Lo straordinario mondo di Zoey – La serie che mette in musica le emozioni

Lo straordinario mondo di Zoey
Se c’è una canzone nel tuo cuore, Zoey la sentirà.
E ti vedrà anche cantarla e ballarla.

A seguito di uno strano incidente occorsole mentre faceva una risonanza magnetica, Zoey Clarke, programmatrice informatica a San Francisco, ha sviluppato la capacità di percepire i pensieri e i sentimenti più reconditi delle persone che le stanno vicino. Ma non è semplice empatia o sensibilità, Zoey, e solo lei, vede la persona in questione cantare una canzone direttamente correlata al suo stato d’animo del momento.

Lo straordinario mondo di Zoey

Questo è lo spunto narrativo di una deliziosa serie televisiva che, nell’era di Netflix & Co, è stata prodotta da una rete in chiaro, l’americana NBC, ed è andata in onda in maniera “antica”, una puntata a settimana per 12 settimane. E’ stata proprio una precisa scelta produttiva della rete poiché necessitava di una conferma settimanale degli ascolti e dunque degli introiti pubblicitari, per poter andare avanti con le riprese. Considerato che è stato il programma di punta della stagione 2019/20 e che la seconda stagione è prevista su NBC a partire dal 5 gennaio 2021, direi che ha funzionato!

Anche da noi Lo straordinario mondo di Zoey è disponibile in chiaro, su Raiplay, dal 16 settembre 2020. Quindi, almeno la prima stagione, possiamo tranquillamente vederla tutti e tutta di seguito, come ormai siamo abituati a fare.
Zoey’s Extraordinary Playlist, questo il titolo originale, è una commedia musicale divisa in 12 puntate, ognuna incentrata su un personaggio della cerchia della nostra protagonista.

“Le canzoni sono espressioni dei nostri stati d’animo. La musica può farti sentire cose che non si possono esprimere”.

Lo straordinario mondo di Zoey

All’inizio Zoey crede semplicemente di essere pazza e chiede aiuto a Mo, il suo vicino di casa, un dj dotato di sessualità fluida e profondissima conoscenza musicale che, con i suoi modi bruschi e sinceri, le fa capire quanto questo suo dono sia importante per lei e per i suoi affetti. E quindi piano piano Zoey, brillante professionalmente ma imbranata nelle relazioni personali, si rende conto che questa sua particolarità le permette di connettersi con le persone intorno a lei come non aveva mai fatto prima.

Il filo conduttore è sempre la commedia, ma c’è anche una parte drammaticamente più forte ed è quella collegata alla famiglia di Zoey. Il padre ha una malattia neurodegenerativa progressiva, la psp. Amorevolmente curato dalla moglie, non si muove né parla. Nonostante tutto, il dono di Zoey le permette di comunicare con lui, facendo commuovere anche i sassi.

Ogni puntata si basa su una o due canzoni, funzionali ai pensieri e alle emozioni del personaggio di turno.  Dalle insoddisfazioni matrimoniali di Joey (che canta Satisfaction) alla fragilità dell’apparentemente inossidabile Mo (perfetto in The Great Pretender) e via raccontando, Zoey, in una sorta di realismo magico, cercherà di aiutare i suoi amici, colleghi e familiari, con esiti più o meno positivi.

Questa sensazione di realismo magico è data anche dal fatto che gli attori sono tutti bellissimi.
Ciò non toglie assolutamente nulla alla loro professionalità.

Tutto il cast canta e balla magnificamente, soprattutto grazie all’apporto della produttrice e coreografa Mandy Moore (nota, tra l’altro, per La La Land) che, come necessario in un set cinematografico, ha messo su una vera e propria macchina da guerra.  Negli otto giorni di riprese previsti per ogni puntata, la Moore ha messo a punto la coreografia relativa con i ballerini professionisti. Nel frattempo, gli attori hanno pre-registrato le loro cover, così da essere poi pronti per inserirsi nella scena.

Da brava appassionata di musical, a me Lo straordinario mondo di Zoey è piaciuto tantissimo. Le linee narrative dell’autore Austin Winsberg sono perfette nelle loro combinazioni musicali, che spaziano dai Beatles ed Elvis a Miley Cyrus e Katy Perry, dando spunto ad alcune gag esilaranti di Mo, scandalizzato dall’ignoranza musicale della sua amica.

