Omicidio a Easttown… una strepitosa Kate Winslet

Kate Winslet. Omicidio a Easttown. Cronache Letterarie

Adoro Kate Winslet

Certo, è una delle migliori attrici in circolazione al momento, ma io la adoro da quando (non) affondò insieme alla nave più famosa del mondo. Motivo per cui, appena Omicidio a Easttown – miniserie HBO di cui è protagonista e produttrice esecutiva – è stata visibile da noi su Sky e Now Tv, me la sono gustata in pieno.

Mare Sheehan vive e lavora come poliziotta a Easttown, una piccola cittadina della Pennsylvania, di quelle che abbiamo già visto in centinaia di film e che, anche stavolta, dà un realistico ritratto dell’America profonda. Quell’America lontana anni luce dal glamour delle metropoli che ci affascinano. Un ritratto che ti fa passare qualunque fantasia sul presunto sogno americano.

A Easttown, che per inciso è una cittadina che esiste davvero, la vita scorre apparentemente tranquilla, anonima, noiosa e anche un po’ grigia. Mare, completamente dedita al lavoro, anche per non pensare alla sua complicata situazione personale, appare perfettamente inserita in tale contesto.
Mare è divorziata, vive con la madre con la quale litiga in continuazione, con una figlia adolescente e il nipotino di 4 anni, figlio di suo figlio morto suicida. Nipotino che rischia di perdere perché la madre, ex tossicodipendente, ne vuole l’affido in esclusiva.

Omicidio a Easttown

In realtà il suo lavoro da oltre un anno ha una falla: è sparita una ragazza, la figlia di una sua cara amica, e lei non riesce a trovare un indizio valido che la porti alla soluzione del caso. L’omicidio di Erin, una giovanissima mamma single e la sparizione di un’altra ragazza, gettano lo scompiglio nella cittadina e certamente non aiutano Mare, che viene affiancata da un giovane collega per la risoluzione del caso. Mare è diffidente, si sente colta in fallo e il povero Colin Zabel farà non poca fatica per conquistare la sua fiducia.

Omicidio a Easttown. Cronache Letterarie

In una cittadina piccola come Easttown si conoscono tutti e, come nelle più classiche delle trame, tutti hanno qualcosa da nascondere. Molti hanno avuto a che fare con Erin la notte in cui è stata uccisa e la soluzione del giallo, sia per quanto riguarda l’omicidio che la sparizione delle altre due ragazze, porterà Mare a scavare nel torbido. La donna sarà combattuta tra la lealtà al lavoro e quella agli amici, alla comunità a cui appartiene.

Vorrei precisare che il fatto che, né la trama, né l’ambientazione, abbiano alcunché di originale, non è un motivo per esimersi dal vedere Omicidio a Easttown, anzi. Proprio il fatto di conoscere la base su cui si sviluppa la storia fa sì che ci si possa meglio concentrare sugli aspetti squisitamente cinematografici di dialogo, costumi e recitazione.

Mamme adolescenti made in Usa

Nella serie è tutto estremamente realistico, sembra quasi di guardare un documentario sulla profonda provincia americana, comprese le situazioni di fragilità socio-educative che, parlando degli USA del XXI secolo, mi lasciano quantomeno basita. Sto parlando ad esempio della tranquilla accettazione della maternità adolescenziale: ragazze non ancora abilitate dalla legge a bere alcool (in USA è vietato fino ai 21 anni compiuti) che però sono madri, come se fosse la cosa più normale del mondo. La stessa Mare è nonna, non avendo nemmeno 50 anni. Così come è già mamma la prima ragazza scomparsa, la figlia della sua amica.

Kate Winslet è semplicemente superba, basta lei come motivo per seguire tutte e sette le puntate. Non a caso, nelle interviste, racconta che il personaggio l’ha colpita così tanto da voler addirittura produrre la serie.

Mare Sheehan ha un sacco di problemi, forse troppi per una sola persona, ma Kate riesce a reggerli tutti. La sua trasandatezza nel vestire, nel camminare, nel mangiare, il suo sguardo, il modo in cui beve la birra e come si siede, tutto nella sua interpretazione rende al millimetro i sensi di colpa, la delusione, la ricerca di serenità che persegue continuamente.

Il cast

Si può quasi dire che tutto il corollario di storie di conoscenti e amici serva a far spiccare l’incredibile bravura di Kate Winslet. Ma anche gli altri personaggi non sono da meno e c’è un cast di tutto rispetto, a partire da Guy Pearce nel ruolo dello scrittore che affascina Mare, a Julianne Nicholson, nei panni della sua migliore amica.
Gli scambi di battute tra Mare e la madre, interpretata da Jean Smart, ironici e taglienti, rendono perfettamente la comunissima conflittualità del rapporto madre figlia.

