La casa sul mare celeste
Immagina di essere su un’isola in mezzo all’oceano, di passeggiare su una spiaggia sabbiosa che ti accarezza la pianta dei piedi. L’azzurro dell’acqua, che si tinge di rosso al tramonto, ti circonda completamente. Chiudi gli occhi e inspiri, il profumo dei fiori e dei boschi ti accompagnano durante tutto il giorno.
E poi c’è una casa proprio a precipizio sull’oceano. Ha un giardino rigoglioso, un gazebo illuminato da decine di lanterne. Non è casa tua ma hai come la sensazione che non esista al mondo un luogo migliore di quello per sentirti completamente libero di essere te stesso, in ogni tua particolarità. In quella casa niente fa più paura.
Ora immagina di svegliarti e vivere in una città grigia dove piove sempre. I giorni sono tutti uguali. Ti svegli, vai al lavoro, torni alla tua solitaria dimora, ceni e vai a dormire. Così, all’infinito. Non hai amici, tranne un gatto disinteressato alla tua esistenza. Il tuo lavoro in realtà ti piace, lo trovi anche importante per la società ma nessuno intorno a te sembra vederti. Sanno solo trattarti con superficialità. Giorno dopo giorno, sempre la stessa storia. Fino a quando…
Linus ha quarant’anni
Questa è la storia di Linus Baker. Linus ha quarant’anni, ha un gatto di nome Calliope, qualche chilo in più e nella vita fa l’assistente sociale per conto del DIMAM, il Dipartimento della Magia Minorile. Gli assistenti sociali come Linus hanno il compito di controllare gli orfanotrofi dove vivono i minori con poteri magici.
Proprio come gli altri assistenti sociali, quelli del DIMAM controllano se i bambini sono in salute, se sono felici e se gli viene impartita un’educazione accademica adeguata.
Il mondo di Linus è tutto dentro il DIMAM e tra gli orfanotrofi che per lavoro deve visitare.
Una vita abitudinaria fino a quando la SUPREMA DIRIGENZA non lo convoca all’improvviso, in un giorno lavorativo qualunque. Terrorizzato sale all’ultimo piano immaginando gli scenari più catastrofici. In realtà Linus è abbastanza convinto di non aver mai fatto errori nel suo lavoro; sa di essere sempre preciso e impeccabile nella stesura dei suoi rapporti. Ed è proprio grazie alla sua irreprensibilità e alla passione, che dopo diciassette anni di duro lavoro tra i bambini magici, il nostro protagonista viene scelto dai “piani alti” per un compito segretissimo.
Un treno verso l’ignoto
Dopo la convocazione, a Linus vengono date ventiquattro ore per preparare tutto. Non deve neanche passare per l’ufficio ma solo per casa. Il tempo di preparare una valigia e si ritrova su un treno verso l’ignoto.
Il viaggio è lungo, il gatto Calliope si lamenta nel trasportino e Linus non fa altro che pensare alla cartellina che ha nella borsa, un insieme di documenti sui bambini che andrà a conoscere. È fondamentale che lui studi per filo e per segno coloro che lo stanno aspettando.
Ma perché il DIMAM pretende tutta quella segretezza? Chi diavolo vive in quell’orfanotrofio?
Linus è molto teso ed ansioso ma dopo qualche ore di viaggio, guardando fuori dal finestrino si accorge che il cielo si è aperto, il sole illumina ogni cosa e si riflette su una distesa celeste. Ed eccolo lì, l’oceano.
Vorrei potervi dire di più, raccontarvi dell’Orfanotrofio dell’isola di Marsyas, dei suoi abitanti, del Signor Arthur Parnassus e di tantissime altre cose che sono racchiuse in questo romanzo. Ma vi negherei la meraviglia di scoprirle da soli, pagina dopo pagina. Posso solo dirvi che La casa sul mare celeste è una perla rara nel mondo della letteratura young adult.
Travis John Klune
La casa sul mare celeste, edito per la collana Vault degli Oscar Mondadori, è un romanzo nato dalla penna di Travis John Klune. Classe 1982, nato in Oregon, negli ultimi anni Klune è diventato uno dei più famosi esponenti della letteratura LGBT, young adult e non.
