A gennaio siamo tutte Bridget Jones

“Ho 43 anni ma me ne sento 30, sono tenente di vascello, giornalista e lavoro presso un ufficio stampa Istituzionale. Salentina convinta, sono cresciuta a Maruggio, ridente cittadina sul tacco dello stivale. Canto sempre e al liceo avevo una band. Ho litigato molto. Ho anche saputo cambiare idea. Vivo a Roma con Mina, un jack russel che amo alla follia. Ho appena divorziato, ma sono sempre alla ricerca del vero amore. Vivo e amo moltissimo”. In questo modo scherzoso si presenta Palma Agosta.
4 chili in più…

Puntuali come il pandoro avanzato, a gennaio fanno capolino nella nostra vita quei 4 kg che si aggiungono agli altri accumulati nei mesi precedenti. Tutta la colpa della mamma e della nonna naturalmente che “pare brutto se non mangio, poi ci rimangono male”. Un disastro annunciato.

Ed ecco che arrivano loro, i buoni propositi di gennaio.
“Ora basta. Mi metto a dieta! Giuro, per giugno tornerò una strafiga!”.
Io faccio così ogni anno. Nessuno mi ferma.

Primo passo, iscrizione immediata in palestra, poi litri di tisane che sembra di bere il succo della mela avvelenata di Biancaneve, dieta dukan, dieta vegana, vegetariana, a km 0, quella delle star, quella degli eremiti dell’India. Insomma, a seconda della moda del momento, seleziono la dieta che mi attira di più.

Secondo passo: va detto a tutti. Certo, per convincermi che è vero. Non si esce più di casa, almeno per il primo mese: “No amica mia non posso mangiare fuori, ho iniziato la dieta, solo verdurine e pollo”.

Tutte Bridget Jones a gennaio. Anche lei infatti inizia il suo diario con una lunga lista di propositi per il nuovo anno: le cose da evitare, come fumare, bere più di 14 alcolici la settimana, buttar via i soldi, comportarsi in modo sciatto, perdere la pazienza, sparlare ecc. E poi quelle da fare: smettere di fumare, bere meno di 14 alcolici alla settimana, ridurre la circonferenza cosce di almeno 8 cm, migliorare la carriera, andare in palestra 3 volte la settimana.

Ma in realtà non ci riesce. Per questo il libro ha avuto un grande successo, perché milioni di lettrici si sono identificate con la protagonista, perennemente in bilico fra i suoi buoni propositi per migliorarsi e il continuo naufragare di essi. Il problema di Bridget – e di tutte noi – è che abbiamo tanto entusiasmo, ma scarsa volontà, o meglio, la indirizziamo nel modo sbagliato.
Non basteranno palestre, diete, panciere-sciogli-ciccia, cartomanti e riti divinatori. Dobbiamo semplicemente smettere di fare due errori: sforzarci di sollevare pesi troppo grandi e di sollevarne troppi tutti insieme.

Obiettivi troppo grandi

Bridget mette nella sua lista obiettivi troppo grandi, che alla nostra volontà appaiono fin da subito irraggiungibili. Quindi anziché ripromettersi di perdere 8 cm di circonferenza in due mesi, meglio sarebbe stato per lei scrivere sul diario “il prossimo mese voglio perdere 2 cm sulle cosce”. È un obiettivo piccolo, ragionevole, e misurabile nel breve termine. E i piccoli obiettivi raggiunti ci danno quella giusta spinta di entusiasmo per raggiungerne altri.

Sollevare tanti pesi tutti insieme

Secondo errore: sollevare tanti pesi tutti insieme. Bridget vuole contemporaneamente smettere di fumare, dimagrire, avere una promozione e trovare un fidanzato. Come faccio io a gennaio, smetto di mangiare, mi ammazzo in palestra e compro la sigaretta elettronica. Sbagliato.

Bridget Jones

Se oggi fumi, mangi troppi dolci, passi tutto il tempo libero sul divano, è impossibile che domani non accenderai neanche una sigaretta, starai a dieta, uscirai e correrai 10km al giorno.

Una cosa alla volta e con calma, altrimenti andiamo in tilt. Anche Bridget Jones fallisce quasi in tutto, tranne che in una cosa, perché un fidanzato – anzi due – in realtà li trova.
Allora intanto amiamoci, anche con i nostri piccoli difetti.

Del resto la nostra cara Bridget ha conquistato due strafighi con tutta la sua panciera anti-sesso! Come dice un mio caro amico: “Cara Palma, ricordatelo: quando una donna inizia a volersi bene, ad amarsi, diventa una carta moschicida per gli uomini!”.

Palma Agosta

Palma Agosta

Ho 43 anni ma me ne sento 30, sono tenente di vascello, giornalista e lavoro presso un ufficio stampa Istituzionale. Salentina convinta, sono cresciuta a Maruggio, ridente cittadina sul tacco dello stivale. Canto sempre e al liceo avevo una band. Ho litigato molto. Ho anche saputo cambiare idea. Vivo a Roma con Mina, un jack russel che amo alla follia. Ho appena divorziato, ma sono sempre alla ricerca del vero amore. Vivo e amo moltissimo.

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