In questa intervista alla coppia Flumeri e Giacometti parliamo della serie gialla Emma & Kate, un interessante esperimento di scrittura fatto un po’ come una serie tv, ovvero ogni puntata con un autore diverso. Il tutto ambientato sul Lago di Como. Il primo romanzo lo ha firmato Giulia Beyman, il secondo Flumeri e Giacometti, infine Paola Gianninetto, per poi ricominciare da capo. L’editore d’eccezione è stato Amazon, poi hanno continuato come self publisher.
La serie sta ottenendo un buon successo di pubblico, tanto che i libri non sono mai usciti dalla classifica degli ebook più venduti su Amazon. Qui trovate anche le recensioni di Roberto Cocchis a Chiedi al passato e a False verità. Nell’intervista le due scrittrici ci raccontano la loro interessante avventura editoriale e com’è stato pubblicare con Amazon. Prima domanda: com’è nato questo progetto?
Giacometti
Ci siamo incontrate con Giulia Beyman al Women’s Fiction Festival di Matera. Come sai è sempre una situazione molto particolare, una fucina di idee. Lì, sulla terrazza delle Monacelle, ci siamo dette: perché non scriviamo una serie insieme? Come per la “bibbia” delle serie tv, abbiamo discusso molto. Per far venire fuori i personaggi e trovare la nota giusta – visto che di serie gialle ce ne sono molte – ci è voluto un anno e mezzo.
Che significa pubblicare con Amazon? Quanto ha contato avere un editore così potente?
Giacometti
L’impatto con Amazon è stato ottimo. Noi eravamo partite con l’idea di fare un self-publishing. È stata la nostra agente, Maria Paola Romeo, a dirci che il progetto poteva essere molto interessante per Amazon Publishing. Partire con Amazon come editore ti apre al suo vasto mercato. Tra l’altro noi avevamo già Giulia Beyman che ha un grosso pubblico che la segue.
Flumeri
La Beyman è la prima volta che accetta di pubblicare con un editore e abbiamo dovuto insistere perché lo facesse. Lei ha un grosso pubblico come self-publisher. Economicamente parlando è chiaro che come self-publisher guadagni di più, anche se Amazon ti dà più di un editore normale. Ma chi ha un grosso mercato come auto editore non ha bisogno di un editore. Però Amazon ti mette dappertutto, ti mette anche su Kindle, per cui indubbiamente il mercato si allarga.
Voi venite dal romance mentre Giulia Beyman scrive da sempre mistery e ha avuto molto successo come self publisher grazie alla sua serie su Nora Cooper. Come è stata la vostra collaborazione?
Giacometti
La collaborazione con Giulia è stata molto importante. Ci ha insegnato talmente tante cose. Dalle piccole alle grandi.
Ora però Amazon Publishing non esiste più: solo in Italia o in assoluto?
Flumeri
Non esiste più in Europa. Dopo il terzo volume abbiamo continuato da sole.
Giacometti
Con Chiedi al passato, dopo un anno e mezzo siamo ancora entro i primi 1.000 ebook più venduti. E avendo alle spalle Amazon, il libro continua a vendere tutti i giorni. Ovviamente parliamo di ebook perché il grosso del mercato di Amazon riguarda gli ebook. Infatti noi, che siamo autrici ibride, come Flumeri e Giacometti stiamo lavorando a una nuova serie da mandare in libreria con un editore. Questo per avere due mercati diversi. Delle 10 mila copie vendute di Chiedi al passato, la percentuale di libri di carta è bassissima.
10 mila copie non sono poche. Anche le vostre colleghe hanno avuto risultati analoghi?
Giacometti
Sì, certo. È tutta la serie che sta andando bene. La nostra paura era che senza Amazon ci fosse un rallentamento. In realtà, almeno finora, non c’è stato.
Flumeri
Prima di continuare ne abbiamo parlato a lungo. Per Giulia è stato abbastanza scontato, visto che la sua prima scelta è quella del self publishing. A noi dispiaceva lasciare una serie che stava andando bene anche se il rischio c’era. Ma per fortuna il pubblico si è affezionato ai personaggi. L’ultimo uscito è il nostro False verità, poi prima dell’estate dovrebbe uscire il prossimo di Giulia e quindi dopo l’estate un altro nostro. Continua ad andare bene anche su Kindle Unlimited, ovvero in abbonamento.
Com’è stato per voi il passaggio dal romance al giallo?
Flumeri
Non è che di punto in bianco ci siamo messe a scrivere gialli. Li abbiamo scritti per la Tv, per la radio, siamo appassionate da quando eravamo ragazzine. Quindi abbiamo letto gialli e noir in tutte le salse, compresi fumetti e graphic novel. È una materia che abbiamo masticato tanto. C’è chi scrive gialli e romance perché sono il traino dell’editoria, ma scrivere un giallo come si deve non è semplice. C’è tanta gente che si improvvisa, per questo c’è una produzione sterminata. Quindi riuscire a distinguersi e fare un buon prodotto non è facilissimo. Lo stesso però vale per il romance. Ci sono dei validissimi autori nostrani, ma poi c’è una pletora di persone che scrive perché il giallo tira. Noi stiamo anche facendo una serie di interviste agli scrittori di gialli italiani sul nostro blog.
Giacometti
La costruzione del giallo è molto faticosa, ma è mentalmente stimolante. Richiede logica e approfondimento. Soprattutto si va ad esplorare il male, il lato oscuro dell’animo umano. Scrivere un giallo è tosto da morire perché man mano che lo sviluppi, ti rendi conto che magari ci sono dei tasselli che non funzionano e a quel punto devi rimettere in discussione tutto e ricominciare dall’inizio. E’ una sfida intellettuale. Poi a noi piacciono quelli di introspezione, dove vai a scandagliare le varie psicologie, le patologie. Ora abbiamo cominciato a scrivere le biografie dei personaggi partendo dall’infanzia, anche per non dover rimettere le mani a qualcosa che non è coerente.
Avete scelto l’ambientazione sul lago di Como come Manzoni e come la soap Vivere…
Giacometti
Quando abbiamo presentato il progetto ad Amazon, la serie era ambientata in Inghilterra. Invece Amazon ci ha chiesto esplicitamente un’ambientazione italiana, cosa di cui siamo state molto felici. Volevamo un posto che avesse un glamour internazionale che il lago di Como offre.
Flumeri
E poi è bello. Siamo anche andate a fare degli appositi sopralluoghi.
Avete qualche consiglio per i self publisher? Ad esempio come fate la pubblicità?
Giacometti
Essenzialmente su Facebook. Più o meno il rapporto è: investi uno e vendi due.
Quindi sono investimenti importanti?
Flumeri
Più che altro devono essere continuativi. Ce l’ha insegnato Giulia. Non si spendono cifre folli, ma è meglio spendere un euro al giorno sempre, piuttosto che una grossa cifra e poi basta. C’è tanta roba da leggere e se alle persone non ricordi che ci sei… invece così è come la goccia che cade. Questo abbiamo sperimentato che funziona. Ovviamente è un investimento che va fatto da chi vende online e soprattutto ebook. Se vendi principalmente in libreria serve meno.
Un’ultima domanda: e l’audiolibro?
Giacometti
Sì, Emma & Kate uscirà in audiolibro con Audible.