I delitti di Alice e l’innocenza di Lewis Carroll

Il mistery mette alla prova la capacità deduttiva del lettore

Il mystery, nella sua forma originaria, è soprattutto un gioco intellettuale in cui si mette alla prova la capacità deduttiva del lettore, la sua abilità nel concatenare i diversi indizi in una serie di nessi causa-effetto, secondo una logica che porti a una soluzione coerente con le premesse della storia.
In questo senso, risolvere un mystery non è molto diverso dal risolvere un problema di matematica. Soprattutto in riferimento al processo mentale che occorre elaborare partendo dalle ipotesi, prima di applicare le formule (è la differenza tra chi la matematica la capisce e chi invece si limita a impararla).

Non sorprende, dunque, che qualche matematico e più ancora qualche logico abbia trovato interessante dedicarsi anche a problemi di questo tipo. È nota ad esempio la passione di Ludwig Wittgenstein per le detective’s stories (anche se pare che preferisse i thriller ai mystery). E Martin Gardner ha scritto racconti a metà tra il giallo e la science fiction, che venivano pubblicati nella rivista di Isaac Asimov.

Il matematico in giallo

Guillermo Martinez autore di I delitti di Alice
Guillermo Martinez

In Italia, il matematico Carlo Toffalori ha scritto un interessantissimo libro, Il matematico in giallo, proprio per approfondire la questione della possibilità di descrivere in termini matematici gli enigmi risolti da Sherlock Holmes, Hercule Poirot, Nero Wolfe e gli altri maggiori protagonisti del genere.

Last but not least è arrivato l’argentino Guillermo Martinez, specialista dal valore oggettivo, che ha tenuto anche dei corsi a Oxford.  Successivamente, ha scelto di ambientare nella stessa città universitaria inglese una serie di romanzi-enigma che, da un lato aderiscono perfettamente alla tradizione del mystery classico e dall’altro mettono in scena dei matematici. Questi, coinvolti a vario titolo nei delitti, contribuiscono alla soluzione con le loro deduzioni, sempre tutt’altro che scontate.

Qualche anno fa Martinez ebbe un notevole successo con il romanzo La serie di Oxford, dal quale fu tratto anche un film abbastanza noto, Oxford Murders – Teorema di un delitto, interpretato da John Hurt e Elijah Wood.
In questo nuovo romanzo, ripropone la figura del professor Arthur Seldom, che però è più un personaggio ricorrente anziché un protagonista. Infatti non è l’unico a investigare sulle vicende e, soprattutto, non è il narratore delle storie, né la figura più importante che le vive. Anche se le sue deduzioni saranno tutt’altro che secondarie.

Lewis Carroll

Guillermo Martinez. La serie di Oxford

Il nuovo romanzo si intitola I delitti di Alice, sempre pubblicato da Marsilio, e fa riferimento a quello che, per una ragione o per un’altra, è il matematico di Oxford più conosciuto al mondo, ossia Charles Lutwidge Dodgson, meglio noto come Lewis Carroll.
In particolare, prende spunto da uno degli aspetti più controversi della figura di Carroll, ossia la sua passione per le bambine. Anche se Carroll è stato spesso accusato in modo strumentale e ideologico di pedofilia, ogni evidenza mostra che il suo interesse per le bambine era esclusivamente estetico, in sintonia con il gusto della società di cui faceva parte.

Il torto, se così si può dire, di Carroll è stato quello di essere anche un appassionato di fotografia, ragione per cui ha lasciato diverse immagini di bambine quasi nude o in pose che, agli occhi di uno spettatore moderno e abituato a ben altre morbosità, possono apparire dotate di una significativa valenza sessuale. In realtà, pare che Carroll abbia sempre fotografato le bambine, non solo con il consenso dei genitori entusiasti, ma anche in presenza degli stessi.

La bigottissima nipote Menella Dodgson

Paradossalmente, alla fama postuma di Carroll, hanno nuociuto più di ogni altra cosa i tentativi di alcuni eredi di farne una specie di santino. In particolare, la bigottissima nipote Menella Dodgson avrebbe distrutto tutte le tracce degli aspetti della vita privata dello scrittore che apparivano vergognosi e imbarazzanti secondo la sua mentalità. Da notare che la passione per le bambine non era tra questi.
Perciò, solo da qualche tempo e in seguito alle fortuite scoperte di corrispondenze e diari, sappiamo che Carroll, anche se non si sposò mai, era un uomo normalmente interessato ai rapporti con le donne adulte. E ne intrattenne parecchi, anche intimi, con una marcata preferenza per le donne già sposate.

L’accusa di pedofilia

L’accusa di pedofilia, però, ogni tanto riemerge ed è anche al centro di I delitti di Alice, il cui intreccio prende spunto da un altro “capolavoro” di Menella Dodgson. Questa distrusse alcune parti dei diari di Carroll. Tra cui anche quelle relative ai rapporti con i genitori di Alice Liddell, la bambina cui sono dedicati i due libri di Alice. Rapporti prima molto amichevoli che poi si raffreddarono bruscamente. Per cui non sappiamo cosa provocò questa crisi, che interessò soprattutto la madre della ragazza. Con il padre invece, che era il Decano del suo college, i rapporti di Carroll restarono sempre buoni. Anche se non più stretti come prima, quando era ospite assiduo in casa Liddell.