In Italia, La casa sul mare celeste è il suo primo romanzo pubblicato da Mondadori, ma si possono trovare all’attivo di questo autore almeno una decina di altri romanzi, pubblicati in cartaceo o in e-book per altre case editrici.
I temi trattati sono ricorrenti: temi Lgbt, l’accettazione di sé, l’amicizia e l’amore. Ma la capacità di TJ Klune sta nel riuscire a destreggiarsi tra diversi generi. Spaziando tra fantasy, fantascienza e romance, l’autore ha stregato il suo pubblico in tutto il mondo con uno stile unico: ironico, commovente e spesso sfrontato.
Questo romanzo mi aveva colpito da subito, appena uscito a fine estate, soprattutto per la copertina: i colori pastello ti mettono subito di buon umore e la grafica originale della versione americana (identica nell’edizione italiana) ha uno stile unico che da oggi caratterizzerà per sempre questo autore. È vero che non si giudica un libro dalla copertina ma è anche vero che l’occhio vuole la sua parte e questo libro è un piacere per gli occhi. Poi è diventato virale su tutti i social che parlano di libri da Instagram a Tik Tok. Tutti ne parlavano e sopratutto tutti ne parlavano estremamente bene.
E’ un romanzo che scalda il cuore
E mi aveva colpito che chiunque l’avesse letto, lo descrivesse come un libro che ti scalda il cuore. Così per riprendermi da una lettura tutt’altro che leggera di cui vi parlerò presto, ho deciso di immergermi in questa e alla fine ne sono uscita con il cuore un po’ più caldo.
Sono tantissimi i temi trattati in questo romanzo: l’accettazione di sé stessi, la paura del diverso, le battaglie contro i pregiudizi e contro l’odio che scaturisce dall’ignoranza.
L’odio fa molto rumore, ma ti accorgerai che è solo perché le persone che gridano sono poche e vogliono disperatamente farsi sentire. Magari non riuscirai a fargli cambiare idea, ma se tieni a mente che non sei solo, vincerai tu.
Questo è quello che leggiamo sulla quarta di copertina, un piccolo estratto che centra quello che Klune vuole trasmetterci: perché il cambiamento avvenga c’è bisogno di almeno una persona che si alzi e lotti per i propri diritti.
È un libro molto potente, con una scrittura semplice ma ben studiata.
L’idea di un mondo magico che fa paura agli esseri umani che per proteggersi allontanano e segregano il “diverso” non è certo una novità, ma Klune è riuscito ad approcciarla in maniera diversa, soprattutto grazie al suo modo gentile di raccontare.
È un libro buono che narra, con delicatezza unica, un mondo cattivo. La cornice fantastica, le creature magiche e i loro poteri sono solo la ciliegina su una torta che però ha molti altri strati.
«Arthur dice sempre che dobbiamo dedicare del tempo anche alle cose che ci piacciono» intervenne Talia. «Altrimenti rischiamo di dimenticare come si fa a essere felici. Tu non sei felice, signor Baker?»
«Sono perfettamente felice.»
La casa sul mare celeste: un libro divertente
Insieme ai tanti temi importanti, La casa sul mare celeste è anche un libro divertente. L’autore non nasconde di ispirarsi molto a Terry Pratchett e conoscendo un po’ questo grande scrittore, devo ammettere di aver ritrovato nelle pagine di Klune, quell’ironia che non può che metterti di buon umore.
Anche se nasce come young adult, credo sia un libro per qualunque età ma non per tutte le persone.
Per apprezzare questo romanzo bisogna avere un po’ di magia dentro. Bisogna avere il coraggio di lasciarsi andare alle emozioni e alla commozione per apprezzarne ogni singola parola.
La casa sul mare celeste costringe i suoi lettori a tornare per un po’ bambini. Ci costringe a diventare dei piccoli eroi, degli avventurieri, dei precursori dei nostri tempi. La casa sul mare celeste lascia sempre la porta aperta per entrare a far parte della famiglia più colorata e stranamente assortita che possa esistere.
Un libro perfetto da leggere al caldo del camino, con una bella cioccolata calda vicino e mi raccomando, non dimenticate i fazzoletti, vi serviranno.