Ordinary People – La geometria delle coppie

Il mondo è molto più vario e strano di quanto saremmo portati a credere. Anche quando non si tratta di tutto il mondo ma solo del microcosmo di una città grande, popolata e variegata qual è Londra.
Qui, in una manciata di mesi tra il 2008 e il 2009, tra l’elezione di Barack Obama e lo choc per la tragica scomparsa di Michael Jackson, si muovono due coppie che, numeri alla mano, si potrebbero definire tipicamente borghesi. E che sono i protagonisti de La geometria delle coppie di Diana Evans.

Michelle Obama e Barack Obama. La geometria delle coppie.
Michelle Obama e Barack Obama. Foto di Jim Watson

Per cominciare sono tutti neri

Melissa & Michael, Stephanie & Damian, sono due coppie contornate da un ampio ventaglio di amici, parenti e conoscenti. Sono coppie giovani, di gente che ha fatto l’università, vive in maniera piuttosto agiata e coltiva idee liberal. All’inizio si direbbero anche coppie abbastanza felici. La prima ha due figli, la seconda tre. Questo se l’esperienza diretta, prima ancora della letteratura, non ci avesse insegnato la verità magistralmente enunciata da Tolstoj all’inizio di Anna Karenina: ossia che tutte le famiglie felici si assomigliano, ma ogni famiglia infelice è infelice a modo suo.

A rendere infelici le coppie perfette Melissa & Michael e Stephanie & Damian sono un bel po’ di elementi che non appaiono immediatamente, ma agiscono sottotraccia. Innanzitutto, i quattro sono tutti neri e, per quanto la loro condizione benestante permetta loro di non pensarci ininterrottamente, ogni tanto le circostanze presentano loro qualche promemoria che non lascia scampo. Ad esempio quando una baby gang ammazza un ragazzino proprio a due passi da casa di Melissa & Michael.

Già perché, parafrasando Tolstoj, possiamo dire che “agli occhi di un bianco tutti i neri si assomigliano, ma ognuno di loro è nero a modo suo”, tanto più in un melting pot come quello di Londra, in cui i “neri” arrivano da ogni angolo della Terra.

Melissa & Michael

Ordinary People. La geometria delle coppie
Versione originale de La geometria delle coppie

Non ci sorprende dunque scoprire che la nigeriana Melissa e il giamaicano Michael, nonostante l’amore che li ha uniti e che ogni tanto fa ancora capolino nel loro rapporto, a volte non si capiscono e si trattano con sufficienza.

Melissa & Michael sono la coppia intorno alla quale ruota gran parte della narrazione. Lei era una giornalista di moda ma è diventata freelance per allevare i figli e si ritrova ogni giorno più fagocitata dalle loro esigenze.
Lui fa un lavoro diverso dal lavoro che avrebbe voluto fare, ma è quello pagato meglio. Proprio in funzione del fatto che sulle sue spalle ricade la responsabilità di mantenere la famiglia.

I due vivono la frustrazione del proprio quotidiano in maniera differente: Michael continuamente abbandonato alle fantasticherie, Melissa sempre più gonfia di rancore verso il marito, cui attribuisce la colpa dei propri problemi quotidiani.

Inevitabilmente, la distanza che si apre tra loro finisce per aprire anche la strada a terzi incomodi. Più specificamente a una terza incomoda, sopraggiunta nella vita di Michael dall’ambiente lavorativo. Entrambi però si rendono conto che la loro crisi non è stata innescata dal tradimento, ma al contrario è stata proprio la loro crisi a provocarlo. Dunque il tradimento non ha cambiato molto la realtà delle cose.

Stephanie & Damian

Dall’altro lato, c’è la coppia apparentemente più instabile, formata dall’autoritaria Stephanie e dal tormentato Damian. Tormentato soprattutto dalla consapevolezza di aver rinunciato a costruirsi una propria identità perché troppo impegnato a tacitare i fantasmi del passato.

