare la mano per agguantare la spada e tagliarsi la gola. È solo quando la solleva vuota che ricorda: ha dato la spada a me. Un urlo, che lacera ogni cosa che trova sulla sua strada per uscire. E poi un altro, e un altro. Achille si afferra i capelli con le mani e se li strappa dal cranio. Patroclo, dice, Patroclo. Patroclo.”
La canzone di Achille

Circe

mitologia grecaMadeline Miller non scrive solo d’amore. Nel 2018, sette anni dopo la pubblicazione de La canzone di Achille, esce in libreria il suo nuovo romanzo Circe, edito da Sonzogno. L’autrice non si discosta dalla sua grande passione per la mitologia greca. Rispetto al suo primo libro, lo stile è più ricercato, come ricercato è anche lo studio fatto sui personaggi e sugli avvenimenti storici e mitici. Se La canzone di Achille si legge in un soffio, Circe pretende attenzione. La storia della dea Circe – meglio conosciuta come maga Circe – è lunga e sofferta. A scuola, nell’Odissea, la incontriamo come semplice contrattempo durante il ritorno a casa di Ulisse, ma in realtà è molto più di questo.

Figlia di Elios, dio del Sole, e della Ninfa Perseide, Circe viene spesso considerata una nullità. Ci si sofferma sul fatto che abbia una voce da umana, flebile e delicata, tanto da far fatica a identificarla come una dea. Ma è proprio da questo che trae forza  il personaggio. Esiliata sull’isola di Eea – nella costa laziale secondo gli storici, sul Circeo per l’appunto – Circe diventerà una delle più grandi Pharmaka e con lei toccheremo tanti confini della mitologia: conosceremo Scilla prima che fosse un mostro; poi Dedalo, il suo labirinto, il Minotauro e ovviamente il famoso re di Itaca, Ulisse.

La particolarità del romanzo Circe è il potere femminile che trasmette. La vita della dea è influenzata da diversi uomini durante la sua lunga esistenza. Spesso sono crudeli, ma lei non abbassa il capo davanti alla violenza. Potremmo definirlo un romanzo femminista? Probabilmente sì. Circe ha vissuto una vita intera in ginocchio davanti a suo padre, serva di un fratello senza cuore e illusa davanti ad un amore non corrisposto. Ma si ribella e con coraggio trova la forza di essere se stessa, ma con le dovute precauzioni: per difendersi trasforma gli uomini in porci.

Percy Jackson di Rick Riordan

Percy Jackson

Lunga è la lista degli autori contemporanei che hanno portato sugli scaffali delle librerie la loro visione della mitologia greca. C’è stato chi, grazie ai suoi romanzi, ha creato un mondo sia dentro che fuori dai libri. Rick Riordan, classe 1964, con il suo semidio Percy Jackson ha avvicinato tanti ragazzi giovanissimi alla lettura e alla mitologia greca. Anche lui, insegnante delle scuole superiori come la Miller, ha trasformato la passione per la mitologia in una montagna d’oro. Riordan – che ha alle spalle diciotto romanzi sulla mitologia greca e romana e altri tredici su quella nordica ed egiziana – ha scalato le classifiche di vendita a ogni uscita, trasformando la crudeltà degli dèi in avventure mozzafiato, il più delle volte divertenti e ironiche. Arrivando fino al grande schermo con la rappresentazione di due libri della sua saga principale Percy Jackson e gli Dei Dell’Olimpo: Il ladro di fulmini e Il mare dei mostri.

Il semidio Percy Jackson

Percy Jackson, anzi Perseus Jackson ha dodici anni quando scopre di non essere un ragazzo come gli altri. Non perché è dislessico e soffre di ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività), ma perché è figlio del dio dei mari, il grande Poseidone. La dislessia e l’iperattività sono piccoli effetti collaterali del suo DNA divino. Riordan ci spiega infatti che il cervello dei giovani semidei è impostato automaticamente sul greco antico, quindi fanno una gran fatica a leggere le altre lingue del mondo.

“Sono i tuoi riflessi da combattimento. In una battaglia vera ti salverebbero la vita. Quanto ai problemi d’attenzione, dipendono dal fatto che ci vedi troppo, Percy, non troppo poco.”
Annabeth Chase, Il ladro di fulmini

Come quelli della mitologia classica, anche gli dèi del mondo di Riordan hanno il vizio di invaghirsi degli umani e lasciare in eredità sulla terra figli illegittimi, come fanno Afrodite o Apollo. Ad alcuni è severamente vietato avere contatti con i mortali, vedi il grande Zeus, ma a che cosa servono le regole se non per essere infrante?

