Massimo Grilli, giornalista sportivo di lunga data, ha scelto questi dieci titoli fra i più bei libri di sport usciti nel 2023.
CHIUSO PER CALCIO
di Eduardo Galeano, Sur
Scrittore, giornalista e saggista uruguaiano, Galeano era un autentico appassionato di calcio, uno che durante i Mondiali si barricava in casa arrivando ad appendere sulla porta un cartello, dove si poteva leggere “Chiuso per calcio”, che è diventato ora il titolo di questa raccolta di testi sul mondo del pallone.
Pubblicati in altri libri oppure su quotidiani e riviste, sono organizzati in due parti: nella prima personaggi o avvenimenti specifici, nella seconda ci sono interviste e discorsi vari. Non è al livello del bellissimo Splendori e miserie del gioco del calcio, ma è una lettura divertente e interessante, per il punto di vista molto sudamericano.
1983
di Yannick Noah con Antoine Bennetau, Fandango
Quarant’anni fa, il 5 giugno del 1983, il ventitreenne Yannick Noah vinceva il torneo del Roland Garros – primo francese a riuscirci dopo un digiuno durato 37 anni – e la sua corsa ad abbracciare il padre, sceso di corsa dalle tribune del Roland Garros, è ancora bene impressa nel ricordo degli appassionati. Con il suo tennis atletico e spettacolare, da attaccante puro, Noah è stato un campione a cui era facile volere bene e qui racconta quella straordinaria impresa ma anche la sua vita, così ricca di sfaccettature. Capitano vincente delle squadre di Davis e Federation Cup, cantante, artista, padre di un campione di basket. Tutto senza mai rinnegare le sue origini, tanto da essere anche diventato capo villaggio del distretto di Etoudi, in Camerun.
IL CALCIO È MUSICA
di Matteo Eremo, Mattioli 1885
Ancelotti, Spalletti, Conte, Trapattoni, sono solo alcuni degli allenatori italiani che hanno vinto e molto anche all’estero, regalando grande lustro alla scuola dei tecnici del nostro Paese. Tutti quanti però sono debitori in qualche misura a Sandro Puppo. “Allenatore dimenticato”, lo definisce così l’autore di questo libro, davvero bello. Piacentino, ex calciatore, Puppo – morto nel 1986 a 68 anni – fu uno dei primi italiani ad allenare all’estero, l’unico a guidare – per una stagione – il Barcellona. Plurilaureato, amante della musica classica e capace di parlare ben sei lingue, Puppo nella sua carriera ha lavorato anche in Turchia, guidando la nazionale alla qualificazione del Mondiale del 1954 e vincendo due scudetti con il Besiktas. Sempre senza sentirsi un Mago. «Io non ho bacchette magiche, ma sono paziente e metodico».
DOVE NON C’E’ PIU’ PROMESSA DEL DOMANI
di Carmelo Anthony con D. Watkins, 66THAND2ND
Notte del draft 2003, quando le giovani stelle del basket vengono scelte per la prima volta dalle squadre della NBA. Un ragazzo proveniente da Red Hook, Brooklyn, New York, si aggira spaesato. «La vera domanda era: come avevo fatto io – un ragazzo a cui avevano distrutto così tante speranze e aspettative, e così tanti sogni – ad arrivare fino a lì?». È una storia di sopravvivenza e speranza, come recita il sottotitolo, una autobiografia che somiglia ad una seduta psicanalitica. Una terapia che ha permesso ad una stella del moderno basket mondiale – si è ritirato nel 2022 a 38 anni – di ripercorrere una carriera segnata da grandi successi ma anche da “povertà, razzismo, malattie mentali, dipendenza e omicidio”.
SMASHING RACKETS
di Federico Ferrero e Filippo Troiano, Hoepli
Chi gioca a tennis, a qualunque livello, lo sa bene: la rottura violenta e volontaria della racchetta, lo sfogarsi contro lo strumento del proprio sport, è probabilmente l’unica cosa che può avvicinare il tennista principiante al numero uno del mondo e non c’è atleta, professionista o di club, che non abbia almeno avuto il desiderio di sbattere in terra quel povero attrezzo.
Federico Ferrero, celebre voce di Eurosport, con l’aiuto delle fotografie di Filippo Troiano si è divertito a descrivere piccoli o grandi momenti di rabbia dei campioni più famosi. Da Djokovic a McEnroe, da Kyrgios a Fognini, da Nastase a Panatta – con le nobili eccezioni di Nadal e Sampras – tutte le storie nascoste dietro una racchetta rotta. Con una splendida immagine che emerge dalla storia del tennis, il grande Donald Budge – suo il primo Grand Slam – ritratto nel 1935 a Wimbledon, con una racchetta spezzata. Il primo episodio di Smashing Rackets?
