Antichità. Quando i segreti smettono di essere tali

Norman Rockwell, Forward America, 1951
Norman Rockwell, Forward America, 1951

Forse il titolo, Antichità, (Antiquities) ha una valenza ironica. Cynthia Ozick, infatti – classe 1928 – ha scritto questo originale libro quando era già novantatreenne. Antichità è il suo ultimo romanzo, uscito negli Stati Uniti nel 2021, in Italia è stato proposto da La nave di Teseo nel 2022.

Siamo da qualche parte nel New England nel 1949. La sede di quella che un tempo era stata un’esclusiva scuola privata, la Temple Academy for Boys, è stata riconvertita in casa di riposo per gli ex allievi. Tutti come minimo settuagenari.

In realtà, gli ospiti di questa residenza non sono molti: non arrivano alla decina. Sono tutti benestanti ma nessuno ha una famiglia disposta a occuparsi di lui. I figli, per chi ne ha, non si fanno mai vedere e si fanno sentire il meno possibile.

La Temple Academy for Boys

L’utenza della Temple Academy for Boys era altoborghese e rigorosamente Wasp, costituita da figli di professionisti e imprenditori che pretendevano di far educare i figli secondo la miglior tradizione delle public school inglesi. Non a caso resta negli anziani superstiti il senso di appartenenza a una classe privilegiata che si manifesta con un atteggiamento di superiorità verso il resto del genere umano.
Nelle loro condizioni non rimane molto da fare, ma tutti insieme decidono di redigere dei memoir sulla loro esperienza scolastica. Questo perché lo spirito dell’istituzione in cui si sono formati possa essere tramandato ai posteri.

Scrivere memoir

Questa solenne decisione viene però attuata da uno solo di loro, un ex avvocato di nome Lloyd Wilkinson Petrie, che è anche l’unico a possedere e a saper utilizzare una macchina da scrivere. Petrie comincia a redigere il suo testo in piena primavera, ma diverse circostanze trasformeranno il memoir in un diario che andrà avanti fino all’anno successivo, raccontando di come l’istituzione sarà gradualmente smantellata.

Antichità. Ozick. Cronache Letterarie

Petrie è un tipico rappresentante della sua classe di appartenenza: sussiegoso, represso, pedante, pieno di pregiudizi, di un egoismo infantile. Ma, mentre cresce la consapevolezza per cui quella che sta redigendo sarà sicuramente la sua ultima occasione di farsi sentire, diventa sempre più sincero.

La maggiore delusione nella vita di Petrie, che proviene da una dinastia di avvocati, sta nel fatto che il suo unico figlio abbia deciso di mollare la toga per andare a fare lo sceneggiatore di film dozzinali a Hollywood. In questa decisione, ritrova qualcosa della figura sfuggente del proprio padre, perso prematuramente. Prima della sua nascita, Petrie padre mollò lo studio legale e la moglie appena sposata per raggiungere un lontano parente che si occupava con successo di archeologia in Egitto e in Palestina. Si tratta dell’inglese William Matthew Flinders Petrie, un personaggio realmente esistito, vissuto dal 1853 al 1942.

Antichità

Pur non essendo entusiasta di averlo tra i piedi, il parente archeologo accettò di tenerlo lì qualche settimana, facendolo lavorare come operaio agli scavi. Dopodiché il padre di Lloyd tornò a casa e alla vita di sempre, non senza essere passato per diversi venditori locali di souvenir.
La sua eredità consiste in una serie di reperti archeologici generalmente giudicati di poco valore, che tuttavia il figlio continua a custodire come reliquie. Sono provenienti per lo più da Elefantina, un’isola che si trova lungo la prima parte del corso del Nilo, di fronte ad Assuan. Qui sopravvisse per circa tre secoli una comunità di ebrei sfuggiti alla deportazione ordinata da Nabucodonosor nel VII sec. a. C., quella della “cattività babilonese” che trasformò l’ebraismo in giudaismo.

