Avventure della ragazza cattiva di Vargas Llosa

Avventure della ragazza cattiva. Cronache Letterarie
Maurizio Vetrugno

Una rubrica di narrativa al femminile può aprirsi ai contributi dell'”altra metà del cielo?”
Abbiamo già derogato, su richiesta delle lettrici, a favore di John Fowles (vedi qui).
Ora ci permettiamo un’altra deroga sulla base del seguente principio: ammettiamo opere di mano maschile purché mettano al centro delle figure femminili indimenticabili e non stereotipate.

È dunque con questo spirito che parte la mia recensione di Avventure della niňa mala , ovvero Avventure della ragazza cattiva di Mario Vargas Llosa, lo scrittore peruviano premio Nobel per la Letteratura nel 2010. Un libro notevole per diverse ragioni, non ultima che può essere letto facilmente anche da un pubblico non avvezzo alle complessità di certi Nobel.

Una storia d’amore non banale e priva di cliché

Quando comincia a mettere mano a quest’opera, uscita nel 2006, Vargas Llosa godeva già di una fama planetaria e non doveva dimostrare niente a nessuno. Poteva dunque permettersi di scrivere un romanzo di pura narrativa, che potremmo addirittura definire una storia d’amore, come i romanzi di Liala o di Barbara Cartland. Ma qui si tratta di un romanzo di Vargas Llosa che presto sarà insignito del Nobel: non è proprio possibile che ne venga fuori una storia banale, piena di zuccherosi cliché.

E così, il filo mille volte spezzato e poi riallacciato della complicata storia d’amore tra il niňo bueno e la niňa mala serve a mettere in scena un’epoca che rimane sullo sfondo ma è sempre presente, dal punto di vista di qualcuno che vuole raccontare la Storia (quella con la S maiuscola) a modo suo.

C’è dentro un rapido ma efficace riassunto di storia del Perù, ma anche della storia di tante idee destinate a tramontare tristemente in seguito a strumentalizzazioni e aberrazioni. C’è la storia di tanti esuli che non sanno di esserlo, di quelli che hanno cercato fortuna lontano da casa e alla fine, nonostante l’abbiano trovata, si rendono conto di aver smarrito sé stessi.

Perù anni ’50

Ma cominciamo dall’inizio. Siamo nel Perù degli anni ’50 e l’adolescente Ricardo Socomurcio, orfano cresciuto dagli zii in una tranquilla famiglia borghese, si innamora della quasi coetanea Lily, una cilena dall’aria misteriosa, indipendente ed egocentrica, ma anche molto affascinante. Tant’è che si fa subito una fama di “niňa mala”, ossia di ragazza cattiva. Salvo poi scoprire, quando lei è sul punto di ricambiarlo, che non è cilena, non si chiama Lily e non è nulla di ciò che dice di essere.

Le circostanze allontanano i due, ma Ricardo non riesce a dimenticare Lily. Compiuti gli studi di lingue e trasferitosi a Parigi in cerca di fortuna come traduttore e interprete, mentre frequenta gruppi di sostegno ai movimenti marxisti e filo-castristi sudamericani, si imbatte di nuovo in lei, che adesso si fa chiamare Arlette e si sta addestrando a diventare una guerrigliera. In realtà, si è arruolata solo per essere portata via dal Perù e spera che Ricardo riesca a evitarle di andare a Cuba a completare l’addestramento. Lui però, grazie a degli amici influenti, riesce al massimo a strappare la promessa che “Arlette” non sarà inviata a combattere e, una volta terminata l’esperienza cubana, tornerà da lui.

Mario Vargas Llosa e Isabel Preysler
Mario Vargas Llosa e Isabel Preysler

Anche se la ragazza cattiva non andrà a combattere, non tornerà a Parigi e diventerà la compagna di un cubano, una figura importante dell’organizzazione.
In questa fase del racconto, Ricardo conosce, direttamente o indirettamente, alcuni guerriglieri peruviani che combatteranno contro l’esercito nella convulsa fase storica degli anni ’60 che porterà al golpe dei militari e al governo di Juan Velasco Alvarado. In particolare conosce guerriglieri del MIR, come Guillermo Lobaton.

