Vigil – La caccia di Putin al sottomarino inglese

Due mesi fa ho finito di vedere Vigil, la bella serie gialla della BBC ambientata su un sottomarino nucleare inglese.
Vedendola, ero rimasto solo un po’ perplesso dalla trama politica. Infatti accanto al giallo c’è una spy story che coinvolge un sottomarino inglese braccato da uno russo. La cosa mi era sembrata decisamente esagerata, anche se tra russi e inglesi non è mai corso buon sangue.

Dopo la guerra scoppiata in Ucraina la trama di Vigil è diventata improvvisamente credibile.
Ma perché vale la pena parlare di Vigil al di là della sua ritrovata attualità?

Prima di tutto è recitato da due attrici bravissime

Suranne Jones è stata la protagonista di Coronation Street tra il 2000 e il 2004, la soap opera inglese nata nel 1960 e arrivata a 10.500 episodi. Lì interpretava Karen McDonald, donna perfida tanto da essere definita “un bulldog con gli orecchini a cerchio”.
Le buone critiche ricevute la lanciarono nel mondo delle serie fino ad arrivare, da protagonista, a Doctor Foster, prodotta dalla BBC, e a Gentleman Jack, prodotta dalla HBO.

Invece Rose Leslie, la coprotagonista, nota per essere la bruta del Trono di Spade dalla voce sexy e roca (“You know nothing, Jon Snow”) è nata in Scozia ed è perfettamente a suo agio nei colori della serie, con i suoi occhi verdi e i capelli rossi.

Vigil serie tv Cronache Letterarie
Rose Leslie e Suranne Jones

Un perfetto meccanismo che genera suspense

La storia scorre tra interno – il sommergibile nucleare inglese dove l’ispettore capo della polizia di Glasgow, Amy Silva (Suranne Jones), indaga su un omicidio avvenuto a bordo.
Mentre all’esterno, sulla terraferma, svolge le indagini il detective Kirsten Longacre (Rose Leslie).
Doppia ambientazione dunque. Da una parte l’angusto sommergibile dove l’ispettore Silva, che ha avuto una tragica esperienza con l’acqua, cerca di tenere a bada le crisi di panico. Dall’altra, all’esterno, il detective Longacre indaga tra i magnifici panorami scozzesi.

Le due detective comunicano poco e male, esclusivamente attraverso messaggi criptati per non essere intercettate dai russi.
Il fatto che le due donne e i due mondi non possano comunicare crea una situazione molto interessante. La doppia indagine svolta fuori e all’interno del sommergibile, porta a degli esiti che loro rispettivamente non conoscono se non in minima parte. Solo lo spettatore segue entrambe le indagini e sa tutto. Questo è il tipico meccanismo che genera la suspense.

Da sinistra: Tara Kierly (LOIS CHIMIMBA), Doward (LORNE MACFADYEN), Prentice (ADAM JAMES), Newsome (PATERSON JOSEPH) – Foto di Mark Mainz

Noi non le vediamo mai insieme, se non quando Silva ricorda la loro storia d’amore. All’inizio di ogni episodio c’è un piccolo frammento della vita delle due, inserito quasi come un’introduzione.
Una vera storia fatta di sguardi teneri e di incomprensioni. Infatti gli occhi delle due donne sono i veri protagonisti di questi intermezzi d’amore. Tali momenti condivisi saranno anche utilizzati dalle due poliziotte per rendere ancora più sicuri i loro messaggi, citando luoghi ed eventi che solo loro conoscono.

La spy story stile le Carré

E veniamo alla spy story cercando di non rivelare troppo.
La storia si svolge intorno alla base della Marina Britannica HMNB Clyde, nei pressi di Glasgow. Lì vicino c’è il campo antimilitarista di Falsane, dove vivono nelle roulotte dei militanti pacifisti che si oppongono ai sottomarini nucleari. Il campo esiste veramente ed è attivo dal 12 giugno 1982.

Ad appoggiare gli antimilitaristi c’è anche un deputato del partito indipendentista scozzese che chiede a gran voce il trasferimento della base.

In capo alla base ci sono quattro sottomarini nucleari – tra cui il Vigil – che costituiscono una parte importante del deterrente nucleare della Gran Bretagna. I sottomarini sono praticamente sempre in immersione e devono essere quattro per poter garantire la difesa dell’isola.
Proprio su questo si impernia la trama della serie. Infatti, nonostante ci sia stato un omicidio a bordo e successivamente si siano svolti all’interno eventi drammatici, il sottomarino non può mai emergere e tornare alla base perché il suo sostituto non è pronto. Tanto più che il Vigil viene tallonato da un sottomarino russo che sicuramente ha cattive intenzioni, per il momento imperscrutabili.

Tra intrighi politici, spionaggio, manifestazioni pacifiste, la storia va avanti con un’avvincente serie di colpi di scena in stile Le Carrè, soprattutto quando si tratta di descrivere le implicazioni politiche del plot. Il finale invece, è di pura azione e ricorda più James Bond di Fleming che l’agente George Smiley di John le Carré.

Vigil ha un ottimo ritmo con cui tiene incollato lo spettatore per tutti i sei episodi.
La serie, uscita in Gran Bretagna ad agosto del 2021 e ora visibile anche in Italia su Sky e NowTv, è stata accolta positivamente sebbene sia andata in onda in pieno lockdown e nonostante l’ambientazione claustrofobica del sommergibile. Visto il successo che sta riscuotendo, BBC ha appena annunciato che produrrà una seconda stagione. Immagino che qualche critico, come Carol Midgley del Times che ha descritto la trama come una stupidaggine, si starà mangiando le mani.

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Marco Melillo

Marco Melillo

Di professione Malaussène, di vocazione coccodrillo, soffre il freddo ma anche il caldo. E' uno dei primi fan delle "Poetesse nude". E’ lagnoso e divorato dalla fantasia.

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