I Semidei

Percy Jackson
La saga principale di Percy Jackson

In America, dietro a una collina di Long Island, sorge il Campo Mezzosangue. Nel rifugio per giovani eroi si studia insieme ai propri fratellastri, si imparano le tattiche di guerra e ci si allena con il grande Chirone, guidati e controllati dall’occhio poco vigile di un povero e astemio Dionisio, punito da Zeus e spedito a fare la “guardia”.

Qui Percy Jackson si imbarcherà in decine di avventure che seguono molte tappe della mitologia classica: la ricerca del vello d’oro, l’incontro con Medusa, il Minotauro e il labirinto di Dedalo, Atlante e il mondo sulle sue spalle. Ne succederanno di tutti i colori all’erede dei mari. E come ogni buon libro per ragazzi che si rispetti, Percy Jackson non sarà mai solo: ad accompagnarlo ci saranno sempre Grover il Satiro, Annabeth Chase, straordinaria figlia di Atena, e un’infinità di altri personaggi, nuovi o tradizionali che siano.

Riordan incanta intere generazioni narrando fatti incredibili, nati dall’unione tra mitologia greca e modernità. Sapevate che Amazon è gestito dalle Amazzoni e che la maggior parte delle società di posta americane sono sotto il controllo di Hermes, il messaggero degli dèi? E vi hanno mai detto che Circe possiede un’intera isola che ha poi trasformato in un pericoloso luna park?

La mitologia nella quotidianità

mitologia greca
Eros, Canova

Proprio come i personaggi che la popolano, la mitologia greca ha mille facce che, tra le mani degli scrittori, possono essere plasmate e trasformate. Non è importante che si voglia parlare d’amore o di crudeltà. Non è importante che si voglia accompagnare i giovani durante la crescita o sviscerare ogni storia solo per poterne apprezzare gli sviluppi nei secoli. La mitologia continuerà ad affascinare. E dopo esserci entrati col cuore e con la mente, sarà impossibile non fare un brindisi in nome di Dioniso, non ci si potrà più innamorare senza cercare Eros nascosto da qualche parte, con il suo arco tra le mani, non si potrà non guardare un cielo grigio senza domandarsi cosa abbia fatto arrabbiare Zeus. La mitologia ci racconta da sempre come fare ad “essere umani” e lo farà finché l’uomo avrà memoria.

Simona Giamberardini

Simona Giamberardini

Sono nata all’Aquila nel 1989. Dopo la laurea in Psicologia ho iniziato a lavorare in una libreria, dove posso sfruttare a pieno il mio grande amore per i libri. Nel 2015 ho pubblicato, tramite la piattaforma di Amazon, il romanzo Urban-Fantasy “Il Dono, i Guardiani di Newsbury”, primo volume di una trilogia.

Un commento

  1. Mi piace questa seconda parte dell’articolo (analogamente alla prima) perché per quanto mi riguarda centra l’obiettivo che si era prefisso: incuriosire il lettore a voler approfondire l’affascinante mondo della mitologia ponendo l’attenzione su personaggi di cui probabilmente non si ha una conoscenza compiuta. E con un filo comune: come cambia la figura dell’eroe-protagonista in relazione ai personaggi “secondari”?
    Penso: cosa e chi sarebbe il grande Achille senza Patroclo? Le azioni di Achille, di uno dei più grandi semidei, mosse dalla volontà di vendicare un uomo estremamente gentile? Cosa aveva Patroclo di così speciale per Achille? Ho voglia di scoprirlo.
    Stesso pensiero per Circe. Da sempre ha rappresentato una sorta di tappa di un percorso con unico protagonista Ulisse (Polifemo, Circe, le sirene come contorno ed ostacolo al suo ritorno.). L’idea di voler trasmettere una tridimensionalità a Circe che non si limiti ad identificarla con una semplice maga che trasforma gli uomini in porci è affascinante. Ridimensiona l’immagine del perfetto, furbo, impeccabile, Ulisse. Che immagine avremmo di Ulisse se conoscessimo la reale Circe?
    Conoscendo le motivazioni di tutti questi personaggi comprenderemmo meglio anche le nostre azioni.
    Comunque, ripeto, spunti molto interessanti, avete un lettore in più e…attendo i prossimi consigli!

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