Una pagina del diario di Carroll

Alice Liddell in una foto di Lewis Carroll
Alice Liddell in una foto di Lewis Carroll

Nel romanzo, ambientato alla metà degli anni ’90, il narratore è un dottorando argentino di cui non viene mai detto il nome e il professor Seldom è il suo tutor. I due sono convocati da Richard Ranelagh, importante figura dell’ambiente accademico oxfordiano e presidente di una Confraternita di appassionati di Carroll. Il loro compito è, grazie a un software che stanno elaborando, quello di autenticare un documento autografo di Menella Dodgson. Si tratta di un’annotazione in cui riassume il contenuto di una pagina strappata da un diario di Carroll, proprio quella relativa al giorno della sua crisi nei rapporti con i Liddell.

Tale annotazione, fino ad allora sfuggita alle ricerche, è stata fortuitamente scoperta in mezzo ad altri documenti nella casa di Carroll da una giovane dottoranda, Kristen Hill.
Kristen teme che il suo tutor, Thornton Reeves, uomo notoriamente privo di scrupoli, voglia appropriarsi della scoperta. Per questo ha nascosto il foglio originale. Quindi chiede a Ranelagh di convocare una riunione della Confraternita, nella quale potrà esporre ufficialmente la sua scoperta.

Seldom e il suo allievo argentino, grazie al loro software, confrontano la scrittura dell’appunto con altri campioni della scrittura di Menella Dodgson e la riconoscono. La riunione della Confraternita viene quindi convocata d’urgenza, anche perché tutti vogliono sapere cosa c’è scritto sul foglio.
Tuttavia, qualcosa va storto perché, proprio la sera precedente, Kristen viene investita da un’auto pirata. E l’investimento appare tutt’altro che casuale.
Kristen, che rimane gravemente invalida ma non muore, è decisa a non rivelare dove ha nascosto l’annotazione originale di Menella Dodgson, né il suo contenuto.

Alice nel paese delle meraviglie

Nei giorni successivi, mentre gli agenti guidati dall’ispettore Petersen indagano sull’incidente, muore anche un altro personaggio legato alla vicenda. La sua morte inizialmente appare casuale, ma poi viene riconosciuta come un delitto, secondo modalità che sembrano far riferimento a episodi narrati in Alice nel paese delle meraviglie.
Entro breve, mentre le indagini continuano, muore anche un terzo personaggio, e in questo caso il riferimento ad Alice è palese.

Cosa sta succedendo, dunque? La situazione è ulteriormente complicata dal fatto che qualcuno sta spedendo in giro le foto delle bambine di Carroll. Ma sono messe in fotomontaggi che le fanno sembrare davvero pornografiche. Le hanno ricevute anche le vittime e perfino il principe Filippo, presidente onorario della Confraternita.
A questo punto, chiunque sia interessato a sapere cosa succede dopo, deve per forza leggere il libro.

La Oxford di Martinez

Guillermo Martinez. I delitti di Alice

La Oxford di Martinez ne I delitti di Alice è una città sospesa nel tempo, in cui sembrano esistere quasi esclusivamente i college universitari. È possibile che nel 1994 non esistesse ancora l’enorme (e confortevolissimo, vista la quantità annua di giorni di pioggia) centro commerciale che oggi costituisce il principale luogo di aggregazione cittadino.
È anche verosimile che nel 1994 i negozi per turisti offrissero soprattutto gadget dedicati a Carroll, mentre oggi sono invece monopolizzati da Harry Potter.
Nei matematici e logici della confraternita di appassionati carrolliani è possibile trovare qualche garbata caricatura di studiosi celeberrimi, come Martin Gardner o Raymond Smullyan.

Ma questo romanzo è soprattutto un mystery classico. Potremmo dire un mystery classicissimo. Ogni apparenza porta a conclusioni che istintivamente possono sembrare sensate, ma presentano sempre qualche punto che è attaccabile sul piano logico. Mentre i ragionamenti con cui Seldom e gli altri matematici riportano le questioni nei rigorosi binari della logica finiscono sempre per costruire teoremi coerenti con ogni indizio. Compresi quelli scoperti successivamente.

Agli amanti del thriller, delle atmosfere noir e della suspense a tutti i costi, un romanzo del genere, che sa un po’ di Invito a cena con delitto (vedi il trailer) e di Signori, il delitto è servito (anche grazie al fatto che non mancano momenti di ironia e leggerezza) potrebbe non piacere particolarmente. Ma di sicuro appassionerà tutti gli amanti di Sherlock Holmes, Hercule Poirot e simili.

Roberto Cocchis

Roberto Cocchis

Classe 1964, insegnante di liceo, autore di un piccolo successo editoriale (Il giardino sommerso, Lettere Animate, 2017) e di altre opere di narrativa, collaboratore di Cronache Letterarie e di Vanilla Magazine; amo i misteri e i gialli, sia quelli veri sia quelli inventati, con preferenza per quelli dimenticati e soprattutto quelli introvabili: vedi la mia rubrica su Cronache Letterarie.

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