Sono 16 i libri che il Prof. Camerini ha scelto tra i numerosi letti nel corso del 2021. Ci troverete un po’ di tutto. Ci sono racconti, saggi, poesia e soprattutto romanzi. Venite a scoprire queste buone provviste di libri per l’inverno.
1 Alessandro Piperno,
Di chi è la colpa,
Mondadori
Tutti mentono, con ipocrisia e disarmante facilità, nell’ultimo, splendido romanzo di Alessandro Piperno: in pubblico e in privato, per tornaconto, vigliaccheria, abitudine, vezzo. Si mente per il desiderio di proteggere chi si ama, o per impulso a tutelarsi dal dolore che diventa lancinante quando non si conosce il responsabile che lo ha prodotto. Perché “le sole tragedie insopportabili sono quelle senza responsabili”. Poi c’è l’incantesimo struggente del passato, un fantasma femminile (forse materno?) ossessivo e irraggiungibile. Roma e New York come raramente sono state descritte negli ultimi anni. Il tutto in un meccanismo narrativo impeccabile.
2 Alejandro Zambra,
Poeta cileno,
Sellerio
Irriverente, toccante, caustica è la vicenda narrativa di figli, figliastri, padri acquisiti e amanti – “anime alla deriva” che si lasciano e non smettono di cercarsi.
Vicenda che si trasforma impercettibilmente in un saggio romanzato esaustivo e mai pedante sullo stato della lirica cilena, con i suoi modelli venerati. Salgado, Bolaño, Gabriela Mistral, l’ombra lunga di Neruda e i nuovi talenti, alcuni dei quali non ancora tradotti in Italia.
Alla fine a vincere sono le ragioni della Poesia, le cui parole servono assolutamente: a ferire, guarire, consolare, agire. Soprattutto a ritrovarsi, sperando di non perdersi più.
3 Eraldo Affinati,
Il Vangelo degli angeli,
HarperCollins
Rigorosa e commossa, nonché splendida rilettura in chiave attuale e poetica del messaggio evangelico che impone, ieri come oggi, di prendere posizione senza titubanze e compromessi. Impone di sconfiggere superbia e autosufficienza, accettare l’angustia del quotidiano con uno sguardo luminoso e solidale per dire “sì” alla rivoluzionaria scommessa etica e spirituale di Gesù. “Uomo fra gli uomini”, dolce, rigoroso, innamorato della “retrovia polverosa ed arrancante dei deboli e degli imperfetti”, a tratti spaventato dalla missione cui è stato destinato. È, del resto, la lezione che ispira l’opera pedagogico-educativa di Affinati docente, da anni impegnato a promuovere una scuola che – superati rituali asfittici e sterili normative – promuova la tolleranza, l’inclusione, l’accoglienza del disagio, presupposti di un’educazione integrale e cristiana. Imperdibile.
4 Flannery O’Connor,
Un brav’uomo è difficile da trovare,
minimum fax
Sostenuta da una fede profonda, l’infelice scrittrice georgiana fu voce critica e sarcastica del puritanesimo “sudista” rurale anni ’50 e delle problematiche sociali postbelliche, latenti negli ex-stati confederati. L’ineluttabilità del male nella Storia, il fatalismo del peccato e della ferocia, l’insopprimibile richiesta di affetto e certezze morali di adolescenti e giovani donne sono le drammatiche costanti dei dieci racconti. Si tratta di gioielli narrativi del Novecento, non solo americano, scritti in uno stile inconfondibile, crudo e lirico insieme, sospeso fra senso del mistero e “fame di realtà” (leggi qui la nostra recensione).
5 Abraham Yehoshua,
La figlia unica,
Einaudi
Leggero, malinconico romanzo di formazione, ambientato in un “non luogo” definito solo da emozioni, luci, situazioni emblematiche, l’ultimo spiazzante libro del grande scrittore è un atto d’amore dichiarato all’Italia e ad uno dei suoi autori più rimossi: Edmondo De Amicis. Lo scrittore travolto dalle accuse di lezioso patetismo e retorica nazionalista. “Il cuore” sensibile di Rachele, l’adolescente ebrea protagonista, si trova ad affrontare le precoci inquietudini che scaturiscono dal confronto con i cattolici (entusiasta di interpretare Maria nella recita scolastica di Natale), dalla ricerca di senso e identità, dall’affiorare delle prime sofferenze, che non conoscono religioni. Non solo per i cultori dell’amico fraterno di Amos Oz (Yehoshua – lo ha più volte dichiarato – ha condiviso con lo scomparso Amos Oz un’amicizia profonda e comuni posizioni politico-ideologiche; entrambi pacifisti della prima ora e convinti della necessità di un dialogo con i Palestinesi che eviti destabilizzanti soluzioni armate).
