Sia fatta la tua volontà di Stefano Baldi è una storia che tratta di malattia e di riscoperta della bellezza della vita tramite la fede e la capacità di dare un valore alle piccole cose.
Stefano Baldi, l’autore di questo libro, è morto di tumore ai polmoni nel gennaio 2009, a soli 34 anni, pochi giorni dopo aver terminato di scriverlo.
Pubblicato da Newton Compton nel 2013, Sia fatta la tua volontà continua, a distanza di anni, ad esser molto venduto e apprezzato dai lettori. Perché è molto forte il messaggio di speranza e d’amore che trasuda da queste pagine in cui si sente anche uno sforzo di ricerca sulla verità dell’esistenza umana. Si tratta dell’ultimo saluto di un ragazzo buono e sensibile, strappato troppo presto a questo mondo.
La storia vera
Nel 2014, dopo cinque anni dalla morte, a Stefano Baldi è stato dedicato il parco comunale di Maddalena di Cazzano, il suo comune natio. La targa commemorativa l’ha scoperta il figlio, il piccolo Nicolò. Malgrado il passaggio degli anni, alla cerimonia erano presenti famigliari, amici e concittadini commossi.
La passione per la scrittura, accantonata da Baldi dopo il liceo, è stata sua fedele compagna negli ultimi sei mesi di vita, divenendo terapia e testimonianza del suo vissuto e dei suoi pensieri.
La storia del libro
La storia di questo libro, ricco di spunti autobiografici e sentimenti, è incentrata sulla figura di Luca Lazzarini, chiamato Lazzaro dagli amici. Per fortuna che ci sono i suoi buoni amici che condividono con lui partite a calcetto e chiacchierate, sfottò e risate e che lo fanno sentire meno solo. Sì perché la sua vita non è il massimo. Luca ha ventisei anni, una macchina a metano sgangherata, un fratello, Giorgio, con un serio deficit psichico e una madre che fa fatica a perdonargli di essersene andato di casa.
Non è bello, né affascinante, non ha soldi, non ha successo nel lavoro, è ancora vergine e sogna il grande amore.
Vive nella bassa bolognese, in un paesino nebbioso della pianura. La sua sembra una vita senza troppi colori, fino a quando due eventi la sconvolgono: una diagnosi infausta e l’incontro con Anna. Lei è una ragazza giovanissima e molto bella, proveniente dall’Est europeo, che è costretta alla prostituzione da un protettore spietato.
“Sognare costa poco. È smettere di farlo che può essere una bella spesa”.
Purtroppo i sogni di Luca-Lazzaro subiscono una battuta d’arresto, di quelle che lasciano completamente senza fiato. Come senza fiato lo lasciava la tosse che per mesi aveva colpevolmente trascurato e che, altro non era che uno dei terrificanti segnali della malattia che non gli avrebbe lasciato scampo: tumore ai polmoni. Uno di quelli brutti.
“Non starò mai più bene come prima. C’è un buco nel secchio. Ad ogni passo che faccio, scivola via un po’ di vita. Se sto fermo, scivola via un po’ di vita. Se scappo scivola via un po’ di vita. Qualunque cosa io cerchi di fare, sto morendo. Non avrò mai quello che sognavo di avere. Non sarò più. Che parta pure la sigla finale”.
Come se ne esce?
Non se ne esce. A pensarci, diciamoci la verità, viene un senso di vertigine a chiunque di noi.
Dove trovare uno spiraglio d’aria per respirare? Negli occhi delle persone che ci amano? Nel tentativo di lasciare una traccia di noi prima di scomparire? Nella fede che, però, non tutti hanno (io ad esempio…)?
Il recupero del rapporto col parroco del paese, Don Edoardo, permetterà a Luca di dare a quel che resta della sua esistenza un indirizzo nuovo, un significato pur nella durezza della fine anticipata che lo attende.
Sia fatta la tua volontà è un romanzo che ci mostra una prospettiva da cui scaturisce una riflessione intensa sulla vicenda tutta umana del morire e sulla fortuna, nonostante tutto, di attraversare anche per poco questo mondo.
Bisogna metterci del proprio per non sciupare le opportunità, per dare un senso agli eventi, per arrivare a fine giornata con un sorriso.
I personaggi vengono indagati e analizzati con una scrittura immediata e senza pretese, in grado comunque di veicolare emozioni potenti e momenti di forte immedesimazione.
Poi c’è Anna.
Grazie a lei, prostituta straziata dai soprusi quotidiani, salvata da Luca-Lazzaro e da Don Edoardo, questo libro contiene una morte, ma anche una insperata rinascita.
“Una percezione di piccoli momenti, di quelli intensi. Quelli per cui le persone nascono, che vengono attesi per anni, e che bisogna cogliere con attenzione, affinché non sfuggano, trasportati dal marasma generale. Momenti che poi si attaccano alla memoria, nutrono i ricordi con il loro latte dolce. Incontri, affetti, canzoni, sapori o semplici istanti che siano, restano comunque lì, come cartoline appese a una vetrina, a dire che quel pezzo di vita andava proprio vissuto. Per vivere non basta non morire”.