ROMA i derby magici
di Marco Evangelisti, L’Airone
«Ricordo il gol e le lacrime. Quando sono tornato a casa ero in uno stato che le mie figlie non hanno mai dimenticato. Il derby fa così. Può cambiare la tua vita e intanto cambia la vita di chi ti sta intorno». Nella prefazione di Federico Balzaretti, eroe per un giorno, anzi per un derby, quello vinto dalla Roma dieci anni fa, il senso di una sfida unica, che costringe per qualche giorno i tifosi di una città intera in una bolla dove non conta nient’altro o quasi.
Con la sua prosa divertita e mai banale, Marco Evangelisti racconta alcuni tra i derby storici vinti dai giallorossi, dalla prima sfida del 1929, deciso da una rete di Sciabbolone Volk, al rotondo 3-0 del marzo 2022, che è anche l’ultimo vinto dalla squadra di Mourinho. Grandi interpreti, da Ferraris IV a Totti, rivali accaniti (uno su tutti, Giogione Chinaglia), triplete, autogol celebri e magici pallonetti. «Con il silenzio che straripa in città – è ancora Balzaretti a parlare – e l’aria sembra più pesante del solito».
L’ARTE DEL CALCIO SOVIETICO
di Carles Vinas, Il Saggiatore
Per noi ragazzi nati alla fine degli Anni Cinquanta, il calcio sovietico è stato a lungo rappresentato dalle maglie rosse con la scritta CCCP sul petto e soprattutto dal volto da eroe di Stalingrado di Lev Jascin, il grande portiere, detto il “Ragno nero”, capitano di quello squadrone che vinse a Parigi nel 1960 il primo campionato europeo. Questo bel libro scritto da un professore universitario (di storia contemporanea) racconta l’evoluzione del calcio in quella sterminata nazione, da semplice svago dell’aristocrazia popolare importato dagli immigrati britannici – alla fine del diciannovesimo secolo – e per questo spesso deriso e strumentalizzato fino alla conquista da parte delle masse meno abbienti e alla sua evoluzione come fenomeno di moda dalle forti implicazioni sociali.
IL GIRO DEL MONDO IN 80 STADI
di Vladimir Crescenzo, Meltemi
Dal Qeqertarsuaq Stadion in Groenlandia, a pochi metri dal mare ghiacciato, al Complejo Cultural di Machu Picchu in Perù, in piena civiltà Inca; dal campo improvvisato ai 5756 metri del Kilimangiaro in Tanzania – dove è stata disputata la partita di calcio più alta del pianeta – al Meshcersky Park, alla periferia di Mosca, completamente immerso dentro la foresta del parco omonimo. E poi la Bolivia, le Maldive, il Nepal, il Madagascar, l’Himalaya, le isole Cook… Un viaggio fotografico tra ottanta campi di calcio spettacolari, costruiti in scenari folli e paesaggi naturali eccezionali. Un originale omaggio alla forza e alla popolarità del pallone, presente ovunque con i suoi templi, insofferente alle rivoluzioni politiche come alle più inclementi condizioni atmosferiche.
IL DIVO RIBELLE DELLA BOXE
di Dario Torromeo, Self Publishing
Nino Benvenuti, che ha compiuto 85 anni ad aprile, è stato sicuramente il pugile italiano più popolare nel mondo, alla pari con Primo Carnera. Oro olimpico (a Roma, nel 1960), campione mondiale nei pesi superwelter e medi, rivalità leggendarie con Griffith, Mazzinghi, Monzon. Un grandissimo campione, capace di portare 18 milioni di italiani ad accendere la radio alle 4 del mattino per un suo match contro Griffith, ma anche una personalità difficile, divisiva. Dario Torromeo lo conosce bene e qui racconta una carriera da autentico ribelle, dall’infanzia in Istria fino alla misteriosa storia dei tre mesi trascorsi in India, in un lebbrosario. «Nino ha preferito osare. Ha sbagliato, ha pagato, si è pentito, ha ricominciato, magari è ricaduto negli stessi errori, ha inseguito una pace per tanto tempo solo sognata».
IL MIO CALCIO FURIOSO E SOLITARIO
di Walter Sabatini, Piemme
“Chi sa solo di calcio, non sa niente di calcio”. Questa celebre frase di José Mourinho si attaglia perfettamente alla vita e ai pensieri di Walter Sabatini, ex calciatore dal buon talento e dalla testa pensante e poi straordinario talent scout e direttore sportivo tra i più celebrati del terzo millennio. Soprattutto, uno dei pochi che nel mondo del calcio è capace di passare con disinvoltura da Totti a Garcia Marquez, da Spalletti a Pasolini. Tra eccessi e ipocrisie combattute, qui racconta la sua vita, indissolubilmente legata ai rimbalzi del pallone e vissuta in una nuvola di fumo.