6 Mario Rigoni Stern,
I romanzi,
Einaudi
“Leggete, studiate e lavorate sempre con etica e con passione. Ragionate con la vostra testa e imparate a dire dei no. Siate ribelli per giusta causa e difendete la natura e i più deboli. Non siate conformisti e non accodatevi al carro del vincitore. Siate forti e siate liberi, altrimenti quando sarete vecchi e deboli rimpiangerete le montagne che non avete salito e le battaglie che non avete combattuto”.
Da Arboreto selvatico a Uomini, boschi e api passando, inevitabilmente, attraverso Il sergente nella neve, Einaudi ripubblica i libri di uno scrittore da non dimenticare.
7 Don DeLillo,
Il silenzio,
Einaudi
In un futuro collassato, distopico e pure angosciosamente plausibile, minacciato da codici nucleari manipolati a distanza, hackeraggio e aggressioni biologiche con agenti patogeni, un “guasto apocalittico” trasforma il pianeta in un deserto post-atomico in cui è impossibile ogni forma di comunicazione digitale, visiva e mediatica. I protagonisti, che sono un’avanguardia allucinata e incredula di una umanità ridotta a pura meccanicità fisica, deflagrano nel delirio mentale di dialoghi o monologhi dissociati e incoerenti, in cui sopravvivono a stento frammenti sconnessi del passato. Capolavoro assoluto nella sua esemplare, magnetica brevità (leggi qui la nostra recensione).
8 Louise Erdrich,
Il guardiano notturno,
Feltrinelli
Ha lontane origini indiane l’autrice dello splendido LaRose, dolente e appassionata epopea ambientata fra i nativi Ojibwe del Nord Dakota. In questo ultimo romanzo – ispirato alla figura del nonno, vincitore del prestigioso Pulitzer – la scrittrice conferma la sua sensibilità per la difesa dei diritti all’autodeterminazione delle minoranze indigene americane. Queste sono indotte, da una apparente e subdola integrazione, a rinnegare lingua, radici e ataviche tradizioni tribali.
Avvincente, polifonico, capace di toccare i registri più diversi, è insieme testimonianza storica e originale bildungsroman costruito con esemplare perizia.
9 Jo Nesbǿ,
Gelosia,
Einaudi
Il maestro norvegese del noir abbandona gli stereotipi truci e sanguinari dei libri che lo hanno consacrato ad un successo planetario e abbandona anche la struttura romanzesca.
Fra Shakespeare e Hitchcock, Otello e La donna che visse due volte, una intrigante raccolta di racconti incentrati sui temi del doppio, del rapporto ambiguo e patologico tra vittima e carnefice, del tradimento compulsivo e fatale.
Il tema comune ai sette racconti è la gelosia.
10 Joshua Cohen,
Quattro nuovi messaggi,
Codice
Uno dei giovani romanzieri statunitensi più talentuosi riflette, in quattro storie sospese fra invenzione e pamphlet, sulle attuali, inarrestabili derive di Internet.
La vita online che si sovrappone a quella vissuta sino a cancellarne i confini, il ruolo della scrittura – attività, per Oscar Wilde, “assolutamente inutile” – in una società che esige esiti e riscontri economicamente tangibili, il senso del privato in un’epoca di “totale responsabilità, totale trasparenza, totale sorveglianza”.
