Seconda puntata del nostro viaggio nel giallo o thriller italiano, regione per regione. Nel tracciare la mappa siamo ancora al Nord… (vedi qui la prima mappa) stavolta tocca a Friuli Venezia Giulia, Veneto e Lombardia.
FRIULI
VENEZIA GIULIA

E poi Tullio Avoledo, della provincia di Pordenone, che venti anni fa sorprese il mondo letterario con quel grande e singolarissimo romanzo che è L’elenco telefonico di Atlantide e che continua con successo a spaziare dal giallo al fantastico.Trieste è invece il centro di interesse di Veit Heinichen, scrittore tedesco che dal 1997 vive in Friuli. Le inchieste del commissario Laurenti sono diventate una serie televisiva ma non da noi, per la prima rete televisiva tedesca.
Di lingua tedesca anche Andrea Nagele, scrittrice austriaca che ha ambientato a Grado una trilogia con protagonista il commissario Maddalena Degrassi. Qualche anno fa invece ci imbattemmo in Cristina Battocletti, giornalista di Udine, e nel suo particolarissimo La mantella del diavolo, ambientato a Cividale, tanta bella suspense al confine tra la dimensione del reale e l’atmosfera onirica.
Da ricordare anche Pierluigi Porazzi e il suo agente Alex Nero (L’ombra del falco è la sua prima avventura), la triestina Elena Vesnaver, che ha vinto la prima edizione del “premio Scerbanenco” di Lignano e Flavio Santi, alessandrino di nascita ma friulano doc nei suoi libri, dove opera l’ispettore Drago Furlan.
LA RISCOPERTA – L’elenco telefonico di Atlantide, di Tullio Avoledo (2003)
LA SORPRESA – La mantella del diavolo, di Cristina Battocletti (2015)
VENETO
Si parte ovviamente dal bellunese Dino Buzzati, che scrisse anche racconti gialli, fantastici, e poi quel Deserto dei tartari che può essere letto pure come un affascinante noir.
Tra i contemporanei Massimo Carlotto è sicuramente da citare per primo. Protagonista suo malgrado di un famoso caso giudiziario di cronaca nera, trent’anni fa scrisse Il fuggiasco, autobiografia romanzata della prima parte della sua vita, che rivelò la mano di un autore per palati molto fini. Lucido dissacratore della ricchezza e della potenza del Nord-Est, lo scrittore padovano ha creato alcuni personaggi di grande successo, come “l’Alligatore”, alias Marco Buratti, detective privato che ama il blues e il Calvados. Oppure il criminale Giorgio Pellegrini e poi la serie delle Vendicatrici con Marco Videtta. L’ultima sua opera, da poco in libreria, è Trudy.
Fulvio Ervas, nato in provincia di Venezia, ha raggiunto il grande successo con Se ti abbraccio non aver paura, il racconto di un viaggio in moto attraverso le Americhe di un padre con suo figlio autistico, ma ha scritto anche una serie di gialli ambientati a Treviso, con l’ispettore Stucky protagonista.

In una Venezia bellissima e crepuscolare sono ambientate invece le avventure dell’ispettore Aurelio Zen, creato dallo scrittore inglese Michael Dibdin, morto nel 2007. Mentre chi non ha problemi con il sangue può farsi stregare dalle opere truculente del padovano Matteo Strukul, autore di una trilogia dedicata alla killer Milo Zago.
Quattro anni fa ci ha lasciato Alberto Ongaro, grande amico di Hugo Pratt, autore di numerosi gialli ambientati a Venezia. Il più famoso è La partita del 1986, diventato poi un film con protagonista Faye Dunaway.
Ma sono tanti gli scrittori veneti di genere, ricordiamo anche Roberto Tiraboschi con i suoi romanzi storici ambientati nella Venezia del dodicesimo secolo, Luisa Conz con la sua Aminta Marpalò. E poi Umberto Matino, Marco Franzoso, Paolo Forcellini, Stefania Crepaldi e Stefano Cosmo.
DA RECUPERARE – Laguna morta, di Michael Dibdin (1994)
LA SORPRESA – Dentro la gabbia, di Stefano Cosmo (2023)
LOMBARDIA

Sono tre i numi tutelari del “giallo”: Augusto De Angelis – morto nel 1944, a 56 anni, in seguito alle percosse subite durante un’aggressione fascista – è considerato il padre nobile del genere. Scrisse 12 romanzi ambientati nella Milano degli Anni Trenta con protagonista De Vincenzi, un indimenticabile Paolo Stoppa nello sceneggiato televisivo (ancora non si chiamavano “serie”) che ne fu tratto negli Anni Settanta.

Una Milano malinconica, come malinconico è il commissario Ambrosio, uno degli investigatori più noti nel panorama letterario italiano (fu interpretato al cinema da Ugo Tognazzi), fa da sfondo invece ai libri di Renato Olivieri, veronese trapiantato a 14 anni a Milano.

Abbiamo letto Piero Colaprico, cronista di razza (viene considerato colui che ha coniato il termine “Tangentopoli”) e le serie sul maresciallo Binda (scritta insieme a Pietro Valpreda) e sull’ispettore Bagni.
Le avventure nella Milano di Quarto Oggiaro dell’ispettore Ferraro di Gianni Biondillo. Quelle di Steno Molteni, creato da Franco Vanni. Le case di ringhiera di Francesco Recami, i risvolti nerissimi di Giuseppe Genna, Paola Barbato, Silvia Boitani, Paolo Grugni e Alessandro Bertante.
E poi c’è Alessandro Robecchi, autore della fortunatissima serie di Carlo Monterossi (interpretato in Tv da Fabrizio Bentivoglio). Autore per il nostro gusto di libri fin troppo “carini”, Robecchi scrive benissimo e ci piacerebbe che si misurasse con opere più “crude”.

Aveva un pubblico molto affezionato Andrea G. Pinketts, ci mancheranno anche i libri di Antonio Steffenoni e Dario Crapanzano, con la sua Milano nebbiosa degli Anni Cinquanta, sorvegliata dal commissario Arrigoni.

Sono toscano edito dalla 0111 del nord. Come esordiente, quante probabilità ho (da 1 a 10) che il mio libro (Tutto il mondo è paese) venga menzionato?
Per il Friuli andrebbe citato anche Giorgio Ronco, e il suo geniale noir “Controcampo”, sul cacciatore di cacciatori…
Segnalo anche il mio giallo ambientato a Udine nel 1935 con protagonista il dottor Giuseppe Calligaris, un grandissimo neurologo e scienziato italiano sconosciuto ai più
“Il dottor Calligaris e il caso del manoscritto rubato”, Chiara San Giuseppe, Edizioni del Faro
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