Partiamo dall’inizio: per fare una buona zuppa ci vogliono buoni ingredienti, come ci suggerisce tutti i giorni la pubblicità, e i buoni ingredienti qui ci sono. I gemelli Duffer li raccolgono nell’orto: il nostalgico Stand by Me, il romantico ET, l’orrorifico IT, il fantacervellotico Minority Report e il mitico Ritorno al futuro.
Ma la scelta degli ingredienti non basta, ci vuole il loro sapiente dosaggio.
La composizione di un minestrone, corrispondente italiano di soup, è molto delicata. Accanto allo straripante peperone va messa la timida zucchina. All’arrogante cipolla fa da contraltare la mite patata. A frenare l’esuberante pomodoro ci pensa la dolce carota. Bene i gemelli Duffer con Stranger Things 4 – visibile su Netflix – hanno fatto un minestrone superlativo.
Sceneggiatura perfetta, dialoghi curatissimi, ambientazione accurata, musica scelta con sapienza, tant’è che la canzone del 1985 Running Up That Hill di Kate Bush, centrale nella quarta serie, è tornata in testa alle classifiche.
Ma iniziamo con un breve riassunto della storia
Il 6 novembre del 1983, in una cittadina dell’Indiana sparisce un bambino, mentre contemporaneamente appare dal nulla una ragazzina dai superpoteri e si apre un portale per… un universo parallelo, una nuova dimensione, un tunnel temporale, un pianeta sconosciuto, il cenacolo degli dei. Insomma fate voi.
Dei ragazzini, aiutati controvoglia da spocchiosi liceali, una mamma, un omone con movenze da orso, sconfiggeranno tutto quello che di malvagio esce dal portale e, in onore della “guerra fredda”, anche un esercito di spie sovietiche.
Le quattro stagioni si susseguono fino ad arrivare all’anno 1986. I bambini più piccoli ora sono diventati adolescenti, mentre i liceali sono entrati nell’età adulta.
Gli interpreti
Passiamo agli interpreti della serie, iniziata nel 2016 e arrivata alla quarta stagione nel 2022. Vi presento quelli che mi sono piaciuti di più in ordine sparso.
Iniziamo da Gaten Matarazzo che interpreta Dustin Henderson, il protagonista più piccolo, appassionato del gioco di ruolo Dungeons & Dragons, che è filo conduttore di tutta la serie. Dustin è un ragazzino imbranato e geniale, risolve i misteri più intricati e parla con la zeppola.
Passiamo ora alla super diva, nonché la vera protagonista, Millie Bobby Brown che interpreta Undici, la ragazza dai poteri nascosti. Per lei si aprono orizzonti magnifici nel mondo del cinema, dato che i fan di Guerre stellari la considerano l’unica possibile interprete della principessa Leila (dopo la scomparsa di Carrie Fisher) e questo è un onore immenso per i seguaci della saga.
A partire dal 2019 entra nella serie Maya Hawke, figlia di Uma Thurman e Ethan Hawke. Maya interpreta il personaggio della simpaticissima Robin Buckley, una ragazza spilungona e goffa con un bellissimo sorriso. Anche lei ha conquistato il web, tanto che i fan vogliono farla fidanzare con Natalia Dyer, nella serie Nancy Wheeler, una giovane giornalista vispissima ma al momento irraggiungibile perché innamorata del bello di Stranger Things. Ovvero Steve Harrington interpretato da Joe Keery.
Infine arriviamo a Winona Ryder che interpreta la parte di Joyce Byers, mamma un po’ stralunata ma dal carattere d’acciaio, testarda come un mulo. Lei si lancia nelle situazioni più pericolose mettendosi nei pasticci ma ne esce sempre alla grande.
A consolarla il suo grande orsacchiotto, l’attore David Harbour che interpreta Jim Hopper, poliziotto gigantesco ma dal cuore tenero. Deliziose le scene in cui la minuta Joyce sembra scomparire nelle braccia dell’orsacchiotto gigante Jim.
Un cast speciale
Questi gli attori che ci sono piaciuti di più, ma in realtà gli interpreti di Stranger Things 4 (leggi anche qui) sono tutti bravissimi e sono tanti, ognuno con una parte fondamentale nella storia. Proprio come nel minestrone, ognuno di essi ha il suo ruolo senza il quale l’intera miscela perderebbe di sapore e alla fine viene fuori un’opera armoniosamente corale.
Una serie da vedere, assolutamente consigliata in particolare per gli amanti della fantascienza, dell’horror, i nostalgici degli anni ’80, quelli che sono rimasti attaccati alla loro gioventù e i romantici. Sconsigliata per i più piccoli perché alcune scene sono particolarmente paurose.