Isacco di Ninive,
Discorsi ascetici, Prima Collezione
Edizioni Qiqajon
Tra i dieci libri di ambito spirituale usciti quest’anno in Italia che mi sono parsi più interessanti il primo è di Isacco di Ninive, Discorsi ascetici, Prima Collezione, Edizioni Qiqajon, a cura di Sabino Chialà.
Sant’Isacco il Siro, o di Ninive, è una fra le figure più interessanti della patristica. Visse in un territorio nel quale i cristiani non sono mai stati maggioranza, né partecipi del potere politico. Trascorse quasi per intero l’esistenza ritirato in monastero, eccetto pochi mesi nei quali fu vescovo di Ninive, carica che abbandonò non ritenendosi adeguato a ricoprirla.
La spiritualità che ci trasmettono i suoi testi, in larga parte trascrizioni di conversazioni con i discepoli, è di una luminosità gioiosa. Sant’Isacco ha una fiducia totale nella misericordia di Dio e nella comprensione che il Signore ha per la debolezza delle creature umane, da considerarsi una caratteristica più che un limite. Tanto Sant’Isacco crede nella bontà divina da dichiararsi certo che il creato sia destinato all’apocatastasi, la salvezza di tutti, anche dei demoni, che troveranno il loro posto nel grande disegno divino.
Adrien Candiard
Tolleranza? Meglio il dialogo, il caso-Andalusia e il confronto tra le fedi
Libreria Editrice Vaticana
Adrien Candiard è un giovane teologo. In Tolleranza? Meglio il dialogo, il caso-Andalusia e il confronto tra le fedi, Libreria Editrice Vaticana, sostiene la tesi per la quale la semplice accettazione passiva dell’esistenza dei credenti in altre fedi, ossia la tolleranza, è sia uno spreco che una limitazione. Portando a esempio il caso dell’Andalusia medievale, Candiard mostra quanto possa rivelarsi fruttuoso il confronto diretto, anche aspro, tra cristiani, ebrei e musulmani. La presentazione delle proprie verità di fede e interpretazioni del messaggio divino arricchisce chi partecipa al dialogo, senza con questo correre il rischio di cadere nel sincretismo. Anzi, consentendo a ciascuno di arricchire la comprensione del proprio credo.
James Martin
Parlare con Dio, le grandi domande sulla preghiera
San Paolo
Parlare con Dio, le grandi domande sulla preghiera di James Martin, edito da San Paolo è un testo che affronta la preghiera cristiana in modo quasi tecnico, sicuramente specialistico.
Esemplare la sua proposta per l’esame di coscienza quotidiano, non necessariamente serale, con i cinque momenti della Presenza.
La consapevolezza di essere al cospetto di Dio e di svolgere un atto liturgico. Il Ringraziamento, ossia il riconoscimento dei momenti positivi della giornata e la manifestazione della riconoscenza per averli vissuti. La Ricostruzione della giornata nel suo sviluppo complessivo con l’individuazione dei momenti nei quali si sono commessi degli errori. Il Pentimento per gli errori commessi e infine il Rendimento di grazie a Dio come omaggio complessivo della sua gloria.
Hans Urs von Balthasar
Vita dalla Morte
Queriniana
Hans Urs von Balthasar è stato forse il maggior teologo del Novecento. La sua produzione è sterminata e spesso di difficile lettura, per la profondità dei concetti e la ricerca di un linguaggio particolarmente espressivo.
Vita dalla Morte, riedito quest’anno dalla Queriniana, è un suo testo breve di lettura abbastanza agevole, centrato sul tema della morte. Un’ottima occasione per incontrare il pensiero di questo gigante della riflessione su Dio, sull’uomo, sul rapporto che li lega, sull’incarnazione.
Nell’occasione giunge fino a domandarsi se Gesù non si sia fatto uomo proprio per morire, evento assurdo ma necessario per riscattare donne e uomini dalla loro condizione di minorità, senza umiliarli.