In queste piccole comunità, un ruolo come quello del poliziotto è un po’ anche quello dell’assistente sociale. Dunque tutta la comunità si rivolge all’amica, conoscente, anche per un supporto psicologico e lei, che ne ha a sua volta un gran bisogno, si tuffa nei problemi degli altri proprio per non far i conti con i suoi.

A un certo punto il suo capo la costringe a fare una terapia psicologica ed è straordinario come Kate/Mare passi da un’iniziale diffidenza assoluta nei confronti della dottoressa, che tratta addirittura con sufficienza facendole pesare il fatto che è lì controvoglia, fino all’evoluzione della sua consapevolezza, alla scoperta delle sue luci ed ombre che vanno di pari passo con l’evoluzione della risoluzione del caso.

Con le dovute cautele e pesi specifici, mi sento di dire che l’atmosfera di Omicidio a Easttown (leggi anche qui) mi ha ricordato la prima stagione di Twin Peaks, nei lontanissimi anni ’80. La piccola città, la vita apparentemente lineare e monotona, i segreti tanto più grandi quanto più piccolo è il posto dove si vive, il coinvolgimento di tutta la comunità nel delitto di una ragazza.

Omicidio a EasttownCom’è noto, sono tantissime le storie ambientate in questo stesso contesto. Da parte sua la HBO sembra aver dato il via a un filone narrativo, con il binomio miniserie/cast stellare, basti pensare a The Undoing che però è ambientata a New York.

Da parte mia, sono assolutamente favorevole a questo filone, storie scritte e interpretate da grandissimi attori che fanno sembrare queste miniserie dei film molto lunghi, che non sfigurerebbero assolutamente in una sala cinematografica.

Mare Sheehan si veste male e mangia peggio

Sono sette puntate in cui apre il frigo e mette in bocca la prima cosa che capita, in un tripudio di piatti pronti, gelati, patatine fritte e un sacco di birra. Ma al nipotino qualcosa di cucinato e di nutriente dovrà pur darlo. Soprattutto se a prepararlo è la mamma di Mare, bisnonna del piccoletto.

Easttown si trova in Pennsylvania, dove c’è una grande comunità di discendenti di immigrati tedeschi e svizzeri del XVII secolo. La Pennsylavia Dutch cuisine fa appunto riferimanto ai piatti tipici della tradizione tedesca, modulati sulle materie prime che si trovavano all’epoca negli Stati Uniti. In particolare, c’è un piatto che è proprio tipico della Pennsylvania, una sorta di polpettone di carne di maiale e polenta, chiamato Scrapple. Mi piace pensare che nonna Helen lo abbia cucinato al nipotino.
Lo ammetto, non l’ho mai mangiato, ma sono andata a curiosare su internet e non mi sembra male… proviamolo insieme!

Scrapple

1 kg di carne magra di maiale con l’osso
Acqua
1 cucchiaio di sale
Pepe a piacere
2 cucchiai di timo essiccato
2 cucchiaini di salvia tritata
Una cipolla, pelata e tagliata in quarti
1 cucchiaino di noce moscata grattugiata
300 gr di farina per polenta a cottura rapida (la ricetta chiede la farina di mais da far cuocere, ma velocizziamo!)

Mettere la carne in una pentola. Aggiungete la cipolla, sale, pepe, le erbe e le spezie e coprite di acqua. Fate sobbollire fino a che la carne sia molto tenera, circa 2 ore. Scolate la carne dal brodo, eliminate il grasso affiorato in superficie, filtrate il brodo e tenetelo da parte.
Togliete la carne dall’osso e tritatela finemente, a mano o con il robot da cucina.
Seguite le indicazioni del pacchetto per fare la polenta con il brodo, poi mescolatela con la carne tritata. Una volta ben mescolato il tutto, foderate uno stampo da plum cake, con carta forno, e versateci il composto. Coprite con pellicola e fate solidificare in frigo.

Per servirla, tagliatela a fette di circa un centimetro, poi passatela in padella dove avrete sciolto del burro, facendola lentamente colorire da ambo i lati. Servite calda.

Simona Chiocca

Simona Chiocca

Napoletana di nascita e romana per scelta, da sempre sono innamorata della cara vecchia Inghilterra. Lavoro nella produzione cinematografica e da che ho memoria sono appassionata di cucina e passo quasi ogni momento libero spignattando e infornando a più non posso. Cinefila e profondamente gattara, vivrei in un autunno perenne con libri e tè.

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