Ci sono luoghi così iconici da venire immortalati nelle parole di grandi autori per ancorare la narrazione a un posto specifico e immediatamente riconoscibile per il lettore. Che lo sia una libreria appare quasi un gioco degli specchi dai rimandi possibilmente infiniti, oltre che una celebrazione e un attestato di stima.
John Hatchards, editore e attivista contro la schiavitù
È il caso di Hatchards, la più antica e fornita libreria di Londra, fondata nel 1797 da John Hatchards, editore e attivista contro la schiavitù. La proibizione ufficiale alla tratta degli schiavi nell’Impero verrà dieci anni più tardi, con lo Slave Trade Act, ma nel frattempo la sua libreria era diventata un punto di riferimento, tanto da avere fra i suoi clienti abituali la regina Charlotte (la stessa di Bridgerton, per capirci).
Passano i secoli e nelle sue vetrine al 187 di Piccadilly si specchiano le meditazioni di Mrs. Dalloway nell’omonimo romanzo di Virginia Woolf:
“But what was she dreaming as she looked into Hatchards’ shop window? What was she trying to recover? What image of white dawn in the country, as she read in the book spread open: fear no more the heat of the sun; nor the furious winter’s rages”.
(Che cosa sognava, mentre guardava le vetrine della libreria Hatchards? Che stava cercando di recuperare? Quale immagine di alba bianca in campagna, mentre leggeva nel libro aperto: non temere la vampa del sole, né la rabbia furiosa dell’inverno). Traduzione di Nadia Fusini
Che cosa sognava mentre guardava le vetrine della libreria Hatchards?
Sotto al solleone o nella rabbia furiosa dell’inverno, troverete ancora oggi fra i piani di questa storica libreria, il silenzio ambito dalla protagonista del romanzo della Woolf.
Situata nel cuore della capitale inglese, a due passi dall’altrettanto storica sede di Fortnum & Mason, Hatchards è accumunata ai vicini magazzini dai Royal Warrants, onorificenza conferita dai reali inglesi ai fornitori ufficiali della Casa Reale, un onore destinato a pochi.
L’ambiente all’interno della libreria potrà non essere principesco, ma è sicuramente signorile ed è una piacevole sosta nel caotico viavai di Piccadilly. Moquette, scaffali in legno, poltroncine sparse qua e là, tutto contribuisce ad avvolgere i clienti in un clima caldo e familiare. Aggirarsi per i suoi corridoi è come osservare la libreria a casa di un amico sempre molto aggiornato ma con interessi trasversali. Fra quei corridoi la tradizione non rimane un qualcosa di congelato nel tempo ma si adatta ai tempi attuali. Non mancano infatti incontri, firmacopie, presentazioni di libri.
E poi ancora, sul sito, c’è un blog con interventi di scrittori ed editori, e persino un podcast che ha ospitato autori e avidi lettori. Si va da Zadie Smith a Bill Nighy, da Dolly Alderton a Wes Anderson.
Come nel caso della Livraria Lello, l’adeguamento al XXI secolo non fa dimenticare che la libreria ha origini da editore. Troviamo, infatti, anche edizioni firmate Hatchards: sono tutti titoli ricercati, scelti accuratamente e affatto banali.
Esposte fra gli scaffali delle nuove uscite, non mancano poi le prime edizioni, dove poter cercare un pezzo prezioso, introvabile o semplicemente un’aggiunta nostalgica alla propria collezione.
Da sempre punto di riferimento per artisti e scrittori che qui hanno presentato le loro opere più famose, la libreria contiene tutte le sezioni immaginabili. C’è ancora il tavolo dove Oscar Wilde ha firmato le sue copie e il tavolo con i libri che almeno una volta nella vita bisognerebbe leggere.
Ma il punto di forza della Hatchards è lo staff
Ma forse il vero punto di forza della Hatchards è lo staff preparato ed entusiasta, una razza in via d’estinzione nell’epoca delle grandi catene impersonali. Non arriverete mai alla cassa senza aver scambiato consigli di lettura con uno dei dipendenti, nella condivisione di una passione comune che vi farà sentire parte di un club forse non esclusivo ma certamente accogliente, quello degli amanti della buona lettura.
Mrs Dalloway aveva ragione, quindi, a cercare risposte nelle vetrine di Hatchards: magari non risolverete i vostri dubbi esistenziali ma troverete certamente quello che state cercando, anche se non sapete ancora cosa sia.