Luigino Bruni
Profezia è storia, Commento ai libri dei re
EDB
Luigino Bruni è un professore di economia che è ritornato alle origini della propria specializzazione, quando essa si distaccò, in tempi relativamente recenti, dalla morale, ambito al quale apparteneva in quanto studio del miglior modo di mettere a frutto le risorse a disposizione di una comunità.
In questa ricerca Bruni si è addentrato nella Bibbia, in particolare nei libri profetici, dei quali sente in modo particolare il fascino potente.
In Profezia è storia, Commento ai libri dei re, EDB, l’attenzione, come esplicita il sottotitolo, è centrata sulle vicende del confronto, e a volte dell’incontro, tra le grandi figure dei profeti, sulle quali campeggia quella di Elia, e i re di Giuda, dai comportamenti alterni. Un’occasione per riflettere sulle scritture e constatarne la sorprendente attualità.
Jürgen Moltmann
Teologia politica del mondo moderno
Claudiana
La teologia politica è una creazione recente. In qualche modo rappresenta una reazione al tentativo di ridurre la religione a un’esperienza intimistica, costretta nei limiti personali di ciascun individuo e priva di un respiro comunitario, sociale e, appunto, politico.
In Teologia politica del mondo moderno, edito dalla Claudiana, Jürgen Moltmann, grande teologo protestante, riflette partendo dal chiliasmo, ossia l’attesa di un periodo di pace e giustizia sulla Terra antecedente alla fine del mondo e al giudizio universale. Proprio la costruzione di questa società perfetta e benedetta da Dio sembra l’obbiettivo, ancorché utopico, della politica, con una serie di manifestazioni storiche dalla natura pseudo eretica, tra le quali spicca quella comunista sovietica.
Brent Nongbri
Prima della Religione, storia di una categoria moderna
Claudiana
Brent Nongbri è un teologo norvegese che in Prima della Religione, storia di una categoria moderna, anch’esso della Claudiana, affronta la questione della nascita della religione, o almeno di quello che noi occidentali definiamo con questo termine e che secondo Nongbri somiglia molto, troppo, alla concezione della fede cristiana, nella versione protestante. Un’esperienza limitata, una realtà esclusivamente europea, sconosciuta nel resto del mondo, nonostante gli sforzi di considerare simili ad essa tradizioni culturali molto diverse, dai tratti piuttosto filosofici o cosmologici. Nel saggio l’autore sostiene che l’attuale concezione nasce e si stabilizza culturalmente con l’avvento della modernità, nel XVII secolo. È allora che la religione inizia a perdere il carattere comunitario, identitario e culturale che la caratterizzava fin dall’epoca classica per assumere sempre di più un carattere intimistico e allontanarsi dalla vicenda sociale.
Paul Ricoeur
Ermeneutica filosofica ed ermeneutica biblica
Claudiana/Paideia
In un terzo volume, una riedizione della Claudiana/Paideia, è Paul Ricoeur che affronta il tema Ermeneutica filosofica ed ermeneutica biblica. Nonostante la brevità del volume, nella prima parte troviamo una delle più convincenti ricostruzioni della nascita e dello sviluppo dell’ermeneutica biblica, i cui tratti vengono dunque individuati attraverso una modalità storica per essere posti a confronto con l’ermeneutica filosofica. In realtà la trattazione si risolve nel riferirsi all’ermeneutica in sé per riconoscere che non esiste una distinzione tra testo e interpretazione. La contemporaneità ha scoperto che l’atto della visione lega osservatore e osservato in un evento unico dall’esito a volte imprevedibile. Nel campo dell’ermeneutica biblica la comprensione del testo, se vuole essere corretta, deve passare attraverso la consapevolezza della qualità del testo stesso, che va riconosciuto per il suo valore scritturale. Altrimenti l’operazione di lettura che si compie ha una natura diversa.