James Baldwin

Figlio di un attivista per i diritti dei neri dalla vita quanto mai disordinata, allevato da una donna che non era sua madre e che ha finito comunque per lasciare il padre, Damian ha cercato di essere un uomo quanto più possibile diverso dal suo genitore. Anche se, man mano che passa il tempo, ha sempre più la sgradevole sensazione di essere uno di quei neri il cui unico obiettivo nella vita è quello di scimmiottare i bianchi. Questo è un tema importante e sottovalutato dai non-neri: decenni fa, rappresentò l’accusa con cui un grande autore nero, Richard Wright, ne liquidò sprezzantemente un altro, James Baldwin.

Anche Damian, come Michael, vive il suo quotidiano immerso in un mondo di fantasticherie che gli attirano le ire della moglie. D’altro canto Stephanie non si rende conto che il suo atteggiamento autoritario fornisce ulteriori spunti a Damian per sfuggire ogni tipo di responsabilità. Lei lo tratta come se fosse un altro figlio, lui si comporta come tale. Tutto ciò lo porta a guardare alla coppia di amici Melissa & Michael come se fosse la coppia perfetta, quella in cui il rapporto amoroso si rinnova miracolosamente ogni giorno.

Da qui all’idea che, se avesse accanto una donna come Melissa, la sua vita cambierebbe, il passo è breve. Piano piano, Melissa diventa una dolce ossessione nei pensieri di Damian, senza però spingerlo ai comportamenti psicopatici dei personaggi di Patricia Highsmith, un po’ perché è agli antipodi del criminale, un po’ perché non ne avrebbe la forza.

Tradimenti e fantasmi

Palazzi ricchi di Londra

Il tradimento di Michael e il successivo distacco di Melissa dal marito e in parte anche dalla realtà, quando si convince che la casa in cui vivono è infestata da presenze maligne, apriranno però nuove e inaspettate prospettive, con imprevedibili conseguenze. Questo proprio nel momento in cui sembra che le cose possano andare a posto da sole per tutti, e perciò tutti hanno la guardia abbassata.

La geometria delle coppie

La geometria della coppie, titolo originale Ordinary People, della scrittrice e giornalista Diana Evans, nata a Londra nel 1972 da genitori di discendenza nigeriana e britannica, è un romanzo che all’inizio procede senza fretta, lasciando ai suoi personaggi tutto il tempo di presentarsi al lettore. Solo verso i tre quarti, prende una improvvisa accelerata e, da lì, si fa tutta una corsa fino alla conclusione. Una strana conclusione ma coerente con la natura dei protagonisti.

La geometria delle coppie. Cronache Letterarie

Il titolo ricorda Normal People, Persone normali, di Sally Rooney (vedi qui la nostra recensione) ma in realtà Ordinary People è uscito cinque mesi prima, sempre nel 2018. In Italia invece La Geometria delle coppie è uscito ad agosto di quest’anno.

Il lettore superficiale potrebbe limitarsi a vedere solo la storia di due giovani coppie in crisi, ma in questo romanzo c’è molto altro. La condizione “nera” dei personaggi non è messa subito in chiaro ed emerge gradualmente dagli elementi che stridono con la loro condizione benestante.

L’episodio del ragazzino ucciso dalla baby gang mette in chiaro che, anche se non abitano più nei quartieri degli immigrati ma in quelli residenziali di Londra, Melissa & Michael e tutti i loro simili si sono portati dietro una buona parte dell’emarginazione che pensavano di essersi lasciati alle spalle. Non possono sfuggirle solo spostandosi geograficamente. Infatti, quando a causa dell’episodio Melissa propone a Michael di andarsene in campagna per far crescere i loro figli in un ambiente più sereno, Michael risponde che possono vivere solo a Londra, perché solo a Londra ci sono abbastanza neri da farli passare inosservati.

Susanna Rossi

Susanna Rossi

Sono nata a Napoli verso la fine del baby boom. Studi umanistici alla Federico II. Da sempre impegnata nell'organizzazione di iniziative culturali, ma in ruoli defilati di collaboratrice, in quanto impegnata soprattutto a fare la madre. Lettrice e cinefila compulsiva. Scrivo anche su “I viaggiatori ignoranti”.

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