11 Margaret Atwood,
Lesioni personali,
Ponte alle Grazie
Viene tradotto per la prima volta in Italia il libro della vincitrice visionaria e ironica di due Booker Prize. La Atwood è capace di indagare e declinare con delicatezza e profonde motivazioni civili l’universo femminile: le sue “lesioni”, l’ansia di redenzione e amore, la lotta permanente contro le sopraffazioni del Potere, politico e maschile, futuribile o reale. Le due cose spesso, drammaticamente, coincidono. Ma il romanzo si impone anche per l’assoluta sapienza narrativa della Atwood, in grado di ricorrere alla tecnica dell’analessi (il riferimento a fatti precedenti alla narrazione) come pochi oggi. I trascorsi della giornalista in crisi Rennie si ricostruiscono gradualmente, il presente si delinea a tratti e per conoscere l’epilogo – ammesso ve ne sia uno – bisogna proprio scorrere le pagine. Soprattutto per chi rimpiange l’iconico Racconto dell’ancella (leggi qui la nostra recensione).
12 Amos Oz,
Le terre dello sciacallo,
Feltrinelli
L’influenza di Melville, Faulkner, Sherwood Anderson, Cechov, la scoperta dell’universo ipnotico e variegato del kibbutz nelle short stories giovanili dell’autore israeliano, sinora colpevolmente inedite, composte tre anni prima di Michael mio – nel 1965 – romanzo che lo consacrerà fra i classici della prosa contemporanea.
Amos Oz (leggi anche qui), aveva 26 anni (!!) quando scrisse questi bellissimi racconti che meriterebbero un’ampia recensione (e presto l’avrete su Cronache Letterarie).
13 Amor Towles,
Lincoln Highway,
Neri Pozza
Nebraska 1954. Sullo sfondo di sovvertimenti epocali, viaggio on the road di due ragazzi alla ricerca di se stessi, di presenze familiari smarrite, della personale “raison d’ȇtre” per oltrepassare “il varco” verso l’età adulta. Dietro l’angolo, evidentemente, l’ingombrante Kerouac.
14 Giovanni De Luna,
Cinema Italia,
UTET
Il cinema come riflesso delle coordinate spirituali, ideologiche, culturali di un’epoca e, insieme, accreditato motivo ispiratore di tendenze, attitudini, norme di comportamento e costumi. Dalle sue origini eroiche e trionfalistiche – con sceneggiatore D’Annunzio – alla ricostruzione postbellica, dal boom economico agli anni di piombo e oltre, da Cabiria al Portaborse. L’autore, con rigore di storico e passione di cinefilo, ci guida attraverso un suggestivo viaggio nello specifico filmico del nostro ‘900 che ha contribuito a formare la coscienza degli italiani.
15 Marina Cvetaeva,
Ultimi versi 1938-1941,
Voland
“La Cvetaeva, nella vita e nell’arte, aspirò sempre avidamente, impetuosamente, quasi rapacemente alla finezza e alla perfezione”, sosteneva Boris Pasternak. Carattere anarchico, inquieto, frenetico, una delle voci liriche più alte del ‘900 scontò – nell’arco di una vita angosciosa e disperata – l’insofferenza verso ogni conformismo. Nei propri straordinari versi eluse la tendenza al canto e alla melodia, aderendo ad una crepuscolare quotidianità colta nei suoi minimi, mediocri dettagli: “Pentole, lenzuola, sudore, tram e ponti non mi hanno mai fatto paura”. Sorprendenti le ultime poesie qui raccolte a cura di Pina Napolitano.
16 James Wood,
Come funzionano i romanzi,
minimum fax
Non a caso per ultima c’è la segnalazione di una esemplare, ampia riflessione del più autorevole critico inglese odierno sulle tecniche narrative e “l’officina della scrittura”. Un saggio rivolto ad aspiranti narratori, studiosi, lettori comuni per accedere ai meccanismi formali del testo letterario attraverso i quali trova espressione piena e profonda il contenuto. Così la pensavano Flaubert e Roland Barthes. Un manuale mai accademico, coinvolgente, ricchissimo di citazioni e riferimenti agli autori. Anche per questo una preziosa sintesi del genere-romanzo dalle origini borghesi e realiste dell’Ottocento alla sua dissoluzione novecentesca. Necessario.
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che magnifica panoramica di libri,saggi ,racconti !! un magnifico regalo che ci fa il professore per Natale,un grazie di cuore per tutti i suoi consigli ( anche io ho fatto esami con Walter Binni e avevo i suoi libri di critica letteraria)
Grazie, grande Prof. !