In una fiaba per adulti un mito navajo ma…
La terra non germogliava e gli animali morivano di freddo. Allora il capotribù pregò che la Natura gli desse un segno, per non arrendersi. Quella gli donò una foglia rossa e i prati iniziarono a fiorire (da un mito della tribù navajo).
Sikee raccolse una fragile foglia sopravvissuta al gelo dell’inverno e capii all’istante che la natura stava comunicando con lui… disse: “Raduna la tribù. Questo sarà il luogo della nostra rinascita”.
Al centro della storia di Liberi come la neve, insieme a un amore romantico, c’è una foglia di acero rosso, a cinque punte, la wapasha. È la foglia che assorbe il dolore e lo trasforma in rinascita, segna e modifica il destino dei wanageeska, gli spiriti puri che la raccolgono.
Una gelida cittadina del Canada
Adagiata sullo spesso mantello nevoso di Moongrove, una gelida cittadina del Canada, e raccolta dalla protagonista, la wapasha intreccia i fatti che accadono con una affascinante leggenda della tribù indigena americana dei Navajo. Si offre, così, al lettore l’opportunità di entrare idealmente in un mondo quasi magico, alimentato dagli echi di una cultura antica, che fa vivere l’individuo in simbiosi con la natura “come uno spirito della foresta”.
E Moongrove sarà, dopo alterne vicende, il luogo della rinascita di Nive White, la protagonista. La giovanissima ragazza narra in prima persona la sua malinconica storia di orfana, sballottata per l’Europa. Dall’Olanda, alla Francia, all’Inghilterra e all’Italia, gira fra le più disparate e deludenti famiglie affidatarie, fino all’arrivo in casa di zio Henry che vive in Canada e che ha perso da qualche tempo l’amata moglie Rose.
Nive si è spostata da un luogo all’altro, per tutti gli anni dell’adolescenza, in compagnia dell’efficiente assistente sociale, mister Holden, portando con sé il suo prezioso album, dove ama collezionare foglie.
La sua mente è pietrificata nel ricordo dei genitori, scomparsi in un incidente d’auto il giorno del suo compleanno, mentre facevano ritorno a casa con l’album – regalo acquistato per l’occasione.
“Il silenzio era stata la mia casa quando non ne avevo una”.
In una nuova e straordinaria realtà geografica, la diciassettenne ostinatamente silenziosa, appassionata di libri e collezionista di foglie, sperimenterà il calore di nuove relazioni.
Conoscerà Margareth, la nuova compagna di zio Henry, accudente come una madre. E Joe, il vecchio e saggio capotribù che la additerà come “spirito puro o wanageeska”. E poi Kaia, la giovanissima navajo che le aprirà le porte della sua casa e della sua famiglia. Arthur il gatto, Ghiandolus lo scoiattolo… Nive potrà così sperimentare che la casa è un luogo della mente e del cuore ed è lì dove le persone si vogliono bene.
“Forse è così che ci si sente quando si è a casa”.
Un giovane navajo, futuro capotribù
Il coprotagonista, in questo romanzo che si svilupperà come storia d’amore, è Ocunnowhurst detto Hurst, il ragazzo dagli occhi grigi e impetuosi. Un giovane navajo, futuro capotribù, che aiuta nella riserva il vecchio zio e che si occupa di salvare i lupi dai bracconieri.
Differenti i temperamenti e il modo di affrontare il dolore. Lei candida e delicata, apparentemente remissiva, lui irruente, instabile e aggressivo nei confronti degli eventi negativi della vita. Hurst è solidamente ancorato alla sua terra. Nive ha imparato dal suo passato ad essere diffidente e a non mettere radici. Entrambi orfani, sono fortemente legati al passato e alla figura materna – Lizzie ed Eleonore così si chiamavano le rispettive madri. E temono l’amore che a loro appare preludio di abbandono.
“Non voglio essere vulnerabile”.
I due ragazzi, tanto diversi e inizialmente in conflitto, sono legati però da un esile quanto viscerale filo rosso: la passione per le foglie. L’una le raccoglie, l’altro ama disegnarle.
“A volte l’odio è amore inespresso”.
Romance coming
Liberi come la neve è un romanzo rosa di innegabile fortuna. È un successo editoriale, che ha venduto 50.000 copie nei primi mesi dalla pubblicazione (gennaio 2023). Introdotti da proverbi e da miti delle culture indigene americane, i 44 capitoli che suddividono le 487 pagine di una narrazione semplice e lineare, faranno buona compagnia a chi ama questo genere letterario.
La storia di Liberi come la neve scorre attraverso una rappresentazione fotografica degli eventi, con esterni innevati ad effetto, da grande schermo cinematografico ma con una videocamera immobile. Tutto è narrato in superficie e poco spazio interpretativo è lasciato al lettore. Questi è sollecitato, comunque, e gratificato dalle suggestioni di paesaggi straordinari, mondi dorati, opportunità inconsuete, romanticismo assicurato.
Soprattutto se appassionato al romance, il lettore sarà rilassato dallo schema narrativo che procede prevedibile, verso direzioni attese. La trama, infatti, si sviluppa attraverso i topos più celebri della letteratura rosa. Come quello delle personalità contrastanti che si attraggono, del triangolo amoroso, della seconda possibilità in amore, dei piccoli mondi di provincia, della vita in mezzo alla natura che favorisce il fiorire dei sentimenti. Il linguaggio è piano e i dialoghi soporiferi.
La storia narrata è ispirata dal fascino dei paesaggi innevati del Parco Nazionale d’Abruzzo, che l’autrice ha ammirato fin da piccola, e dalla passione, trasmessale dal padre, per la cultura dei nativi americani. Probabilmente, anche dall’intenso desiderio di viaggiare.
Sia pur scontato per i contenuti, il racconto potrebbe intrigare per una sceneggiatura cinematografica ad effetto. Contiene infatti tutte le caratteristiche degli amori romantici che delicatamente germogliano fra giovani uomini e donne di qualità, in ambienti umani positivi e in luoghi naturali incantevoli. Tocca, sempre in superficie, i temi della famiglia, dell’abbandono, del desiderio di rinascere e della ricerca del proprio posto nel mondo. Dona una ventata di ottimismo che può rallegrare il lettore che voglia, per un po’, sorridere e giocare a non fare lo scettico.
Il romanzo, disponibile anche in audio, è comparso a puntate sul web e non è stato, forse per scarsa esperienza, adeguatamente riadattato per la versione cartacea. Il racconto procede per quadri e per scene, ma non risulta fluido né plastico. Pare anche poco attendibile la collocazione di una riserva navajo in Canada.
L’autrice: Rita Nardi
Nemmeno il gelo può fermare una foglia che vuole rinascere
Rita Nardi, 19 anni, studentessa. A dispetto dell’età, ha già idee molto chiare, una straordinaria passione per la lettura e per ogni forma di scrittura, grande entusiasmo, fantasia e una buona dose di giovanile ottimismo. Nota per il suo blog molto seguito, in cui parla dei libri che legge e consiglia: fra i più recenti L’arte di amare di Erich Fromm.
Ha pubblicato Liberi come la neve su Wattpad, il social network di lettura sociale accessibile a tutti coloro che desiderano condividere i propri scritti. Monitorata da qualche tempo anche dalle case editrici, la piattaforma è utilizzata per intercettare nuovi talenti e rinverdire il vivaio di scrittori. È esattamente quanto è accaduto all’autrice che si è vista contattare da Garzanti per la pubblicazione del suo romanzo di esordio.