Lo straordinario mondo di Zoey

Se proprio devo fare un appunto, secondo me è alla debolezza della linea orizzontale, cioè alla storia che dovrebbe fare da filo conduttore della serie. Le singole puntate sono molto forti nella caratterizzazione del personaggio di turno, che viene poi approfondito nelle puntate successive.

La linea orizzontale principale, quella della malattia del padre, ha uno sviluppo già chiaro e definito. E’ quella che dà un tono drammatico e commovente alla serie, ma non è certamente il traino della storia, più incentrata sui singoli protagonisti.

L’altra linea orizzontale, quella del triangolo amoroso tra Zoey e i suoi colleghi Max e Simon, prosegue con un tira e molla per tutte e dodici le puntate; credo però che questo sia voluto, proprio per dare un gancio alla seconda stagione. Tra l’altro, è difficile decidere per chi tifare, sono entrambi irresistibili, ha ragione Zoey a essere così indecisa!

Ma, sottolineo, è proprio a volere per forza andare a cercare qualcosa che non sia perfetto nella sua leggerezza e gioiosità. E’ proprio una serie adatta ad approcciare i primi giorni del nuovo anno, con allegria e un tocco di commozione.

La ricetta

Visto il periodo, nonostante il Natale sia passato, non posso non raccontarvi degli omini di panpepato, gli onnipresenti Gingerbread Men della tradizione culinaria natalizia statunitense e, in generale anglosassone.
A partire dalla metà di novembre è un’invasione, nelle cucine, nelle decorazioni, sono perfino personaggi dei cartoni animati!

Sono in buona compagnia di tutti i dolci natalizi occidentali, dai quali in fondo derivano; dalla Svezia al sud Italia, troviamo biscotti al miele più o meno speziati, con o senza coperture di cioccolato e glassa. Come sempre quando si parla di tradizioni culinarie, trovo affascinante il comune denominatore che lega le varie nazioni. Mai come quest’anno credo sia importante sottolineare che, è il caso di dire, siamo tutti nella stessa barca.

Eccovi quindi la mia personale versione di biscottini natalizi americani, sono sicura che Zoey e i suoi amici la apprezzerebbero molto!

Gingerbread Men

500 gr di farina
200 gr di miele
150 gr di zucchero integrale di canna (quello umido)
100 gr di burro
50 gr di cioccolato fondente
3 cucchiai di acqua
La buccia grattugiata di un’arancia non trattata
15-20 gr (a seconda di quanto vi piacciano forti) di spezie per panpepato (un mix di cannella, zenzero, chiodi di garofano, pepe e cardamomo)
2 cucchiaini di lievito per dolci
Un pizzico abbondante di sale
Per la glassa: zucchero a velo e succo di limone

In una casseruola media unite il miele, lo zucchero, il burro, il cioccolato e l’acqua poi, a fuoco lento, fate sciogliere il tutto, mescolando continuamente (io uso il microonde).

In una ciotola unite la farina, la buccia grattugiata dell’arancia, il lievito e il sale e amalgamate. Versateci sopra il miscuglio di miele e mescolate, prima con un cucchiaio poi impastando, fino ad avere un impasto liscio e omogeneo.
Impacchettate nella pellicola e lasciatelo a riposare a temperatura ambiente per almeno 12 ore, idealmente un giorno intero.

Scaldate il forno a 180°, modalità ventilato se l’avete. Mentre il forno si scalda, infarinate leggermente il piano di lavoro. Con un mattarello, stendete l’impasto a circa 5 mm di spessore, ritagliandolo poi a forma di omino o di quello che vi piace di più.

Posizionate i biscotti distanziati su una placca da forno, rivestita di carta forno, e infornate per circa 15 minuti. Attenzione perché, essendo scuri di colore, il rischio di bruciarli è dietro l’angolo. Sfornateli e lasciateli raffreddare prima di toglierli dalla teglia: sono morbidi ma induriranno raffreddandosi.

Una volta freddi potete decorarli con la glassa, fatta unendo goccia a goccia del succo di limone con lo zucchero a velo, fino a che si formi una pasta densa.

Questi li ho fatti io!

Buon 2021 a tutti, ce lo meritiamo proprio!

Simona Chiocca

Simona Chiocca

Napoletana di nascita e romana per scelta, da sempre sono innamorata della cara vecchia Inghilterra. Lavoro nella produzione cinematografica e da che ho memoria sono appassionata di cucina e passo quasi ogni momento libero spignattando e infornando a più non posso. Cinefila e profondamente gattara, vivrei in un autunno perenne con libri e tè.

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