Un antisemita con amici ebrei

Petrie, come gran parte della sua classe sociale di appartenenza, è sempre stato antisemita, né la vecchiaia e tutto quanto è accaduto nel frattempo (inclusa la scoperta dei crimini nazisti) hanno cambiato questo atteggiamento. Il suo antisemitismo non è ideologico ma semplice frutto di un’abitudine, una sorta di status symbol per ben figurare in società. Durante la sua vita, le poche volte che ha avuto a che fare con degli ebrei, ha sempre avuto buoni rapporti con loro. Anche adesso, l’unica persona con cui riesce ad andare d’accordo nella casa di riposo è una cuoca “straniera”. In realtà una laureata austriaca, un’ebrea sfuggita alla deportazione.

Quando i segreti smettono di essere tali

Antichità. Ozick. Cronache Letterarie

Durante la redazione del suo testo, Petrie deve fare i conti con l’ostilità degli altri ospiti della residenza che sembra non abbiano intenzione di scrivere nulla. Ma deve anche fare i conti con le circostanze che portano alcuni di questi a morire tragicamente. Circostanze che lo inducono ad aprirsi ancora di più e a mettere su carta alcuni ricordi inconfessabili. Come la relazione adulterina che lo ha unito alla sua segretaria, la cui scomparsa, nel 1942, lo ha addolorato infinitamente di più di quella della moglie.

Il legame con lo studente Ben-Zion Elefantin

Oppure l’amicizia con uno dei pochissimi studenti ebrei passati per la Temple Academy, Ben-Zion Elefantin.
La figura di Ben-Zion è molto sfuggente, al punto che il lettore può essere indotto a chiedersi se sia esistito davvero o una semplice proiezione dei desideri di Petrie. Sembra una sorta di amico immaginario che ha il potere di dare un senso a tutto ciò che non ce l’ha. Ben-Zion è un ebreo discendente dalla comunità di Elefantina e i discorsi sulle tradizioni e le credenze del suo popolo sembrano dimostrare che la collezione di cianfrusaglie messa insieme dal padre di Petrie rappresenta un tesoro dal valore inestimabile. Eppure Ben-Zion rifiuta il dono di quello che secondo Petrie è il pezzo più pregiato.

La descrizione del rapporto intimo ed esclusivo tra Petrie e Ben-Zion si mantiene su termini un po’ confusi, che lasciano qualche dubbio sulla possibilità che possa essersi trattato di un rapporto omosessuale tra due ragazzini di dodici e tredici anni. La memoria di Petrie, nonostante la volontà di non omettere nulla, non è costante.

La loro amicizia non è proseguita oltre il periodo scolastico, facendo tramontare il sogno di Petrie di essere per Ben-Zion ciò che fu James Boswell per Samuel Johnson (i due ragazzi conoscono, per motivi di studio, entrambi gli autori).

Cynthia Ozick

Cynthia Ozick, l’autrice di Antichità, ha saputo ritagliarsi uno spazio di tutto rispetto tra i lettori del suo Paese e di tutto il mondo, compresa l’Italia, pur non diventando mai famosissima.
Nata a New York, figlia di farmacisti, è cresciuta nella comunità ebraica e ha dovuto fare i conti con l’antisemitismo diffuso nel Bronx, il suo quartiere, dove è stata anche presa a sassate.

La scrittrice ha affrontato soprattutto questioni legate all’antisemitismo e all’identità nazionale americana, ma non in modo didascalico, anzi aprendosi ogni volta che è stato possibile alle suggestioni della narrativa sperimentale, specie quella breve, cui ha dedicato diversi saggi critici.

Susanna Rossi

Susanna Rossi

Sono nata a Napoli verso la fine del baby boom. Studi umanistici alla Federico II. Da sempre impegnata nell'organizzazione di iniziative culturali, ma in ruoli defilati di collaboratrice, in quanto impegnata soprattutto a fare la madre. Lettrice e cinefila compulsiva. Scrivo anche su “I viaggiatori ignoranti”.

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