La lettera nascosta è una delle ultime fatiche di Ruth Saberton, autrice londinese di successo, che attualmente vive in Cornovaglia, dove ha ambientato anche il suo romanzo. Si tratta di un romance storico, anzi di un metaromanzo. Una coppia indaga su un giovane poeta morto un secolo prima, durante la Prima Guerra Mondiale e sulla sua fidanzata. I due finiranno a loro volta per innamorarsi. I paesaggi aspri e selvaggi di quell’affascinante regione dell’Inghilterra che è la Cornovaglia, costituiscono la cornice ideale per una struggente storia d’amore.
La letterara nascosta (The Letter), che è comparsa per la prima volta nelle librerie inglesi nel 2017, è stata finalista al Winston Graham Historical Fiction Prize e, quest’anno, è stata ripubblicata da Newton Compton. Benché eventi e personaggi siano di fantasia, è una storia estremamente verosimile e anche per questo colpisce e coinvolge emotivamente il lettore.
L’autrice dichiara di essersi ispirata alla tragica storia della sua prozia Ella la quale, durante la Prima Guerra Mondiale, perse il fidanzato Arthur Sidney Bacon. Anni prima, mentre i suoi genitori stavano facendo pulizia, saltarono fuori vecchi oggetti di famiglia fra cui una scatola di latta che conteneva alcune foto sbiadite appartenute ad Ella. Così venne dissepolta anche la sua triste storia.
In seguito a questa riscoperta che l’ha molto colpita, la Saberton ha condotto lunghe e accurate ricerche sulle storie dei soldati, spesso giovanissimi, mandati al fronte fra il 1915 ed il 1918. Storie di dolore, di patriottismo e di drammatico eroismo.
La trama
La lettera nascosta inizia quando Clohe, una giovane vedova, si trasferisce in Cornovaglia per ricominciare daccapo, visto l’insuperato dolore per la morte del marito Neil. Per distrarsi dai suoi ricordi ossessivi Clohe fa ricerche su un giovane poeta morto durante la guerra: Kit Rivera.
Altro protagonista è Matt, direttore di una fondazione che si occupa di diffondere e tutelare gli scritti di Kit Rivera, il poeta scomparso in giovanissima età durante la Grande Guerra.
Il ritrovamento, da parte di Clohe, del diario di Margareth, la fidanzata di Kit, ci farà scoprire, come in un sistema a scatole cinesi, la storia tragica e dolcissima degli altri due protagonisti del romanzo: appunto Kit e Margaret.
Innamoratissimi, come lo saranno anche Clohe e Matt
Prima ancora di cominciare a leggere il diario, sono sicura che è così. Questa ragazza sconosciuta, questa Margaret il cui diario stringo tra le mani, era stata molto vicina a Kit nella sua vita e anche nella sua morte, a giudicare dalla vetrata di St Nonna’s. Margaret Hills è stata dimenticata dalla storia, cancellata dalla storia ufficiale di Kit Rivera, ma qualcuno si è preoccupato di lasciare tracce di lei. Aspettavano solo che noi le scoprissimo.
Seppur, come accennato, l’idea di questo libro, sia nata dalla vicenda di una persona realmente esistita, la prozia Ella Hills, l’autrice ci tiene a rimarcare che poi la trama e i personaggi del romanzo sono di pura fantasia.
Come ci tiene a sottolineare che non si tratti di un romanzo storico, ma di un romanzo d’amore. Lo ha scritto per rendere omaggio alla prozia Ella che non ha mai saputo – proprio come molte fidanzate, mogli e madri di soldati mai tornati dal fronte – che fine abbia fatto l’uomo che amava. Tra nostalgia e speranza, lo ha atteso per tutta la vita, fino a che il sopraggiungere della morte non le ha dato finalmente la pace.
Il simbolo di una margherita, incisa sul banco della chiesa del paese, sul davanzale della camera di Kit e sulla vetrata della chiesa, farà da guida a Clohe e Matt, nelle scoperte che si susseguiranno fino a portarli alla ricostruzione completa delle vicissitudini occorse ai poveri Kit e Margaret.
Le maestose scogliere della Cornovaglia, i venti impetuosi, le spiagge incontaminate raggiunte attraverso sentieri nascosti, daranno energia e nuova speranza nel futuro a Clohe. La ragazza farà tesoro degli insegnamenti appresi ripercorrendo la sfortunata storia di questi due giovani eroi del passato e, infine, saprà aprirsi ad una nuova vita accanto ad un nuovo amore: Matt.
“Clohe, l’hai vista anche tu?”
Seguo la direzione del suo sguardo, rimanendo a bocca aperta. Appoggiata a un angolo della lastra di marmo c’è una margherita solitaria, fresca come se fosse stata colta da un prato estivo. Un raggio di luce penetra nel giardino, filtrando attraverso i rami del rosmarino e illuminando il piccolo fiore. Mi volto verso Matt. Un sorriso illumina i suoi occhi. Dev’essere lo stesso sorriso che vede nei miei. Ecco la risposta che stavo cercando. Ecco ciò che Neil aveva tentato di spiegarmi tanti mesi prima. Niente viene dimenticato, perché il vero amore non ha fine.
In fondo, anche io ho sempre creduto e credo ancora oggi che mi avvicino alla soglia dei cinquant’anni, che l’amore, pur trasformandosi, pur avendo a disposizione un tempo limitato su questa terra, non sia qualcosa che finisce. Ciò che è stato autentico in qualche maniera resta e ci abita per sempre.