Michael Seewald
Riforma, quando la Chiesa si pensa altrimenti
Queriniana
Michael Seewald è un giovane teologo tedesco che nel suo Riforma, quando la Chiesa si pensa altrimenti, edito dalla Queriniana, si interroga puntigliosamente sul tema della dogmatica. La questione consiste nel sapere se una volta proclamata un verità la Chiesa abbia l’autorità per modificare la propria opinione in merito alla questione in oggetto.
La risposta di Seewald e che non solo può farlo, ma lo ha fatto più volte attraverso l’utilizzo di tecniche retoriche diverse.
Una di queste è la rimozione del dogma pronunciato, che viene ignorato e scompare di fatto dalla tradizione ecclesiastica, una seconda consiste nell’operare una trasformazione dogmatica negando di averla fatta, proclamando una continuità di visione in realtà assente, la terza modalità, più delicata, consiste nell’autocorrezione esplicita, della quale esiste una casistica, anche se molto limitata.
Tra gli esempi di ribaltamenti dogmatici offerti dall’autore c’è l’atteggiamento della Chiesa nei confronti della libertà religiosa, nel passato vista come una trasgressione e oggi rivendicata come un diritto inalienabile di donne e uomini.
Detto questo Seewald propone un atteggiamento ideologico molto più libero nei confronti dei dogmi, con una maggiore e più consapevole disponibilità ad una loro rilettura e trasformazione, considerando che la vita della Chiesa avviene nella storia.
Tomáš Halík
Pomeriggio del cristianesimo, Il coraggio di cambiare
Vita e Pensiero
Pomeriggio del cristianesimo, Il coraggio di cambiare di Tomáš Halík, teologo praghese, edito da Vita e Pensiero, è un’analisi molto dura della situazione attuale della cristianità. L’autore arriva a domandarsi se le chiese serrate nel periodo del covid19 non siano una sorta di visione profetica sul destino della pratica religiosa in Europa. Secondo Halík la prospettiva di una Chiesa futura e rinnovata è nella riproposizione della vita spirituale: nell’accompagnamento e nell’assistenza di quanti, cedenti o dubbiosi che siano, sentono la necessita di occasioni di meditazione e di preghiera. La ricostruzione di una rete di strutture monastiche potrebbe fornire questo servizio mantenendo in vita e anzi forse facendo crescere un sentimento religioso di necessità nuovo, dati i grandi cambiamenti vissuti dalla società.
Enzo Bianchi
Cose c’è di là. Inno alla vita
Il Mulino
Come ultimo libro, non sfuggirà che si tratta dell’undicesimo quando nell’incipit ne avevo annunciati dieci, voglio citare Cose c’è di là. Inno alla vita di Enzo Bianchi, edito dal Mulino.
Diviso in tre parti di lunghezza diversa il testo propone una riflessione iniziale sul senso della morte, con considerazioni sull’accompagnamento e sul fine vita, poi una sorta di testamento spirituale, nel quale Bianchi espone i propri desiderata riguardo alla morte e ai saluti terreni, rivolgendosi un po’ agli uomini e un po’ direttamente a Dio. Tra l’altro afferma di desiderare un decesso consapevole, contrariamente alla diffusa speranza per un addio al mondo ignaro e senza preavviso, una scomparsa che non incontra la morte.
Solo la terza parte del libro riguarda il tema annunciato dal titolo, sviluppa cioè una sintetica ma efficace riflessione sui novissimi, ossia sulle verità ultime, inferno, paradiso, vita eterna. Bianchi riafferma la sua convinzione nell’esistenza di un giudizio e di un esito successivo che siano capaci di ricostruire la giustizia che spesso pare mancare in questo mondo. Quanto a me, continuo a sperare che alla fine abbia ragione Sant’Isacco e che la salvezza si apra per tutti: mi sembra un pensiero confortante e l’unico compatibile con l’immensa misericordia di Dio.