La ragazza cattiva ricompare a Parigi negli anni ’70

La niňa mala ricompare a Parigi dopo qualche tempo, sposata a un funzionario pubblico francese molto più anziano di lei. Nonostante si prenda Ricardo come amante, dopo un po’ pianta in asso sia lui che il marito, non senza aver prima derubato quest’ultimo. Quindi fa di nuovo perdere le sue tracce.

Nel decennio degli anni ’70, il lavoro di interprete porta spesso Ricardo in giro per il mondo, in particolare a Londra, dove si ferma volentieri, ospite dell’amico peruviano Juan Barreto, che è diventato un pittore alla moda, specializzato nella ritrattistica dei cavalli da corsa. Proprio accompagnando Barreto per scuderie, Ricardo si imbatte nella moglie di un certo Richardson, un ricco allevatore di cavalli, e riconosce in lei l’ineffabile niňa mala. I due ridiventano amanti, stavolta per un periodo più lungo, ma anche questa storia finisce come la precedente. Ricardo si ritrova a dover assistere Juan Barreto che ha scoperto di essere malato di Aids, contratto nel periodo in cui era un hippy squattrinato.

La niňa mala ricomparirà e riscomparirà altre volte nella vita di Ricardo, ma in circostanze sempre più drammatiche e tragiche che evidenzieranno come i suoi cambi di identità prendano origine soprattutto dal rifiuto della propria originaria identità. Questa verrà scoperta da Riccardo, insieme al vero nome della donna, in circostanze fortuite, durante una delle sue rare visite in Perù.

Arequipa. Avventure della ragazza cattiva
Arequipa, città natale di Mario Vargas Llosa

La storia del Perù fa capolino in Avventure della ragazza cattiva

La storia del Perù di quegli anni fa capolino ogni tanto nella narrazione, sempre in toni sconsolati. Si parte da quella situazione tutt’altro che gradevole che è la dittatura di Manuel Odría e si passa dalla speranza che qualcosa possa cambiare, al timore che qualcosa possa cambiare, visto che tutti i cambiamenti che si succedono sono inevitabilmente in peggio. In particolare, Vargas Llosa è durissimo con il movimento rivoluzionario di ispirazione maoista Sendero Luminoso, ancora oggi attivo.
Ma nemmeno l’Occidente di cui Ricardo è diventato membro a tutti gli effetti, prendendo la cittadinanza francese, sembra cavarsela meglio. Le illusioni dei decenni immediatamente successivi alla fine della Seconda Guerra Mondiale si sono tutte disintegrate lasciando l’amaro in bocca e un pesante pessimismo di fondo.

Manuel Odria
Il dittatore Manuel Odria

La tecnica del racconto di Vargas Llosa ricorda un po’ quella del film Forrest Gump. Lì c’è il continuo perdersi e ritrovarsi di un personaggio surreale come Forrest Gump, che attraversa indenne le fasi salienti della Storia contemporanea degli Stati Uniti. E poi c’è un personaggio come Jenny che invece vive sulla sua pelle la realtà delle persone comuni della sua generazione.
In Avventure della ragazza cattiva succede lo stesso, con la niňa mala nel ruolo di Forrest Gump e Ricardo in quello di Jenny. Solo che la niňa mala se la vede con il mondo intero e non ne uscirà indenne.
Del resto, tra il romanzo di Winston Groom da cui fu tratto Forrest Gump e Avventure della ragazza cattiva sono passati venti anni che non potevano non lasciare tracce e che, anzi, ne hanno lasciate fin troppe

Susanna Rossi

Susanna Rossi

Sono nata a Napoli verso la fine del baby boom. Studi umanistici alla Federico II. Da sempre impegnata nell'organizzazione di iniziative culturali, ma in ruoli defilati di collaboratrice, in quanto impegnata soprattutto a fare la madre. Lettrice e cinefila compulsiva. Scrivo anche su “I viaggiatori ignoranti”.

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