Operazione Athena di Luigi Irdi

Operazione Athena
Un incidente mortale sul lavoro in un cantiere navale, purtroppo, è cosa tutt’altro che rara, anche nel nostro Paese, nonostante tutte le moderne normative di sicurezza. Perciò, quando il giovane magistrato Sara Malerba si imbatte nel caso del saldatore Francesco Ramarri, precipitato dalle impalcature che avvolgono una nave da crociera quasi terminata, la situazione sembra quella di una triste ed evitabile (ma al tempo stesso inevitabile, per la legge dei grandi numeri) disgrazia.

Ci sono però alcuni elementi, non proprio evidenti a prima vista, soprattutto relativi alla figura della vittima, che fanno sorgere qualche dubbio nella mente dell’intraprendente PM. Dubbi peraltro condivisi dal maresciallo dei carabinieri Elvio Berardi, che conduce materialmente l’indagine.

Il luttuoso evento si è consumato a Torre Piccola, località (immaginaria, ma neanche tanto) della costa laziale che vive quasi esclusivamente di cantieristica, ragione per cui tutti sembrano avere la massima fretta di archiviarlo come frutto di distrazione e sfortunata casualità per dissequestrare il cantiere e procedere all’ormai prossimo varo della “Athena Museal”, nave di lusso per un pubblico di lusso, talmente di lusso da ospitare in mezzo alla sua lussuosa dotazione perfino un piccolo museo di arte moderna.

Luigi Irdi

Ma un’ispezione nell’appartamento in cui viveva il Ramarri ha lasciato al maresciallo Berardi la netta impressione che il morto vivesse come se volesse nascondersi, o non farsi riconoscere, e visto che alcune testimonianze di colleghi sembrano gettare qualche ombra sull’effettivo ruolo del caso nelle circostanze che hanno portato il poveretto a precipitare dall’impalcatura, la PM Malerba vuole vederci più chiaro. Decide quindi di farsi accompagnare dal sottufficiale fino alla Lucania, regione della quale Ramarri era originario. Deve anche mettersi in ferie per farlo, perché colleghi e superiori non credono affatto che la vicenda nasconda chissà quali risvolti oscuri.

Invece la trasferta rivelerà alcuni dettagli – relativi al passato del Ramarri e alle possibili ragioni per le quali il suo incidente potrebbe non essere un caso – grazie ai quali l’indagine proseguirà, spingendosi anche molto lontano.

Luigi Irdi ha un solido passato da cronista giudiziario e si muove perfettamente a suo agio nel complesso universo della burocrazia che sovrintende alle indagini e alle inchieste, un universo affascinante ma che richiede un’adeguata preparazione e soprattutto una forte motivazione per andare avanti senza cedere alla tentazione di limitarsi a presentare le carte in regola: una realtà in cui il procedimento è ormai più importante del provvedimento, come notano da tempo i critici del Diritto Pubblico.

Operazione Athena

La giudice Malerba, molto idealista e spesso distratta da pensieri personali, conserva abbastanza candore da pensare che anche il procedimento più corretto non serve a nulla se non porta a un provvedimento che significhi qualcosa. Invece il maresciallo Berardi è un investigatore assuefatto alla noia della routine, in mezzo alla quale è capace di osservare e ascoltare tutto ciò che emerge di volta in volta, filtrando solo ciò che può aprire la strada a nuove piste da seguire.

Tuttavia, la svolta del romanzo arriverà in un modo un po’ sui generis, per certi versi un po’ sforzato, anche se sicuramente inaspettato. Forse è un difetto del libro, forse è un pregio (perché è pur sempre un colpo di scena): il giudizio, probabilmente, dipende dal gusto personale del lettore.

In ogni caso, Operazione Athena si fa leggere volentieri dalla prima all’ultima pagina, sia per l’agilità della scrittura, sia per la qualità delle descrizioni, abbastanza evocative senza mai diventare noiose, così come quella dei dialoghi, mai fini a se stessi. Tutto a illustrare una realtà estremamente credibile di mondi in cui i sistemi di regole valgono solo per chi è abbastanza debole da sottomettersi a essi e la vita umana è sacra solo a parole, mentre nei fatti la sua importanza viene solo dopo parecchie altre cose.

Roberto Cocchis

Roberto Cocchis

Classe 1964, insegnante di liceo, autore di un piccolo successo editoriale (Il giardino sommerso, Lettere Animate, 2017) e di altre opere di narrativa, collaboratore di Cronache Letterarie e di Vanilla Magazine; amo i misteri e i gialli, sia quelli veri sia quelli inventati, con preferenza per quelli dimenticati e soprattutto quelli introvabili: vedi la mia rubrica su Cronache Letterarie.

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