Ninfa dormiente di Ilaria Tuti

La Ninfa, figura mitologica altamente seducente, anche in questo romanzo non manca di esercitare il suo fascino antico, benché intriso di sangue e misteri.

Il ritratto sembrava uscire dalla carta. Aveva una pienezza, una tridimensionalità che sconvolgeva. Era il viso di una giovane donna, di una grazia talmente singolare che coglieva impreparati. Gli occhi chiusi, le lunghe ciglia abbassate a sfiorare le guance, le labbra appena schiuse. Aveva un’aria esotica, anche se in modo indefinibile. I capelli bruni incorniciavano un volto dall’incarnato lunare e scendevano fino al petto, in onde che perdevano i contorni fino a sfumare verso i limiti del foglio.

Ninfa dormiente è il terzo romanzo della serie thriller con Teresa Battaglia, pubblicato dalla scrittrice friulana Ilaria Tuti. Genovese, classe 1976, l’autrice è laureata in economia. Con Ninfa dormiente, pubblicato da Longanesi nel 2019, consolida il successo dei libri precedenti: La ragazza dagli occhi di carta (Nero Press Edizioni, 2015) e Fiori sopra l’inferno (Longanesi, 2018).
Un trend in crescita che manterrà anche con i romanzi successivi Luce della notte e Figlia della cenere, usciti sempre per Longanesi nel 2021.

Teresa Battaglia

Protagonista di tutti è il riuscitissimo personaggio di Teresa Battaglia. Una donna, un commissario di polizia specializzato in profiling, Teresa è dotata di profonde e intense qualità umane che ne fanno una protagonista alla quale ci si affeziona come a una di famiglia. Dura, ma carica di sensibilità, la sua figura si staglia sullo sfondo di una storia ben congegnata e ben raccontata.

Confesso di essermi innamorata subito di questa figura di donna al contempo aspra e fragile, forse perché, con un pizzico di orgoglio e presunzione, ci ho ritrovato un po’ di me stessa.
Anche io, come lei, vengo dalla montagna e sono abituata a portarmi dentro ciò che mi ha forgiata da bambina: la luminosità abbagliante delle cime innevate in un giorno di sole oppure, a seconda dei momenti e delle stagioni, la pesantezza di un cielo plumbeo che esplode all’improvviso in violenti temporali. E poi anche a me la vita ha tolto la fede e senza alcun dio talvolta ci si può sentire molto soli.

I cold case

Teresa Battaglia indaga su quelli che gli americani hanno battezzato “cold case”, cioè casi irrisolti del passato: casi freddi come il vento che spazza i monti e le vallate friulane. Casi remoti a cui si contrappongono le immagini forti e passionali della storia.

Mentre le dita spandono il sangue sulla tela, mentre gli occhi disperati lacrimano, prende forma la ninfa dormiente sotto i tratti sapienti del pittore. E nasce rossa, di sangue e d’amore.

«La Ninfa dormiente» rispose il gallerista, contemplando il disegno. «Si pensava fosse andata perduta chissà dove… […]”
Teresa si tolse gli occhiali.
«Lei sospetta che qualcuno sia stato ucciso per realizzare questo quadro?» gli chiese, con un’incredulità nel tono della voce che non era riuscita a dissimulare.
Gardini non batté ciglio.
«Non lo sospetto. Ne sono certo.»

La Val Resia, nella parte nord-orientale del Friuli

Ilaria Tuti
Ilaria Tuti

La narrazione di Ilaria Tuti non scivola nel sentimentalismo e contiene una ricerca linguistica raffinata.
Il romanzo è ambientato in Val Resia, un territorio situato nella parte nord-orientale del Friuli. Chiusa da un massiccio montuoso che segna il confine fra Italia e Slovenia, la Val Resia ha una storia particolare.
La popolazione vi si insediò intorno al VII secolo giungendo al seguito degli Avari e dei Longobardi. Per questo la Val Resia rappresenta un’isola linguistica. La loro lingua, il resiano, è addirittura protetta dall’Unesco.

Si tratta di una specie di dialetto russo che, insieme ai tratti somatici trasmessi di generazione in generazione ed alle peculiari tradizioni, rende i Resiani una minoranza unica al mondo.
L’autrice ci svela che da anni desiderava scrivere un libro in cui la Val Resia e la sua storia facessero da sfondo.

Vergine di Casteldelmonte, la Vergine nera

La Vergine Nera

L’altra caratteristica che fa di Ninfa dormiente un racconto speciale, è il soprannaturale, una sorta di oscillazione fra sacro e profano che muove gli eventi in maniera inaspettata ed emozionante.

I romanzi di Ilaria Tuti sono un vero e proprio inno d’amore alle sue montagne e al Friuli Venezia Giulia.
Non manca di fare riferimento alla Madonna nera, di grande valore artistico, che è custodita presso il Santuario della Beata Vergine di Castelmonte.

Ovviamente la virgen nigra del romanzo è molto diversa da quella presente in Friuli, ma il riferimento storico è palese.

Ninfa dormiente è un romanzo giallo, ma anche un romanzo d’amore che rapisce l’anima.

Aniza ora era fiore tra i fiori, terra nella terra. Continuava a vivere in altre creature, profonda interconnessione di vita, ma qualcosa di lei, qualcosa di intangibile e potente, era lì, con il suo Alessio.

Milena Corradini

Milena Corradini

Classe 1975, vivo a Porto Sant'Elpidio, nelle Marche. Laureata in Filosofia. Atea, liberale, appassionata di letteratura e arte, sono docente educatrice presso il Convitto dell'ITT Montani di Fermo. Ho insegnato Filosofia, Storia e Psicologia in vari licei. Studio bioetica del fine vita e organizzo eventi di approfondimento su questo tema.

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